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General: NELLA STERPAGLIA
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De: ORANGE1 (Mensaje original) |
Enviado: 28/02/2011 16:27 |
- (Lo disegnavo sognando e sentendone il profumo nuovo e fresco, vibrando della sua forza che scacciava il gelo. Della sua nuova vita che svegliava la fantasia, immagine di luce, volo senza fine.)
E’ come il sasso buttato nell’acqua ferma: dal centro non puoi sfuggire all’onda generata.
Per quanto tu giri la testa; s’allontana piano carica degli attimi vissuti e dei loro sapori.
S’allontana piano, anche quando si vorrebbe scomparisse di colpo all’orizzonte maledetto, o che bruma mefitica ne cancelli il movimento.
Solo il tempo. Solo lui ci farà entrare in un’altra dimensione dove l’orrore non intaccherà più la nostra esistenza, resa insensibile da callo di tristezza.
Ora nascono bucaneve senza sogni. |
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De: Tebro |
Enviado: 28/02/2011 17:16 |
confesso che non ciò capito niente. anzi, no, un par de cose l'ho capite
1) che il tutto se dovrebbe svorge in dove la nebbia puzza che accora
2) che su lo sfonno, l'orizzonte, che per me è solo dove il cielo
disegna i confini del mondo,
per altri può anche essere maledetto.
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3) che sono un mammalucco. |
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De: Tebro |
Enviado: 28/02/2011 19:16 |
peter, non mi sembra corretto chiedere lumi direttamente all'autore, benche un amico mio me diceva sempre, quanno non capiva: ahò e mica posso venì a casa tua pe famme spiegà che intendi dì?
Comunque, dicevo, non volendo chiede all'autore e visto che me dài del mammalucco, me lo spieghi tu, de che se tratta? Vabbè, semmai, spiegheme er...tramonto maledetto.
Dài, tu sei un traduttore, quindi non te dovrebbe rimané difficile illuminamme.
E mentre tu m'illumini, io me convinco che davvero so un mammalucco.
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Ci provo, a costo di attirarmi l'ira phunesta del mio amico Orange, il quale, quando scrive i suoi brani lirici, va letto, apprezzato e affatto discusso, punto e basta.
Insomma, a parer mio è più una musica da ascoltare a occhi chiusi che materiale da esegesi per la Scuola di Praga (Hani, non sentirti toccata: parlo dei Formalisti).
Disegnavo (il bucaneve) immaginando la rinascita che la primavera comporta. E il suo sbocciare era qualcosa che sapeva di ineluttabile, come la primavera e come le onde che genera un sasso gettato nell'acqua ferma. Qui subentra un'identificazione tra l'onda, il risveglio della Natura e il risveglio dei ricordi. Ricordi non tutti felici, tanto che l'Autore li vorrebbe veder scomparire in un orizzonte che, per motivi suppongo analoghi, lui chiama 'maledetti'. O che vorrebbe veder scomparire in una nebbia di arie maligne come i ricordi stessi. Quest'ineluttabilità della primavera personalmente mi ricorda bellissimi versi di un povero cialtrone genovese: Primavera non bussa / lei entra sicura / come il fumo lei penetra / in ogni fessura..., ma questo pur felice risveglio può comportare paradossalmente tristezza, come infatti questo brano suggerisce.
Subentra l'epitome: i ricordi, questi ricordi, non li cancellerà che il tempo, e anche li cancellerà l'abitudine agli orrori dell'esistenza; e adesso lo sbocciare del bucaneve non porta più con sé alcun sogno, frase, quest'ultima, che potrebbe significare sia una caduta del mondo onirico dell'Autore che una più generale caduta del mondo intero, o forse entrambe.
O Orange, se ti sono piaciuto (improbabile ma pur sempre possibile), nominami tuo critico di fiducia. Grazie. |
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l'ineluttabile primavera...
questo potrebbe anche andare bene come titolo per il post di Orange (bellisimo come sempre e più di sempre)
le sterpaglie sono solo un intervallo, Orange e la nebbia mefitica non porta via niente, nasconde soltanto, prendendosi il suo tempo
e i bucaneve continuano a fiorire fra le sterpaglie ignari del sasso che ha generato le onde
perchè loro sono vivi, come vivi sono i fratellini di Yara, e per loro devono continuare a fiorire i bucaneve, che loro continueranno a disegnare aspettando altre primavere
non si fa il callo alla tristezza Orange, la si vive ogni volta come se fosse la prima
ma la si vive
come si vive ogni volta l'emozione del primo bucaneve fiorito nella sterpaglia, ancora nera per la nebbia mefitica, che tutto nasconde senza portarsi via niente
ciao Orange ![](../images/emoticons/rosa_si.gif)
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De: ORANGE1 |
Enviado: 01/03/2011 06:04 |
Piotr e Clà....
Vorrei dirvi di più; è strano ma non ci riesco.
Dico la cosa più banale, ma che è l'unica che mi suggerisce la vista un po' appannata.
Grazie. |
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De: Miti |
Enviado: 01/03/2011 08:58 |
Grazie Orange. Che altro dire? bella |
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Prego, o Orange.
E un complimento alla Cla: non avevo colto la possibile allusione agli ultimi tristi episodi di cronaca. |
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...Adesso diranno che in Phalla siamo squallidamente autoreferenzianti... Forza, ragazzi, cosa aspettate? Riempite, orsù, le pagine dei vostri forum: so che Phalla vi fornisce continui spunti. ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif) |
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De: Tebro |
Enviado: 02/03/2011 08:21 |
io, nel quanto sopra, sarà che capisco poco, ci trovo più di cosa che non mi quadra.
usare: "maledetto e bruma mefitica" lascia costernati
se all'izizio e alla fine si usa un parlar, da zucchero filato.
eppoi, trovo molto strano, tranciare con certezza che:
Solo il tempo. Solo lui ci farà entrare in un’altra dimensione dove l’orrore non intaccherà più la nostra esistenza, resa insensibile da callo di tristezza.
quando sono millanta de millanni che l'andazzo è indentico se non peggio.
ciao Orange, non ci fare caso, la mia è tutta invidia
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