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General: la scimmietta
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 11/03/2011 09:55 |
la "scimmietta perplessa" oggi va, come è giusto che vada, a una coppia di sposi che, dopo trentadue anni de matrimonio decidono di divorziare. Credenti e professanti metteno il parroco al corrente della decisione. Il parroco ovviamente tenta un ultima carta e quindi li convoca in parrocchia. Puntuali e ognuno deciso a rimanere sulle proprie posizioni eccoli davanti al prete che, conoscendoli, la prende alla larga ripercorrendo a ritroso i trentadue anni di unione. Lui scalpita, ciancica le mascelle, non riesce a sta seduto, non dice una parola, non guarda mai la moglie, e la voce pastosa e concigliante del parroco gli da un profondo fastidio. Lei, la moglie, non si agita, non scalpita, riesce a star calma, guarda nel vuoto ma in quel vuoto si legge che non vede l'ora de falla finita e annassene. Er parroco ce l'ha messa tutta. Ma poi, giocoforza si arrende. Ed ecco l'errore, il micidiale errore del parroco che, salutandoli li accompagna entrambi alla porta del suo studio. e sottovoce: andate in pace. Nel lungo corridoio, prima di raggiungere il portone d'uscita, sono bastate due parole alquanto pesanti di lei, perché lui, guardandola in cagnesco, estraesse la pistola e sparasse. Lei colpita, ma non mortalmente, apre la borsetta, agguanta la sua sputafuoco e spara: uno, due, tre, dieci colpi a ripetizione. So tutt'e due a terra quando il parroco richiamato dai rintroni, corre li raggiunge, e alla vista dei rivoli di sangue, sviene cascando al loro fianco. Lui, non avendo ben compreso, si gira, guarda la moglie e gli dice: ma che j'hai sparato tu? Du schiaffetti e un po d'aceto dotto le fropce der naso al parroco, e 30 giorni di guarigione per ambedue i cogniugi.
Il parroco non dispera che, trascorsa la convalescenza, rivedrà i due coniugi, decisi a campà assieme, finché la "secca" non li separi.
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C'è un errore di fondo: cosa vanno due, per cattolici e professanti che siano, a parlare di divorzio al prete?
La chiesa non si occupa di divorzio, per essa non esiste, esiste soltanto l'annullamento del matrimonio, che poi tale non è: è il riconoscimento di 'vizi di procedura' in base ai quali il matrimonio non è che venga annullato, bensì è riconosciuto nullo fin dalla sua celebrazione. Formuletta furbetta? Escamotage, considerati anche i cospicui incassi che la chiesa ha realizzato per questi cosiddetti annullamenti? Può darsi, ma la regola, per chi vi si vuole attenere, è questa.
La chiesa riconosce altresì (e solamente) la separazione tra coniugi; il divorzio è cosa che va discussa nel tribunale civile: lo stato, infatti, il divorzio lo riconosce. Il prete dovrebbe semplicemente dire che queste non sono faccende di sua competenza (salvo, questo è umano, tentare una riappacificazione, cosa che del resto fa anche il giudice): per la chiesa i due resteranno uniti fino a pronunciazione contraria della sacra rota; per il resto c'è Master Card.
...Insomma, dovevano sparare al prete, ecco.
Un'altra questione: cattolici e professanti come è stato detto, vanno in giro con armi da fuoco? |
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De: Tebro |
Enviado: 11/03/2011 11:07 |
amico mio. sono del tutto d'accordo sul quanto da te esposto. punto.
anzi, no, c'è un solo piccolo appunto: ovviamente i due erano andati, convocati
dal parroco, perché lo stesso effettuasse un ultimo tentativo di riconciliazione.
Non certo per pronunciare la fatidica frase... che non spetta alla chiesa se non in casi particolari.
(lui è gay e lei lesbica, o lui ha il pisellino troppo piccolo o troppo grande o lei, non lo digerisce comunque! né piccolo né medio né grande)
La fatidica frase? Beh, non so quale sia ma, so di certo che, una fatidica frase viene pronunciata quando il giudice amareggiato per il fallimento, manda affanculo tutt'e due.
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