Confesso che ho, co la mia scimmietta, una sintonia d'intenti, che non ho quasi mai, con i miei quasi simili: uomo o donna che sia.
Il perché è presto detto: mentre con la scimmietta il tutto fila all'insegna del
"volemose bene che poco ce costa" con l'uomo il discorso è diverso! Lui, l'uomo, è d'acchitto, per sempre, e in ogni campo, un mio rivale a cui non concedere neanche una virgola, che mi si prende tutta la punteggiatura. E con la donna, qualsivoglia donna, amica o non amica, bella o brutta, giovane o meno giovane che sia, essendo per me, una creatura spassionatamente ambita e come tale, una preda da portarmi sotto le pezze, quando anche lei ha la stessa spassionata ambizione, ben mi sta, ma quando mi fa la preziosa, quando non si concede, quando mi si rifiuta, quando accampa scuse, divento il suo nemico più acerrimo. E questo, di contro, mi rende acido, insonne, e mi infiamma la gastrite.
Si, con la scimmietta, (come amica) sento che la vita mi scivola addosso senza incidenti di percorso.
Dài, amica mia, non mi guardare così, lo sai benissimo che è così. Non dovevo dirlo? Beh, vabbè, allora, se non volevi, potevi almeno avvertirmi.