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General: a certi padroni de...
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 04/04/2011 16:51 |
A certi padroni de certi cani
Voi tenè er cane? E chi te dice gnente? Lo voi tenè com'uno de famia? Fallo dormì co te? Bé, é un idiozia, ma a me, ce poi giurà, m'é indifferente!
D'artronne stamo o no in democrazia? E questo lo sapemio ce consente, de fa come ce pare e impunemente, pur'anche de dormì co chicchessia!
Però, bé, c'é un però servodeddio Se porti a spasso " bobbi " e questo sforna, ovverosia scacaccia indove io
ce posso intigne er piede, e allora giuro, l'istinto é d'agguantatte pe le corna e pe le corna poi, sbattete ar muro!
E sarìa de sicuro, quer che se chiama: “ istinto sacrosanto” visto che ce l’avresti lunghe arquanto.
Tebro
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Quoto in toto. I cani, o meglio i loro proprietari, hanno rotto il cazzo con il loro far subire la presenza dei loro 'figlioletti' a tutti, con un'invadenza che mascherano dietro un 'ma allora tu non ami gli animali'. |
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De: Tebro |
Enviado: 04/04/2011 19:45 |
amico peter, non ho capito se quoti solo la motivazione, che, in fondo,
è alquanto scontata, o quoti anche il modo poetico con cui, tale motivazione è felicemente incastonata.
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Assai gradii anche il componimento, o zzi' Tebbruccio. |
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De: Miti |
Enviado: 05/04/2011 06:13 |
Come padrona di cani, condivido in pieno.
Il cane è mio e nessuno è obbligato a sopportarlo.
Quindi se sporca, si deve pulire..........se abbaia, si deve educare o tenere al chiuso, non va abituato come un figlio ma deve rimanere un animale.
Purtroppo non tutti la vedono così e la cosa infastidisce molto anche me, che li amo molto |
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Ma non si tratta soltanto delle cosiddette deiezioni. Mi è capitato più di una volta, con una determinata tipologia umana, di dover subire presenze che nessuno s'era chiesto, o m'aveva chiesto, se mi sarebbero state gradite, nonché racconti interminabili su ciò che fa o non fa il loro cane o gatto; dovermi mostrare interessato per circostanza e allora giù altri racconti; altrimenti sei uno che non ama gli animali, probabilmente quindi una persona dal cuore arido.
La tipologia? Il più delle volte donne senza figli, che sfogano le loro aspirazioni materne insoddisfatte sull'animale da compagnia. O anche con figli ormai cresciuti.
E non basta fingersi interessati: è richiesta una partecipazione attiva, domande, carezze all'animale. Sì, perché il possessore non concepisce che a te del suo cane o del suo gatto possa non fregare nulla. Non lo fa apposta, il suo microcosmo non gli suggerisce altro. Lo ama lui, o lei, quindi come può il mondo non amarlo altrettanto?
Per un cane o un gatto non sufficientemente coccolati si può rischiare il deterioramento dei rapporti, il che non sempre è un fatto negativo: dietro a questo amore morboso per quell'essere, infatti, si nascondono spesso non solo insoddisfazioni di carattere materno ma una sostanziale incapacità nel trattare con la specie umana, figlia spesso di delusioni subite ma che non sono state elaborate nella giusta maniera; che hanno portato quindi all'isolamento dai propri simili anziché a nuovi tentativi, magari con persone diverse da quelle che ci hanno fatto del male - o che riteniamo ce ne abbiano fatto. Persone simili non sono all'apice della mia personale classifica, quindi perdere una conoscenza del genere non turba i miei sonni.
Talvolta, non ritenendo appunto di avere alcunché da perdere, mi sono espresso in tutta franchezza: 'Senti, ho due figli (una volta; da qualche anno, tre); se permetti ho qualcosa di più importante cui dedicarmi'. Lascio immaginare il viso stupito e contrito del destinatario/a della frase. Oppure: 'Gli animali devono stare al loro posto; cosa mi rappresenta farli salire sul letto o magari farli accomodare a tavola?' Seguiva non soltanto un viso contrito e stupito: si è arrivati ad un'espressione simile a quella di chi si vede minacciato con un'arma. Il che del resto era abbastanza prevedibile: cosa fai, gli metti in dubbio tutta una filosofia di vita? Tutta una serie di pur traballanti certezze?
Ma in fondo, suvvia, siamo tolleranti: questa gente non costituisce un pericolo sociale. E' però un segnale non certo confortante di solitudine, di sostanziale fallimento nei rapporti con i propri simili, e questo, se pure fa sorridere nella persona della vecchietta che porta da mangiare ai gatti, o della zitellona con a spasso almeno una coppia di chihuahua con l'obbligatorio cappottino, per altri aspetti è abbastanza triste. |
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De: Tebro |
Enviado: 05/04/2011 07:42 |
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De: Miti |
Enviado: 05/04/2011 11:59 |
Malgrado sia padrona di cani e un gatto ;-) |
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Ma guarda che se avessi modo anch'io terrei animali, mi piacciono, nulla contro. Certo, non me li farei salire sulla tavola. Credo stiano bene fuori casa, un bel giardino, via.
E non starei a raccontare a tutti di quello che fa il mio cane: ma cosa vuoi che faccia? Farà quello che fanno i suoi simili... |
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De: Miti |
Enviado: 05/04/2011 14:59 |
Credo che amare gli animali significhi anche trattarli per quello che sono, non sono giocattoli, non sono figli
Vanno educati e rispettati
Quando ne avevo tre (due sono morti ultimamente), ho sempre lasciato la porta del giardino aperta ma loro sapevano di non dover entrare, non sono mai stati sotto la tavola neppure se mangiavamo in giardino: sapevano che avrebbero ottenuto un bocconcino alla fine del pasto e rimanevano in paziente attesa, a distanza
Non soltanto non sono mai saliti sul letto, ma non sono mai entrati neppure in camera.
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De: tosto41 |
Enviado: 05/04/2011 16:41 |
non sempre le merde si pestano..........
qualche volta si salutano :)) |
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De: Miti |
Enviado: 05/04/2011 16:44 |
Meno male che, oggi, non mi ha salutato nessuno |
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De: tosto41 |
Enviado: 05/04/2011 16:48 |
oppure non hai salutato tu :)) |
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De: Miti |
Enviado: 05/04/2011 18:51 |
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De: tosto41 |
Enviado: 06/04/2011 18:24 |
ganza ......non avevo mai visto un cane con la maglietta bianca |
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