oggi, la "scimmietta perplessa" va, come è giusto che vada, alla signora Violetta,
e il perché, è presto detto: a sparato al Duce!
Dunque era l'8 aprile del 1926 quando, il nostro uomo del destino,
presenzia a un congresso di chirurghi in uno dei sontuosi saloni,
che si affacciano sul più elegante salotto del mondo: il Campidoglio.
Il nostro, finito il congresso, esce sul piazzale acclamato e applaudito quando lei,
la Violetta, con la freddezza di una vendicatrice, mira e spara! Il Duce viene colpito!
al naso!
strabiliato e muto, barcolla, si piega in due, casca, si rialza, si ricompone e
con il sangue che gli cola lungo il viso, rientra nel salone del congresso dove,
pronto e puntuale, uno dei chirurghi, coadiuviato da mille altri,
prima gli cura e dopo gli tampona la leggera ferita con due vistosi cerotti!
Ancora strabiliato ma rinfrancato riesce sul piazzale, la gente è sgomenta,
la Violetta ner frattempo è stata arrestata e si trova già ristretta in una cella delle Mantellate.
Mussolini, rientra a Palazzo Venezia, chiede notizie, viene a sapere che la Violetta è un'aristocratica irlandese, e in un lampo di inusitata generosità,
ordina che venga rilasciata.