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General: Testaccio...
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 13/04/2011 17:59 |
Keats
a Roma, nel piccolo cimitero acattolico nel rione Testaccio,
c'è una lapide, anonima, che porta incisa questa iscrizione:
Questa tomba racchiude i resti mortali
di un giovane poeta inglese che nel suo letto di morte,
nell'amarezza del suo cuore per il malevolo potere dei suoi nemici,
chiese che queste parole fossero incise
sulla sua pietra tombale.
"qui giace colui, il cui nome fu scritto sull'acqua"
24 febbraio 1821
A poca distanza, su un’altra lastra anonima,
una commovente e amorosa risposta.
" Keats, se il tuo caro nome fu scritto sull'acqua,
ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange"
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De: Tebro |
Enviado: 14/04/2011 18:53 |
peteruccio, peteruccio, ti sento amorfo, ti sento con le ali tarpate, senza abbrivio!
vai spulciando dove manca una virgola, fai finta di non capire le battute, mentre, non dovresti mai dimenticare che, per un ideale statuto, devi tu, per primo, acchittare il pallino.
Invece, vai sempre a rimorchio.
Insomma, dài, ogni tanto mettete in gioco. magari, postando qualche tua poesia.
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Io scrivo in prosa, ragazzo. O almeno ci provo. |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 07:35 |
grande peteruccio, o piccolo peterone, (ossimoro) ma io, sull'interessante e significativa iscrizione funeraria, mi aspettavo, chi ti complimentavi!
Che ti "inchinavi" per averti reso edotto di un qualcosa che neanche se dovessi rinascere, riusciresti a sapere. Nè tu, né tutti.
E invece? ehi, invece? Mah, vall'a capì e poi giustificà certi comportamenti.
Sei crudele e senza cuore.
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 07:55 |
come faccio sempre quanno me vojo estasià, ieri, pe l'ennesima vorta me so fatto du passi sull'Appia Antica, e pe l'ennesima vorta me so: estasiato, beato, emozionato e commosso davanti a tutto quer bendeddio che da sempre, e gratise, offre la "regina" de tutte le strade der monno! E ner bendeddio, ce so comprese na sequela de tombe: le tombe che ar tempo de li romani, veniveno allineate lungo li bordi de sta regina viarum: ( benedetto er guercio e in do riposa ) e su le pietre tombali, pe l’ennesima vorta, me so gustato le varie e incomparabili e inaudite iscrizioni.
e ecchene un artra.
purtroppo l'iscrizione originale è, per l'opera inesorabile del tempo e di qualche vandalo: quasi illeggibile
comunque, tradotta, suona così:
vojo riposà qui e in pace! e pe sta in pace affiderò la custodia della mia tomba a un liberto; affinché nessun vandalo ce venga impunemente a piscià e cacà sopra.
eheheheheheh, non usavano mezzi termini.
Questo pe dì, a chi crede che il vandalismo sia un fenomeno de li tempi de mo, che la madre dell'imbecilli, già a quei tempi, era sempre incinta.
Tebro
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Ma cos'è che ti estasia particolarmente? Forse il fatto che a quei tempi uno come te lo avrebbero messo a pulire la merda depositata su quelle tombe? |
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Non credo che fossero soltanto atti di vandalismo.
Quando il potente sepolto lungo l'Appia Antica era ancora in vita, di certo nessuno si sarebbe permesso di pisciargli addosso, nemmeno metaforicamente...
...ma dopo l'interramento, qualche vecchio nemico avrebbe potuto cedere alla tentazione di andare ad insozzare la tomba: l'invettiva "piscerò sul tuo cadavere" è molto antica! |
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E comunque mi pare che la via Aurelia sia più lunga (circa 1.000 km, compreso il tratto oggi francese) dell'Appia (sui 750). |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 08:24 |
in questo caso, sporadico, debbo riconoscere al fabbricetto, altra classe, altra signorilità, altra eleganza mentale.
Però, sapendo bene che la guazza annebbia, oltre all'ossa, pur'anche il cervello, anche questa volta ti perdono.
cresci pupo! cresci! |
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Ma perché non ti ricoveri? Pensa anche alla tua famiglia, pensa a quanto le pesi tutti i giorni... | |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 16:23 |
ormai, ignorantone mio, visto che ti ritengo irrecuperabile, non mi preoccupi più.
Me ne so fatta una ragione. Che il cielo abbi pietà di te. Io, di certo no. |
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Va bene; io sono ignorante, già lo supponevo, poi se me lo confermi tu... Però resta una domanda che con l'ignoranza non ha nulla a che fare: perché non ti ricoveri? Pensa anche alla tua famiglia, pensa a quanto le pesi tutti i giorni, pensa a quanto devono sopportare, pensa a quando li costringi, dopo aver declamato, ad alzarsi in piedi e ad applaudire; pensa a quando li trascini al Circolo Rincojoniti a Go-go ad ascoltare te e i tuoi degni compari.
In un Istituto apposito pensa che claque avresti; pensaci, Tebruccio... | |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 17:45 |
e ner tempo d'un ammenne
quer batuffolo de piume
ch'era un frullo spensierato
scenne a piombo senza un fiotto
co sur petto lungo er gozzo
un grume rosso
vedi, caro peteruccio, a me m'abbasta scrive sti versi,
pe sentimme più felice, più appagato, e più ricco de brusadelli! |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 17:50 |
e anche da ricoverato, saprei rende felice, con i miei racconti e le mie poesie, tutte le persone che avessero la fortuna d'incrociamme.
comunque, sono anni che ti consiglio di non auspicare mai entrate in ospedali.
Perché è un auspicio che ti potrebbe ricadere addosso. |
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...e anche da ricoverato, saprei rende felice, con i miei racconti e le mie poesie, tutte le persone che avessero la fortuna d'incrociamme.
...e vai, che aspetti? |
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De: Tebro |
Enviado: 15/04/2011 18:32 |
ehi, ma non puoi insistere, e dormire
tranquillo.
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