Stiamo nel 1587 e, ar Portico D’Ottavia, ovvero, nel ghetto romano, alberga un personaggio stranissimo, un personaggio, si diceva, in grado di dare una risposta a le più disparate domande che gli vengono poste. Questa voce arrivò fino a Papa Sisto che volle conoscerlo. Così lo convocò, ovviamente per smentire con qualche domanda a tranello, la genialità di questo personaggio. E per dare lustro all’incontro, lo stesso, si svolse sul sagrato di San Pietro.
E' la mattina del 23 maggio del 1587, e immaginatevi il piazzale di San Pietro strapieno di ebrei e non ebrei venuti per sostenere questo giovane, che, vox populi, era considerato un genio.
Se vanta de sapè quant’un messale?
E chi po esse mai sto sor saputo
se chiese Papa Sisto e arisoluto
lo vorze appetto pe tarpaje l’ale.
E pe incastrallo in modo originale
t’escogita un dilemma arquanto
arguto,
a tre domande a gesti er marvenuto,
dovrà mostra s’è vero ch’è un
geniale.
1) così je punta l’indice sur grugno,
2) l’istesso poi lo punta verzo tera,
3) lo strigne assieme all’antri
e mostra er pugno!
L’ebbreo ce penza su, poi sfoderanno
no scialo de incitosa sicumera,
( dovuta ar fatto de sapé la sua )
guardò sottecchi Sisto e de rimanno
je scartocciò a la lesta
le tre risposte pe li tre quesiti,
che qua de sotto mo, ve vo elencanno.
1) na sola fede è madre su sto monno,
2) sto loco è un tempio sacro e de preghiera,
3) so botte, casomai nun ve risponno.
Successe er finomonno!
perché sto sor saputo je
rispose
a tutte le domanne che je pose.
Er Papa manc’a dillo se ingrifò!
Tossì, sbuffò, s’accommodò
er piviale, ignottì er rospo e disse:
a la malora! questo nun è n’ebbreo!
quest’è un geniale!
Speso che fu st’eloggio
( lo spese a denti stretti er pio vicario)
quer che arivò dar Portico d’Ottavia
ovverosia dar Ghetto
sull’ali der tripudio,
n’è dato da sapè,
ma è facile intuì.
Perché pe Roma ancora,
scherzanno s’aricconta,
che er Papa aricordanno
che se chiamava Sisto,
quann’anche ch’era assiso
sur trono de San Pietro
prese d’aceto e fu n’acciaccapisto.
Tebro