Un giorno, miseri, sperduti e lontani dalla nostra terra, nelle notti d'inverno, accanto a un misero focoraccio, ci racconteremo di quando, a proposito de extra comunitari, il papa, nei messaggi all'urbi, et orbi, et sordi, ci raccomandava di ospitarli tutti! Nessuno escluso! Viene tutta la popolazione dell'africa? viene tutto il popolo arabo? Vengono i clandestini dal Katakatumba? Bene, ci diceva il papa, più siamo, e mejo stamo!
mentre in facile previsione, intelligentemente, quarcuno scriveva:
E daje, e annamo, e oprimele ste porte,
strignemese pe accoje sti fratelli,
se la miseria accòra sti porelli,
ce viè dar celo de mutaje sorte.
E noi commossi in ner sentì st'appelli,
j'oprimmo casa! e questi, a brije sciorte,
sempre rincorzi da... Sorella Morte,
calorno a frotte come li fringuelli!
E qua, senza più er grugno d’affamati,
senza più angustie, ansie e patimenti,
se sò, come che dì... milluplicati!
Così che sta a vedé se prima o poi,
p’esse stati più stronzi che incoscenti;
a carci in culo nun scappamo noi.
Tebro