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General: vecchio lupo di mare
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 26/04/2011 07:49 |
Ormai era solo, il vecchio lupo di mare sulla plancia del piccolo veliero. I corpi dei suoi compagni, man mano che si erano arresi, avevano trovato indegna sepoltura nelle gelide acque, dell'implacabile mare. Terra! terra! sembrò urlare, ma lo fece più col pensiero, che con il filo di voce rimastogli, dopo quel maledetto naufragio. Un naufragio lungo il tempo sufficiente, per decimare, inesorabilmente, la piccola ciurma. Per ucciderla con la paura, la fame, la sete, il freddo, l'insonnia. Per decimarla, terrorizzata da un mare impietoso, da un sole crudele che non dava tregua, da un vento: arcigno, sferzante e beffardo, che dopo aver sibilato in modo agghiacciante, tra le corde e il sartiame, dopo aver strappato le vele all'albero di poppa e di prua, sembrava voler strappare anche le ultime lacrime, all'unico, annichilito, e umiliato superstite. Terra! maledetta terra! bofonchiò ancora col pensiero, il vecchio marinaio. Poi, con un atteggio esausto, amorfo, disincantato, si sedette, sull'alto e martoriato cassero, fissò quella sagoma frastagliata, che avvolta nella foschia delle sera gli si stagliava invitante davanti ai suoi occhi e chinò la testa tra mille disperati pensieri e ricordi. Poi, lo sguardo del vecchio marinaio, d'improvviso si illuminò. Gli occhi sembravano emanare lampi rancorosi e sinistri. Erano i sinistri lampi, che solo l'odio può emanare. Terra! terra! maledetta terra! quanto risentimento mi susciti! ehi, non fissarmi! diceva tra i denti, perché se mai vorrò, ti raggiungerò domani! Non oggi, non ora, non adesso: se mai vorrò: domani! Domani, si, forse, domani punterò la prua verso quel che più odio al mondo! Verso i tuoi approdi. Perché non credere, terra, maledetta terra! che ho dimenticato che ti sei negata a me e ai compagni, tramutando in veleno un desiderio d’abbracciarti! Si, ti raggiungerò domani! se vorrò, se il mio cuore vorrà!
Era notte ormai, e il cielo aveva ancor di più il colore funereo della pece. Il mare, col suo ruggire, col suo ululare, col suo livore irrefrenabile, sembrava ribellarsi all'idea che quel lembo di frastagliata e infoschiata terra, avrebbe permesso, alla sua ultima preda, di approdarci. Il vento era sempre più sferzante e sembrò, che in combutta tra loro: cielo, mare e vento, avessero deciso la sua fine, quella notte stessa.
Ringhiò tutto il suo disprezzo il vecchio marinaio, mentre l’immensa distesa d’acqua in tempesta, il vento sferzante, ed uno squarcio di luna come unico testimone, assestavano l'ultimi colpi, su quel che rimaneva dell’indifeso e lacero veliero. Fu una lotta impari, e il veliero,ormai esanime, si lasciò affondare miseramente. Dall'abisso di quel mare che gli fu amico e poi impietoso nemico, non saprà mai, il vecchio lupo di mare, che quella lingua di terra, frastagliata e invitante, di cui aveva fissato l'appuntamento per il giorno seguente, era solo e soltanto, un ingannevole miraggio.
Tebro.
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Il teatro di questa agghiacciante scena dal sapore tra il melvilliano e il conradiano, descritta con toni sublimi sapientemente intervallati da punteggiatura varia, toni che coinvolgono e trascinano il lettore al punto di far sentire anche lui stesso in balia dei flutti, è Torvaianica o Ladispoli? Non mi dire che è Passoscuro... |
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De: Tebro |
Enviado: 26/04/2011 09:38 |
vaffanculo! è successo davanti a Limone.
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De: Tebro |
Enviado: 26/04/2011 09:39 |
piuttosto, spero che ti sei alzato in piedi per applaudire! |
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Ah, Limone del Garda? E' vero, qui quando il vento si mette a fischiare di brutto fa questo e altro. Allora il lembo di terra frastagliata era Sirmione, la perla di Catullo, tutto chiaro adesso.
Ma tu ti senti più vicino a Conrad o a Melville? |
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...Alzato in piedi che? Ma se fa cagare...
Quante volte te lo devo dire? Rifugiati nella sede adatta, dove sapranno valutare le tue opere sotto il profilo non soltanto letterario (per questo ci vuole poco) ma anche psichiatrico.
Guarda, poi, che il tuo disturbo credo sia curabile. Ricordo un conoscente, psicologo, che aveva in cura un ragazzo che per una sua diciamo stranezza si buttava a capofitto proprio su ciò per cui era negato: voleva fare il giornalista e non sapeva tenere una penna in mano; voleva fare il chitarrista, mettere su gruppi, suonare proprie composizioni, e non ci capiva una sega - era anche stonato. Però mi sembra che le sedute alla fine diedero i loro frutti. Certo, quel ragazzo aveva vent'anni, tu ne hai tre volte e mezza di più, ma non si sa mai... |
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De: Tebro |
Enviado: 26/04/2011 11:27 |
non vorrei dirtelo ma, c'è un passo del vangelo, di Luca, dove si dice espressamente,
ovvero a chiari note, che, chi augura del male, sarà il primo e l'unico a subirlo.
Quindi, se tanto me dà tanto, se Luca ha detto il vero!
e che Luca abbia detto il vero non ci piove, prima o poi, purtroppo pe te,
leggeremo la ferale notizia.
Chi è stronzo, è anche causa del suo male.
Questo non l'ha detto Luca, l'ha detto il grande Tebro. |
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Del male? Ma io quello che ti dico lo dico per il bene tuo (e della tua famiglia, devo riconoscere).
Facci un pensierino. |
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De: Tebro |
Enviado: 26/04/2011 15:18 |
insisti? perseveri? intigni? allora sei tutto matto! Beh, se succede, spero che la com prosegua la sua "attività" guidata, e non mi dispiacerebbe, da sonja. Si, sonja la vedo precisa puntuale e preparata!
Me l'immagino: due giorni di raccolto e religioso silenzio, due giorni con post pregni di preci, qualche falsa esaltazione molto calcolato riserbo, e poi? Beh, poi, via! Via di nuovo a postare... post all'insegna der: chi c'è c'è, chi non c'è, so caxxi sua!
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De: ORANGE1 |
Enviado: 26/04/2011 15:41 |
Ahhhh, SonjaSonja, gran bagasciona!
Ti sei fatta ingallare da tutti, ma stavolta è la volta buona che ti capòno pure io!!
Come si dice? "N'tat che la mama la fà le pùlpete me ga la pète, me ga la pète!!!" |
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