amici e amiche, sintonizzati sulla nostra beneamata " phalla", oggi, la "scimmietta perplessa" va, come è giusto che vada, al santo che si festeggia... oggi. Ovvero, a Sant'Anastasio. Un santo che, volendo, ci permetterebbe di raccontarci, in un pippone lungo una quaresima, tutte le avventure e le disavventure che lo hanno riguardato. Riguardato nel corso della sua lunghissima e operosa vita. Ma non lo faccio, ve lo risparmio, (il pippone) Però, magari, tanto per degustare un assaggino: dunque, nel mondo corre l'anno 412 il mese è maggio, e il giorno è il due.
(come che fosse oggi) nel salone del concilio, con i vescovi riuniti, inaspettatamente si spalanca la maestosa porta. I vescovi, richiamati dal rumore si girano e, sull'uscio, in tutta la sua eccitante avvenenza, appare una donna! Nessuno sa chi è. Lei avanza di due tre passi, indaga con gli occhi come se cercasse dove puntare l'indice e, scovato dove, lo punta verso Anastasio. Tra i vescovi c'è un palese imbarazzo. Lei, sempre con l'indice puntato e alzando la voce, lo chiama per nome. Anastasio, interdetto, si guarda intorno, guarda i suoi confratelli e lentamente si alza. E qua, succede l'incredibile! La donna, con le mani si accarezza la pancia e invita Anastasio ad avvicinarsi per sentire i battiti del cuore del nascituro. Vieni! vieni a sentire il frutto del tuo stupro consumato con fredda e calcolata delicatezza, nel ripostiglio della canonica. Vieni, non temere! Vieni!
beh, cara scimmietta, quel che ne è seguito, e come è andata a finire, proprio per evitare il pippone, ce lo racconteremo alla prossima...
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