oggi la "scimmietta perplessa" va, come è giusto che vada, ad una donna! una grande e risoluta donna.
Una preside! A colei che, motu proprio, (forse guardandosi allo specchio) ha cesellato su fojo a mo di editto, appunto: un editto. E l'editto recita: si fa data da questo momento, che nessun' alunna può entrare in classe, in mini abbigliamento mostrando così, agli occhi vigili e sgranati degli alunni, il quanto di più bello, più appetibile, più agognato possiede. Insomma, ogni alunna, è scritto nel carta canta, deve entrare in classe, vestita, non come un'eva, ma come una teresa de carcutta.
Allora, cara scimmietta che me guardi perplessa, sai che te dico?
Un applauso alla preside! E de contro, se fossi un alunna, accetterei senza fiatà sta sacrosanta imposizione! E non me guardà così, che mo te spiego perché. Per due validi motivi: e, per non fa soffrì e incordà tutti gli alunni, e, perché rifiutanno st'aut aut, la preside se potrebbe indispettì e convince che, è ora de vietà anche, un qualsivoglia trucco! Proprio perché, come dice la parola: trucco, vuol dire: barare, ingannare, truffare, frodare! Ovvero, reati perseguibile dal codice penale!
Beh, lo confesso, quanto me piacerebbe che pe legge, se vietasse ogni tipo di truffa, di frode, d'inganno! ovvero, ogni tipo di trucco.
E sai, cara scimmietta, da quanno m'è venuto sto desiderio? Beh, m'è venuto da quanno ho visto come so veramente, senza trucco e senza inganno, le concorrenti all'isola dei famosi.