Sì, li ho visti nel video di Testaccio, gli applausi a scena aperta. Non ti cagava nessuno e a un certo punto hanno battuto le mani pensando che avessi finito... Dai, stai zitto, ché è meglio. Oppure continua: le figure da poveraccio le fai tu, mica io o altri.
Ma tu davvero credi di saper scrivere? Oddio, davvero non c'è limite all'umana presunzione - o, nel tuo caso, alla dissociazione.
Tanti auguri, sai? Un giorno forse troveranno una cura anche per te.
Chi è che l'avrebbe premiata? Il Panificio Cecconi Romolo?
O Tebruccio, dai, ho capito che il web è il luogo del possibile dove tutti possono essere tutto, ma conserva almeno quel briciolo di una dignità il cui significato sembri non conoscere più da parecchio. Perlomeno fai finta.
Siamo seri: se davvero un'istituzione culturale fosse ridotta a premiare uno che non conosce nemmeno l'ortografia significherebbe: a) che non è un'istituzione culturale; oppure b) che il concorrente ha sborsato la solita cifra, a volte nemmeno rilevante - va detto, per figurare tra i vincitori dei mille concorsi che si tengono appunto per sfilare quattrini ai boccalotti. O entrambe le cose.
A puttane il tempo... a puttane i nostri sogni... oggi il lanciatore di coltelli si è disteso lungo il fiume e guarda il cielo: guarda il cielo come se dovesse da un momento all'altro venir fuori Dio, e si scatta qualche polaroid che forse gli pubblicherà un tablid. E a puttane pure il cielo... che non c'è, non è neanche vero... oggi il lanciatore di coltelli conta tutte le parole e scrive "zero": ho tentato tutto quello che ho potuto, come l'ho potuto, fino a non poterci niente, ma tu mi conosci molto bene, tu che mi sei stata sempre insieme non confondermi mai, non confondermi mai col vento e le stagioni e non confonderti mai, non confonderti mai con gli altri suoni; e non mi mettere mai, non mi mettere mai tra i cattivi o tra i buoni: io sono solamente quel che sono un vero lanciatore di coltelli... Ma di tanto amore, di così tanto amore io mi sento addosso quel profumo che dà un petalo di rosa secco al sole, vivo ancora l'illusione eterna di potere sbattere le braccia e alzarmi in volo, e tu che mi conosci molto bene tu che mi sei stata sempre insieme non confondermi mai, non confondermi mai con i geni o coi coglioni e non confonderti mai, mai, mai, mai coi ciarlatani: se ti verrano a dire, e ti verrano a dire, che non so più chi sono, rispondigli che sono ancora e sempre un grande lanciatore di coltelli e il tuo uomo.
e non mi mettere mai, non mi mettere mai tra i cattivi o tra i buoni: e tu che mi conosci molto bene tu che mi sei stata sempre insieme non confondermi mai, non confondermi mai con i geni o coi coglioni e non confonderti mai, mai, mai, mai coi ciarlatani: se ti verrano a dire, e ti verrano a dire,
ma ti rendi conto delle stronzate insite in queste
poche miserrime parole?
Ma se lei lo conosce molte bene, dovrebbe essere conseguenziale
che non lo mette né tra i coglioni, né tra i ciarlatani!
Degli inviti a concorsi vari, o Tebruccio dalla scarsa memoria, hai pubblicato tu copie sul web, vantandoti come al solito... di cosa, poi? Di avere diritto a sborsare una somma per vedersi cagati?
Il tuo amico farebbe meglio, se davvero tu potessi vantare l'amicizia con costui, a dare una rapida correzione ai tuoi frequenti strafalcioni. Sottolinearteli in queste pagine non serve, in altre occasioni s'è visto quali scuse inventavi: uhauhaha, una volta avesti il coraggio di dire che avevi pubblicato apposta una poesia piena di errori perché temevi che qualcuno te la copiasse, dato che, guarda un po', la dovevi inviare a un concorso (tu che ai concorsi non partecipi).
Ma adesso hai fatto carriera, fai parte delle giurie a quanto pare (anzi, a quanto sostieni). Ulteriore conferma della decadenza di almeno una parte del mondo culturale romano. Ammesso e non concesso, è un sottobosco autoreferenziale composto con tutta probabilità da quattro tipi in possesso di licenza media (se tutto va bene) cui basta sentir parlare romanesco. Be', sono soddisfazioni, immagino. Davvero da invidiare.
Dai, per una volta ti ho risposto seriamente, se non altro per ricordarti una questioncina. Dunque, che tu sia un idiota è ormai ampiamente dimostrato. Che non ti caghi nessuno lo dimostra il fatto che stai ancora qui a elemosinare applausi; certo, va messo in conto anche che nessuna com ti vuole, ma ritirarsi in buon ordine da parte tua sarebbe sicuramente più dignitoso che stare qui a fare il pagliaccio. Però, ecco la questioncina, dato tutto ciò, a volte mi fa lievemente alterare la convinzione che mostri di avere, cioè che qua dentro siamo tutti idioti tuo pari. Che crediamo alle cazzate che racconti, che non lodiamo i tuoi sgrammaticati balbettii per invidia, che le donne nutrono una sconfinata ammirazione per te ma soprattutto per il poeta che c'è in te (tentativi di autoconvincimento? Probabile).
Guarda, accà nisciuno è fesso, quindi torna nei ranghi o in alternativa, come ti ho già scritto in un altro post, vattene a fare in culo altrove; va' dove sanno apprezzare le tue eccelse doti di imbecille fuori misura.
Certo che l'interrogativo, che taluni a volte si sono posti, rimane: Tebro sarà un mascherone che si prende gioco di noi o davvero è un mentecatto del calibro che dimostra con ogni sua parola? Il fatto è che tutto sembra giocare a favore della seconda ipotesi. Ma forse è davvero un attore da Oscar: in questo caso davvero dovranno apporgli una targa fuori dall'Istituto dove, spero, presto potremo andare a fargli visita.