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General: dedicata ai leghisti e a chi la pensa come loro..per non dimenticare chi eravamo
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Massimo Doriani  (Mensaje original) Enviado: 24/06/2011 22:32



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Claretta Enviado: 25/06/2011 00:07
il nonno di mio marito nel 1908 salì su una nave per l'America,
ci salì con la moglie  e 4 figli
 
Giuseppe (che poi divenne Bepy) aveva 6 anni, Ginetta 4, Giuliano 2
e Mario aveva solo otto mesi, non camminava ancora
 
venivano dalla provincia di Varese, il nonno aveva lavorato per
costruire la ferrovia Milano-Luino, come tutti gli uomini del suo paese,
terminata la ferrovia erano tutti disoccupati, ma a 50 di loro venne
offerto un contratto per fare i minatori in Canada con un buon
stipendio e la possibilità di costruirsi una casa in legno nei boschi
intorno alla miniera
 
bisognava che avessero almeno la licenza elementare, il certificato
di buona condotta, il passaporto in regola e una perfetta salute,
oltre che una minima quantità di quattrini
 
il nonno e la sua famiglia fecero la quarantena a New York, con
esami medici di ogni tipo, vaccinazioni e imparavano l'inglese
quanto bastava per sapere leggere i cartelli con i divieti e i permessi
 
poi arrivarono nei boschi del Canada, frequentati solo dai cacciatori
di pellicce, dai minatori e dai banditi che attraversavano il confine
con gli Usa
 
si costruirono una spece di baita e rimasero tutti là fino al 1914, poi
ci fu l'offerta di un contratto a Chicago, ma la nonna volle tornare
al suo paese con i figli
 
andarono a Chicago solo il nonno e Bepy, che ormai aveva 14 anni,
aveva frequentato le scuole nel villaggio canadese, ed era già in età
di lavoro
 
il nonno continuò a fare il minatore, Bepy lavorava nelle serre di
orchidee
 
ma il nonno era ormai un capo operaio ed era anche un sindacalista,
i sindacati nascevano allora, ci furono scioperi durissimi e il 
nonno scriveva entusiasta della soldarietà sindacale, i soldi della
paga di chi non era in sciopero arrivavano per chi doveva resistere
senza avere i soldi per sfamarsi
 
ci furono scioperi di 150 giorni e per tutto quel tempo durò la
solidarietà tra i minatori, dovettero cedere le compagnie minerarie
 
 il nonno tornò al suo paese nel 1945, ormai pensionato, Bepy
rimase in America, a San Francisco, aveva la nazionalità americana,
si era sposato, aveva due figlie, un albergo e una serra di orchidee

la nonna aveva impiegato i soldi inviati dal marito per comperare
una casa e dei terreni, come facevano le altre donne tornate dalla
America lasciando là i mariti a lavorare
 
bisogna anche dire che fino al 1940 i mariti venivano "a casa"
almeno 3 o 4 volte all'anno, solo con la seconda guerra mondiale
divennero impossibili i viaggi
 


Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Claretta Enviado: 25/06/2011 01:21
io leggo i libri di John Fante, mi rendo conto di quanto fosse
difficile l'integrazione fra i nostri contadini e i nostri muratori
con "gli americani", che poi in fin dei conti erano solo gente
immigrata per prima in un continente semideserto,gli indiani
erano cinque milioni, ma c'era spazio per centinaia di milioni
di nuovi immigrati 
 
il razzismo se lo portavano dietro dalla Europa schiavista e
colonialista, sovraffollata già trecento anni fa
 
si portarono dietro le guerre che insanguinavano l'Euroap
e gli indiani soccombettero al loro egoismo predatorio
 
ma c'era spazio, c'erano risorse, faceva comodo importare
altre braccia da sfruttare
 
chi è arrivato due secoli dopo già cominciava ad essere malvisto,
gli spazi stavano diminuendo, come le risorse del resto
 
e i primi arrivati avevano ormai un modello sociale "americano"
ed erano ormai una nazione nuova, con una identità propria,
l'assimilazione dei nuovi arrivati diventava sempre più difficile
 
---------------------------------------------------------------------------------------
 
ma detto questo non mi pare il caso di citare Sacco e Vanzetti
come icona degli italiani migranti
 
è un episodio della storia americana, ma gli italiani che emigravano
erano di tante categorie, lo sapete benissimo
 
venivano chiamati, non c'era un travaso incontrollato e incontrollabile, tanti erano chiamati dai parenti che erano lì da
generazioni, tanti avevano contratti di lavoro fatti da imprese
che già nell'ottocento erano multinazionali, tanti erano rifugiati
politici con il visto delle ambasciate e dei consolati americani
 
e anche Garibaldi ci andò con il posto di lavoro e la residenza
garantiti da un amico italoamericano, Antonio Meucci
 
questo per quanto riguarda gli Usa, ma anche in Sudamerica e
in Australia non ci sono stati travasi senza controllo
 
tra l'altro già ai tempi di Garibaldi l'Italia era talmente povera
di risorse e talmente sovraffollata che già si cercavano colonie
da popolare dagli italiani in soprannumero
 
e se non lo sai te lo dico io : anche oggi gli italiani emigrano
in tutti i paesi del mondo, non solo in quelli ricchi
 
e non sono solo gli imprenditori ad emigrare, sono anche gli
operai specializzati e gli artigiani, oltre ai laureati e ai professionisti
e agli insegnanti
 
l'imprenditore che delocalizza si porta dietro la manodopera che ha
il know how per far addestrare la manodopera a basso prezzo
 
prima o poi emigraranno anche gli italiani disposti ad accettare
qualsiasi lavoro, pur di trovarlo e quelli sì che saranno esattamente
uguali agli immigrati che stanno arrivando in Italia
 
perchè nessuno li vorrà se non come braccia da sfruttare al più
basso dei costi e di cui potersi liberare quando si vuol farne a
meno
 
fate bene a ricordare cosa eravamo, perchè è così che torneremo
ad essere


 
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