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General: Gomorra
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De: Claretta (Mensaje original) |
Enviado: 28/06/2011 13:10 |
ho appenqa finito di leggerlo, su insistenza del genero
domanda :
ma quanti lo hanno letto davvero tutto quel libro ?
a metà avevo già dimenticato il Saviano showman, sembrava di
leggere un testo di economia sul liberismo selvaggio e globalista
la camorra che diviene Sistema,e che non assomiglia per niente
alla mafia siciliana
un sistema imprenditoriale alla cinese, ma in grado di battere anche
i cinesi sul piano dello sfruttamento del lavoro, della contraffazione
dei prodotti, della esportazione delle merci, di qualsiasi merce
in grado di trattare con i governi di 52 paesi e con tutti i capi delle
maggiori organizzazioni guerrigliere, nessuna esclusa
gli affiliati sono solo una minima parte di quelli che lavorano nel e
per il Sistema
Saviano non dice niente di nuovo, usa la documentazione delle
inchieste giudiziarie degli ultimi 40 anni, ci aggiunge altri documenti
trovati nel web, mette anche memorie trasmesse per via orale a lui
che in mezzo al Sistema c'è nato e cresciuto, come del resto pure suo padre e tutti i suoi parenti
è insomma un buonissimo giornalismo di inchiesta, fatto con i
mezzi webbatici attuali, ma è anche un giornalismo di cronaca
nera, raccolta girando ogni giorno per Napoli, scarpinando o a
bordo della sua Vespa
ma nell'insieme ciò che rende nuovo e attuale il libro è proprio
il suo raccontare a 360 gradi come funziona il Sistema, cioè il
capitalismo camorristico
a questo punto anche i 3670 morti che lui dice uccisi dalla camorra
in 30 anni diventano solo incidenti di percorso, danni collaterali di
un sistema che vuole essere monopolistico e brucia la concorrenza
mi dispiace che Saviano sia diventato strumento dell'antiberlusconismo
in questo modo spreca tutto il lavoro fatto per rivelare come
funziona il Sistema, che è imprenditoriale e non politico
della politica si serve, esattamente come fanno gli imprenditori
"legalizzati" di tutto il mondo
corrompe e investe nelle campagne elettorali, ma sceglie gli individui,
non i partiti, e in questo si differenzia dai "legalizzati" che hanno
bisogno di programmi ad hoc, non di scelte estemporanee e
personalizzate
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Io l'ho letto, TUTTO, il libro Gomorra di Saviano (e non solo quello).
E francamente, non capisco per cosa stai criticando l'autore, Claretta - per la sua giovane età?
Magari ne avessimo più giovani come Roberto Saviano! La nostra generazione è in gran parte marcia e desueta, i migliori di noi da queste parti sono già stati ammazzati dallo Stato e dalla mafia. Ti dispiace, che un giovane si era ben documentato ed informato, prima di scrivere il suo libro? Magari la gente si documentasse bene, prima di sparare certe amenità!
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ossantocielo !!
e questa da dove l'hai pescata ?
che differenza fa se un lavoro è fatto bene da un giovane o da un vecchio?
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e guarda che in Italia accusare qualcuno di dire menate è offensivo
come sarebbe offensivo dire che la tua risposta è una baggianata
ma io non l'ho detto
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Saviano ha avuto il coraggio di divulgare dati che erano GIA' ACCESSIBILI a chi avesse avuto la possibilità di consultare gli atti giudiziari -----> forse è stato per incoscienza giovanile, ma ha avuto le palle di fare ciò che nessun giornalista italiano aveva avuto il coraggio di fare prima di lui.
Basterebbe questo per definirlo un personaggio, nell'Italia di oggi, fuori dell'ordinario. Senza contare che per le verità che ha scritto (già note agli addetti ai lavori) la sua vita è stata rovinata per sempre.
Quanto all'antiberlusconismo: io non credo che lui sia o sia mai stato di sinistra, il fatto è che - sebbene sia stato pubblicato da Mondadori - la destra politica ed economica lo ha sempre percepito come un corpo estraneo, un guastatore, un alteratore di equilibri consolidati.
Evidentemente, non ha rotto le uova nel paniere soltanto alla Camorra Spa, ma anche a tutti coloro che - magari proprio nel civile e celtico Nord - fanno tranquillamente affari con i camorristi imprenditori. E quindi si può dire che Saviano, rifiutato o "antipatizzato" da una certa parte politica e da chi (imprenditore o "intellettuale" alla Emilio Fede) ad essa fa riferimento, sia stato spinto tra le braccia di quei personaggi (autonominatisi monopolisti della legalità) quali Fazio, Santoro, Travaglio e - alla fine del percorso - direi in quelle di Antonio Di Pietro. |
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E dov'è che lo sta criticando, se non nel recente impegno antiberluzzo, critica alla quale vien voglia di associarsi?
Io lessi il libro prima che Saviano diventasse un protagonista del piccolo schermo. Quando lo chiusi le mie prime impressioni furono di un ragazzo capace di buoni seppure occasionali spunti letterari (ma del resto il libro non è un romanzo) e di una raccolta di dati che tutto sommato non erano ignoti, se facciamo eccezione per particolari non sempre di somma importanza. Piacevole la narrazione delle fosche mattine nel porto di Napoli, dove arrivano tonnellate di vestiario che spariscono nei furgoni in brevissimo tempo.
Non so perché la camorra ce l'abbia tanto con lui che, ripeto, ha solo raccolto dati già conosciuti - che sia per il disprezzo, il sarcasmo che fa da sfondo a tutta l'opera? Per la visione sinottica che ha voluto dare a episodi vari? Perché ha fatto più di un nome anche se questi, ripeto, erano già arcinoti perfino ai non addetti? Perché in fondo non credo che sia stato lui a 'svelare' come funziona la camorra: che le associazioni criminali si servano anche della politica lo si sapeva, no? Indipendentemente dal fatto che si servano di un intero partito o di un singolo esponente.
Insomma, ho letto un libro che è un serbatoio di dati, date e nomi, ma ripeto che non mi sembra che Saviano abbia scoperto l'America, pur mantenendo di massima un giudizio positivo. |
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Per questa volta ti risponderò, con educazione, Claretta.
1) la differenza tra il giovane ed il vecchio, sta nel fatto che il giovane si deve documentare per forza, mentre il vecchio gli avvenimenti può averli vissuti in prima persona.
Il problema sta nella memoria offuscata del vecchio, anche dai colpi di nostalgia retrograda.
Meglio quindi un giovane documentato, secondo me.
Tu invece sembra che glielo rimproveri, al Saviano, dicendo che scrive "niente di nuovo".
2) non mi rtiferivo al tuo testo, quando ho detto che certa gente dovrebbe documentarsi, prima di sparare certe amenità - è inteso in generale.
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fabricito dixit:
"Saviano ha avuto il coraggio di divulgare dati che erano GIA' ACCESSIBILI a chi avesse avuto la possibilità di consultare gli atti giudiziari -----> forse è stato per incoscienza giovanile, ma ha avuto le palle di fare ciò che nessun giornalista italiano aveva avuto il coraggio di fare prima di lui."
CONDIVIDO!![](/images/emoticons/beso.gif)
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Non sopporto di leggere libri "di marca", così facendo mi sono risparmiata un sacco di baggianate oppure l'esatto opposto, mi sono persa grandi libri (ma ho recuperato, ohhh se ho recuperato). Il libro di Saviano non l'ho letto e non lo leggerò. Addirittura sbirciando i vostri post, me n'è passata ancor più la voglia. Vi consiglio (e ovviamente sto scherzando) "Gli esercizi di stile" di Raymond Queneau. La notiziona è che: l'introduzione e la traduzione è stata curata da Umberto Eco. (A buon intenditor.... ) ![](/images/emoticons/risita.gif) |
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De: Miti |
Enviado: 28/06/2011 15:36 |
![](/images/emoticons/risa.gif) te pare poco! |
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De: Miti |
Enviado: 28/06/2011 16:04 |
Ha denunciato una realtà fatta di ville di malavitosi , Hollywoodiane, e di una popolazione che non solo è connivente con questa criminalità, ma addirittura la protegge e ne approva l'operato
E' un " Sistema " che adesca adolescenti, facendogli credere che la loro sia l'unica scelta di vita possibile, di bambini convinti che un uomo vero deve morire ammazzato....
Ma questa realtà è sotto gli occhi di tutti, bastava documentarsi con gli atti giudiziari, vivere dove è vissuto
Unico merito, secondo me, aver trovato il coraggio di parlarne più di altri
Comunque non consiglierei di leggerlo......
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quadro sinnottico
e bravo peter !! ![](/images/emoticons/sonrisa_1.gif)
però è notevole anche il capitolo che parla dell'incontro con Khalashnikov,
da solo vale un romanzo, pur rimanendo aderente al quadro sinnotico,
con cifre e dati estremamente precisi sul mercato clandestino dell' AK47
non male anche l'incontro col padre nella "massa di carne" dei funerali di
Woijtila
io ho letto i libri di Francis Ford Coppola, sono romanzi, ci sono i sentimenti,
c'è psicologia dei personaggi, ma il Padrino non è un boss, Coppola usa i dati,
ma li usa per costruire i personaggi e per raccontare le loro storie personali
sono biografie romanzate, anche se sono accompagnate dalla documentazione
dei fatti risultanti dalle inchieste
e anche Coppola rischiava, perchè le "famiglie" erano ancora attivissime, mentre
i suoi libri venivano pubblicati e c'erano massacri ovunque per le loro faide, e in
Canada e a New York come a Palermo venivano sterminate intere generazioni, ma
in realtà la mafia è una struttura ancora medievale, di tipo feudale, non è un
Sistema imprenditoriale, e siccome Coppola era un estraneo e non faceva inchieste,
l'ucciderlo avrebbe solo richiamato più attenzione sulla mafia, che non ama esporsi
più del necessario
ma per il Sistema il discorso è diverso, intanto perchè il boss è un imprenditore e non
un padrino, il suo potere è basato sul denaro che riesce a possedere, non sull'ascendenza
dinastica, se un boss fa investimenti sbagliati, punta cioè su affari che non vanno in porto,
diventa un fallito e smette di essere un boss
è una precarietà che non esiste nè per la mafia, nè per la n'drangheta
il padrino smette di essere tale solo quando muore
Saviano è a rischio non per ciò che ha scritto nel suo libro, ma perchè il boss dei casalesi lo
odia, ed è un odio personale
notare che anche quando sono in galera sia i boss che i padrini riescono a dare direttive, quindi
Saviano rimane in pericolo e lo rimane finchè Sandokan è vivo, e anche oltre, se i suoi soldi
rimangono in circolo, se insomma non diventa un boss fallito
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Una sola precisazione, o Cla: Coppola ha messo su pellicola la saga del Padrino, ma l'autore del 'cartaceo' è Mario Puzo. |
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vero ![](/images/emoticons/risa.gif)
tra l'altro io i film di Coppola non li ho nemmeno visti, non mi
è mai piaciuto vedere i film tratti dai libri che ho letto
ma purtroppo Mario Puzo è un nome che non mi è venuto in mente,
e Coppola invece sì ![](/images/emoticons/lamento.gif)
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