- Guarda il cane!
- Mbeh? –
- Ma guarda il cane! –
Un bell’esemplare di boxer, ma francamente la grigliata era quasi pronta, e le fette di polenta stavano abbrustolendo al punto giusto. Con sopra un pezzo di zola grasso e leggermente piccante, che si sarebbe sciolto in un attimo, avrebbero creato un boccone da re.
- Pensa al Lugana, piuttosto, e lascia stare Tito; un nettare così fresco e profumato: cosa vuoi di piu?
Non avremmo mangiato la polenta abbrustolita con lo zola: a quest’ultimo c’aveva pensato il cane.
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- Ne ho piene le scatole, fra poco andrò in pensione, finalmente!
- Beh, si va in pensione quando si è vecchi, e magari poi ti capita un accidente e non te la godi!
(Toccata e moccolo al mio indirizzo).
- Com’è il musetto? E la trippa?
- Ma come fai a mangiare la trippa con questo caldo?
- Mi rinfresco il gozzo con lo Chardonnay!
- Non ci fossero le zanzare si starebbe da Dio, anche se c’è così tanta gente; vorrà dire che dopo magari ci faremo un grappetto, magari due!
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- Ladroni di milanisti: avete rubato ancora! C’era un rigore per noi!
- Ma quale rigore! Voi iuventini avete fatto una vita srubacchiando, e adesso che non riuscite più a farlo incolpate gli altri delle vostre malefatte!
- Quali malefatte: vincevamo perché eravamo forti! Vuoi un’altra fetta di salame?
- E se poi mi viene sete?
- C’è un Gutturnio nero come l’inferno e leggermente mosso: lo sposo ideale!
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- Devo andare, non posso restare.
- Ma dove vai, cribbio? Dai, andiamo da Mauro: ci facciamo un pinot!
- Devo andare.
- Ma resta un attimo, ho un sacco di cose da raccontarti! Facciamo la griglia domenica? Magari ci scoliamo un Bellavista!
- Devo andare.
- Ma… non così, non così presto perdio! C’è la festa al campo: ci facciamo una birretta!
- Devo andare.
- Quando ci vediamo? Ti ricordi quella volta al Touring? Quando ci vediamo?
- Devo andare. Ci vediamo, sicuro: ci rivedremo. Ora devo andare.
Però non così presto, Mario, non così presto cazzo!
E’ una mattina fresca e il sole sorge, come sempre, e come sempre inutilmente.
E come sempre ci trova parassiti inutili intenti a costruire qualcosa senza ragione e senza senso.
Rendendoci consci del vuoto del nostro essere.