In una di queste notti estive - PHALLABEN

Incontrami una di queste notti, che sto sola. Ci facciamo quattro chiacchiere, e mi porti a bere qualcosa di leggero. Ci parliamo di noi, della nostra vita che vorremo svelarci. Giocheremo con gli sguardi per capire quando lasciare un po' di mistero. Lasceremo trasparire un briciolo di malinconia. Rideremo solo per rimarcare che ci piace stare insieme. Ci sfioreremo casualmente la mano, mentre ci allunghiamo il posacenere. Nasconderemo il turbamento cambiando discorso. Ma prima lasceremo un attimo di silenzio, per condividerlo. Cammineremo piano, senza una metà precisa, solo per il gusto di averci al fianco. Ci soffermeremo sotto il mio portone, sorridendo del fatto che qualche curiosone potrebbe alzare il citofono solo per ascoltarci. Ci gongoleremo del fatto che ci sentiamo come ragazzini. Attenderemo che qualcuno dica per primo di farci un caffè, e alla fine lo diremo insieme. Saliremo le mie scale emozionati, che lo sappiamo come andrà a finire. Proverai un sottile piacere seduto nella mia cucina, mentre mi guardi preparare il caffè. Proverò un sottile piacere davanti ai fornelli, che lo so che mi stai guardando. Spegneremo i cellulari con un piccolissimo senso di colpa. Ti farò vedere la mia casa, che ne vado fiera, che è solo mia. Ti farò vedere per ultima la camera, spiegandoti il perché ho scelto proprio quel armadio. Ci troveremo distesi sul letto, che è così tardi, e siamo stanchi. Ci chiederemo che cosa aspettiamo a stringerci. Penseremo perché riusciamo ancora a essere timidi. Ci domanderemo se stiamo rovinando tutto, se la nostra amicizia domani sarà definitivamente compromessa. Arriveremo alla conclusione che probabilmente sarà così. La mattina dopo saremo sorridenti, e ci sveglieremo con un bacio. Dovremo scappare al lavoro che sarà tardissimo. Ti chiamerò io, anche se sarò molto presa. Infatti, sarò molto presa. Ci metterai solo due giorni per capire che sono una stronza. Dopo una settimana ci aggiungerai anche puttana. E io starò ancora sola, in quelle notti. Incontrami, una di quelle notti, che avrò una nuova storia da non svelarti.

Perchè non scrivi più spesso?

ti ho incontrata tanto tempo fa......che tu manco ti ricordi eppure non passa notte, non passa giorno che io pensi a te a quell'armadio e a tutti quei segreti che nasconde, non passa ora non passa un minuto che io non ricordi il calore delle tue dita, e ogni mattina che mi alzo penso a quanto eri presa e a quanto ero io preso di te, non te ne sei accorta, pazienza, sento il vuoto che hai lasciato come donna .......e non come puttana non come stronza, ma cme quell'amore che non abbiamo colto........ :))

Sì, ma ti sei alzato in piedi? Te si so' spellate le mani?

Sonja può piacere molto o non piacere per niente, ma per suo merito o buona sorte - comunque la si giudichi, forumisticamente parlando - è lungi anni luce dal logorroico orecchiuto ragliante (Tebro) e dalla trascurabile icona dell'irrilevanza (Miti).

Prendi e porta a casa

Sonja, se il tuo scritto mi è piaciuto sarebbe doveroso da parte mia che te ne spiegassi per filo e per segno il perchè e il percome.

Ma preferisco astenermi, in previsione dei puntuali commenti dei soliti due imbecilli fissi giù in platea. Non vorrei mai che, disturbati, alzassero la testa dal loro popcorn, diciamo...

bell'esempio di femminilità targata terzo millennio, la sonja :)

Incontrami una di queste notti, che sto sola.

E io che avrei giurato che tu è il soggetto sottointeso, come si fa spesso quando si usa l'imperativo...

E' come se per caso il Tebronzo una sera incontra una che gli dice: "Scopami", e lui: "Ma non ha senso! Ma che vuol dire? Ma manca il soggetto!". Sì, manca il soggetto che se la scopi... Comunque ora chiamo sonja e le consiglio pure io di denunziare il Capo...

Non ci riesce proprio a vivere senza sparar cazzate ( anche se molto probabilmente volute, chè altrimenti, davvero, sarebbe patologico, quand'anche patetico ) per vedere di nascosto l'effetto che fa

Non più di tanto, nascosto, chè se non si mette in mostra - come fece il falsario che, troppo soddisfatto del lavoro fatto, appose la sua firma, al posto di quella del presidente della BCE, sulle banconote appena fabbricate - soffre troppo.

Respuesta

Mensaje 4 de 11 en el tema

De: sonja

Enviado: 31/07/2011 23:17

Sì, ma ti sei alzato in piedi? Te si so' spellate le mani?

no, mi si sono lustrati gli okki, come si lustrò la bocca tua, sorridendomi, immensa gioa mia

No! no, e poi no! se sonia non si arrabbia

allora io non ci provo gusto!

sonia, sei più in gamba di quel che immaginavo.

e a dispetto de sti sempliciotti,

e sepliciotte, sento di amarti!

e dalla trascurabile icona dell'irrilevanza (Miti).

Detto da te è un complimento

Prima non ho potuto proseguire perchè mi hanno suonato alla porta.....

La mai presenza è sicuramente irrilevante,me tu sei così convinto di essere indispnesabile?

Io, oltre ad aver letto come ti chiamano, cosa normalmente fai in chat (padronissimo se ti piace, ovviamente non mi interessa) ho letto di tuo soltanto pettegolezzi e cattiverie, allusioni a nick non presenti, raccontini volgarotti

Questo ti permette di giudicare me?

La tua presunzione è senza limiti...........

ma continua pure così, se è questo che ti fa felice..................