La sua voglia di vivere aumentava in modo esponenziale ed inversamente proporzionale al decadimento del vecchio corpo, anche se ogni tanto avrebbe avuto voglia di piegare il capo ed arrendersi, forse per rassegnazione.
Ma bastava una generosa presa di ‘Santa Giustina’ per farle amare di nuovo il piacere della luce, del vento, della pioggia e della sera.
Il tramonto non aveva portato frescura, e l’umidità, che al mattino seguente si sarebbe trasformata in fresca rugiada che bagnava l’erba, e che avrebbe regalato leggeri brividi di piacere camminando a piedi nudi nei campi, ambrava leggermente la signora in cielo, che per quella prima passerella s’era agghindata d’ocra.
Ne aveva passate due di guerre: la prima da sposa e la seconda da madre, e lungo il cammino del tempo aveva sempre avuto la compagnia di tribolazioni, miseria, tragedie; tarli che avevano corroso il possente tronco dall’interno.
Il portichetto, fuori dall’abitazione, non era coperto dal tetto: serviva solo per il passaggio, e lei era seduta su uno sgabello contro il muro, che rendeva all’aria ciò che il sole gli aveva donato durante il giorno.
Il cielo oscurava; lei si alzò ed osservava l’armonia della sua misteriosa grandiosità, trovandovi forse un attimo di pace e serenità.
(Una scia di luce, breve e intensa.)
Si rabbuiò, ritornò a sedersi e per un attimo mi guardò. Non le andavo troppo a genio, non per qualche motivo particolare, ma forse in quanto, essendo l’ultimo nato, avevo distolto un po’ le attenzioni da mia sorella, che lei amava particolarmente anche perché portava il nome della sua ultima figlia morta.
Comunque d’istinto avvertivo la cosa, e sempre d’istinto ricambiavo, anche se la nonna m’incuriosiva.
- Segnali di guerra : moriremo tutti! –
Non conoscevo il significato della parola guerra, e sapevo che morivano solo i vecchi, o quantomeno gli adulti, probabilmente chi doveva per predestinazione, e il tutto mi lasciava indifferente.
Ero stanco; l’arrabbiatura per il lavaggio subito col sapone fatto in casa era già smaltita. Avevo sonno e la sera d’agosto offriva il meglio.
Pensavo alla guerra ed al mio vecchio fucile giocattolo senza grilletto e con la canna di latta arrugginita.
Forse all’indomani avrei trovato un modo migliore per giocarci.