l Pd di Rimini chiede che l'Ntv faccia l'alta velocità Adriatica, sempre rifiutata dalle FS • Pidiessini e Udc pronti a chiedere la testa di Mauro Moretti
di Giorgio Ponziano
Tratto da Italia Oggi il 18 agosto 2011
Luca Cordero di Montezemolo for president. Il suo movimentismo di questi giorni, con interviste (al Corriere della Sera) e articoli firmati (sul Giornale), in cui attacca tutto il ventaglio politico ma sottolineando, ed è il vero obiettivo, che Silvio Berlusconi deve farsi da parte ha riscosso approvazione nel Pd.
Del resto furono proprio i pidiessini bolognesi a volerlo presidente di Bolognafiere, carica che lasciò dopo 10 anni, nel 2008.
La love story continua. Anche il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, gli strizza l'occhio: «Tutto quello che mette nuova energia nella cosa pubblica è benvenuto». E manda in avanscoperta i pidiessini romagnoli.
Politica ma anche business. Si profila la «guerra» tra Trenitalia e Ntv, la società dei treni ad alta velocità promossa da Montezemolo e Diego Della Valle (Tod's)?
A Rimini il Pd si schiera apertamente con Montezemolo e vuole che siano i treni Ntv a sfrecciare lungo la fascia adriatica. Così dalla Provincia parte una lettera, con tanto di stemma, alla volta di Montezemolo: «Trenitalia ci snobba, ha declassato il ruolo e la funzione della direttrice Adriatica, non c'è l'Alta velocità e alcuni importanti treni sono stati soppressi, ci pensi lei per favore».
Di qui l'embrasson nous col rivale di Mauro Moretti, ad di Trenitalia che, ironia della sorte, è un riminese. Pd e Udc, alleati nella giunta provinciale, marceranno assieme verso la corte dell'aspirante politico che sui colli bolognesi ha la villa in cui vive con la moglie e da cui parte in elicottero per Maranello: all'eliporto della Ferrari lo attendono sempre come il Messia, anche se le vittorie latitano.
Adesso porterà l'Alta velocità a Rimini? L'assessore provinciale Udc, Vincenzo Mirra, non ha dubbi: «Il business c'è, un'offerta calibrata può rispondere a una crescente domanda, anche in considerazione degli investimenti effettuati nel nostro territorio per incrementare il turismo d'affari, con i palacongressi di Rimini e Riccione e con il quartiere fieristico di livello europeo».
Udc e pidiessini sono arrabbiati con Trenitalia e sono pronti a chiedere la testa di Moretti. «Mi chiedo», sottolinea Mirra, «quale possa essere la logica d'azienda dietro a una programmazione così miope e altamente penalizzante per un territorio che è vetrina del paese soprattutto durante i mesi estivi. Continuando di questo passo la dorsale adriatica, dal Veneto alla Puglia, rischia seriamente l'isolamento, trasformandosi in un “ramo secco” della rete ferroviaria italiana. È paradossale che il distretto turistico più importante d'Italia venga tagliato fuori dai collegamenti con Milano e Roma».
Poi, sottovoce, aggiunge che è incomprensibile che il Veneto leghista stia zitto per amor di governo dinanzi a questo schiaffo ferroviario. Ma tra Luca di Montezemolo e la Lega i rapporti sono pessimi, come conferma Paolo Grimoldi, coordinatore del Movimento giovani padani e deputato della Lega: «Montezemolo? Ha acquistato, attraverso Poltrona Frau, lo storico marchio brianzolo Cassina e ora vuole delocalizzare in Romania. Poi è il «pioniere» dei treni ad alta velocità privati ma ha come partner le ferrovie francesi di Sncf. Ci spieghi se il suo modello per risollevare il paese è la delocalizzazione da una parte, e la cannibalizzazione dall'altra. Alla faccia del made in Italy e di chi sventola con orgoglio il tricolore».
A Rimini comunque sono decisi ad andare avanti e le istituzioni locali assicurano che si daranno da fare se Montezemolo cavalcherà il progetto di un treno superveloce che in due ore potrebbe collegare Rimini con Milano. Occorre un binario dedicato ma Provincia e Comuni offrono i via libera burocratici su un piatto d'argento pur di «andare in carrozza» con Montezemolo. Il bello è che all'inizio dell'estate Trenitalia ha lanciato una campagna promozionale con lo slogan «Vieni al mare in treno». Solo che per Rimini i treni superveloci non ci sono.
Anche Antonio Di Pietro è pronto a flirtare con Montezemolo: «L'Idv- sostiene un documento ufficiale del partito di Di Pietro», ritiene «strategico per il futuro a breve e medio termine dotare la città di Rimini di una linea ferroviaria ad alta velocità che non escluda la Romagna dallo sviluppo turistico e commerciale».
Infine, il presidente della Camera di Commercio di Rimini, Manlio Maggioli, chiosa: “Il progetto della «dorsale adriatica», sistema viario e ferroviario di lunga percorrenza che doveva collegare il Brennero, e quindi tutto il nord Italia, con Taranto, piattaforma da cui è facile accedere sia ai Paesi del Medioriente sia a quelli africani più prossimi, era stato indicato, sia da politici di primo piano, a cominciare da Romano Prodi, sia da illustri economisti, come un'opera decisiva. Ma questo progetto è stato purtroppo dimenticato: l'ultimo fatto eclatante e al contempo «scandaloso» è che l'Alta velocità si è diretta da Bologna verso il Tirreno, ignorando completamente quel collegamento urgente che andava fatto con l'Italia centrale e meridionale che si affaccia sul'Adriatico. Bisogna porvi rimedio al più presto». Insomma, Montezemolo pensaci tu. E arriveranno business e vagoni di voti.