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General: la dea...
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 03/09/2011 11:48 |
Me so sognato che litiganno co la dea bendata je dicevo:
cocca, non poi sfuggì, ciò riflettuto, tu sei solo na carta smozzicata, farza, millantatora, scellerata, che gioca a illude er core ar marvenuto.
Ma no co me! perch’io peddio barbuto, ormai t’ho scartocciata e soppesata, so quanto vali, e so, moriammazzata, che non te chiederei un sordo d’aiuto.
Me serve de svortà? ciò l’acqua in gola ? boccheggio? sto a li spicci? ho bell’e chiuso? bè, a costo de carzà la musarola,
o metteme er bavajo, ma un invoco; da me nun ce l’avrai! anzi, n’è escluso, che si scovo in do stai, ciappicco er foco!
Guarda che tu ciài torto,
millanta vorte torto m’ha detto sorridenno eppoi, semmai, me pare poco co sto popo d’accuse c’hai sverzato, che appicchi solo er foco!
Bè, non lo nego er tono m’ha spiazzato, non me rennevo conto, non ce potevo crede j’annava da scherzà, j’annava da ruzzà, e j’annava da vedemme, j’annava da toccamme però, natura vò, che la fortuna è guercia ovverosia bendata, e allora l’ho sbendata!
E lei quanno m’ha visto, m’ha fatto er muso dorce, e me s’è stretta ar petto.
L’ho intesa emozionata, l’ho intesa innammorata, me so lassato strigne, e me la so baciata.
M’ha detto pace fatta? Pace fatta ho risposto.
Da quer giorno, ogni giorno, me va l’acqua pe l’orto! Benedetto quer bacio, benedetto quer torto.
Tebro
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De: Tebro |
Enviado: 03/09/2011 11:57 |
ecco, io pur de vedemmela pubblicata, artro che 2000 euro... sborserei!
eppoi, in fonno, ma l'euro che so? so carta straccia!
mentr'invece, no scritto pubblicato...
c'era un carzolaro, no un pecione, un carzolaro, che pur de vedesse
pubblicata una sua poesia su "Rugantino", settimanale di poesia romanesca,
all'editore j'avrebbe dato le scarpe... vita natural durante!
ecco perché capisco sti soggetti e le "case" che li "curano".
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Stai raccontando la tua storia, insomma... Ma guarda che s'era bello e capito, sai? |
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Puoi sempre pagare in natura.... o Tebro |
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La speranza è validamente la più preziosa di tutte le cose. Gli antichi romani (la) onoravano con un antico culto e dedicarono templi marmorei con statue della dea e altari perpetravano molti sacrifici e riti. La speranza aveva nella mano destra un fiore, nella sinistra una parte della veste. Nei primi giorni del mondo, quando Epimeteo aprì l'anfora che Pandora gli aveva offerto, molti mali di diverso genere e diverse disgrazie invasero la terra: solo la speranza rimase nel fondo dell'anfora. O buona speranza, ultima consolazione degli uomini, speranza di una gioventù malatata, speranza grata alla rugosa vecchiaia!
Ecco la nascita del Mito Tebro... dopo secoli sembrava caduto in disgrazia, e invece la culona (?), Peter (?)lo riammisero alla corte degli dei ( dovrà leccare, leccare il culo flaccido di priapo all’infinito…..) Lui cominciò a rilasciare i suoi spurghi, liquami et similia immediatamente.
Gli fu riferito da più e più che era nato per fare l'mbriacone (come nel film Il marchese del Grillo) ma lui si credette un Vate!!! Ora vorrebbe venir rassicurato sulla sua bravura ma.... è un DN (Deficiente Nato) come fare? Non raramente, di fronte alla verità scoppia in pianto. E’ una verità cruda …o crudele?
E’ bene essere prudenti e circospetti almeno davanti alle nuove creature qui presenti (nuove partecipanti), che beneficino dell’incantesimo di cui hanno bisogno, finché può durare. Il disinganno le attende, immancabile. Non c’è ragione di anticiparne l’avvento. Il lascito della beatitudine può riscaldare una vita. Basta devastazioni.
Date a Tebro quel che è di Tebro. Lasciatelo poetare...
Il dado è tratto..... alea iacta est ( da "De vita Traebrarum") |
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