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General: Ma cosa campi a fare?
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De: Peterpan® (Mensaje original) |
Enviado: 09/10/2011 17:02 |
Che sia, la mia, una forma di gelosia nei confronti di una persona affermata? Può anche darsi, voglio essere introspettivo, cercare di essere onesto; ma quanto sto per dire è condiviso da molti, sia addetti del settore che no. Non sto per parlare del Poeta, premetto.
L'oggetto delle mie attenzioni è Alessandro Baricco, scrittore e a sua volta formatore di scrittori, avendo aperto una scuola all'uopo (all'upo?). Una tizia di queste parti l'ha frequentata e qui meditano di arderla al rogo o quantomeno di mandarla in esilio.
Lessi anni fa 'City' e lo trovai ricco di trovate ma ridondante, trascinantesi, insomma spesso palloso; idem per 'Seta'. Adesso mi è toccato prendere in mano 'Oceano mare'; 'toccato' perché sto traducendo un libro sloveno, ambientato in una delle meravigliose isole della Dalmazia, che dichiaratamente trae spunti da questo testo - e per fortuna anche da 'Il vecchio e il mare' di Hemingway. L'ho terminato ieri sera ('Oceano mare') e il mio commento è stato semplicemente: 'Bah...'
Baricco si crede spiritoso, o forse innovatore, in ogni caso sorprendente, con i suoi 'accapo' immotivati, con lunghe frasi a volte volutamente poco corrette, diciamo in lingua corrente, con improvvise sospensioni della narrazione, forse anche con enumerazioni che partono da: Uno, il mare (per esempio); dopo qualche capoverso, riassunto delle puntate precedenti: Uno, il mare; due, qualche altra cosa. Qualche capoverso ancora e riecco il riassunto: Uno, il mare; Due, quella qualche altra cosa; Tre, un'altra ancora, e così via fino, mi sembra, a otto (ma non ha importanza). Qualcosa del genere, un mezzo mantra, è presente anche in 'Seta'. Un intero capitolo, poi, è dedicato a un tipo che non usciva mai dalla stanza della locanda sulla spiaggia perché elucubrava un nome con il quale chiamare il mare. Interessante; vero momento di crescita per il lettore. 'Oceano mare', insomma e a mio modesto giudizio, non ha altra necessità al mondo se non quella di aver consentito a Baricco di parlarsi addosso, nonché, complici i soliti critici addomesticati, di aver venduto un bel numero di copie e di aver guadagnato (nulla da dire, se c'è chi compra un libro è giusto che una percentuale vada all'autore). Quanto a divulgazione, trama, cointeressamento del lettore, siamo a livelli vicini allo zero; quanto a scorrevolezza nello stile, lasciamo perdere: dà la netta impressione, come dicevo, di uno che voglia stupire ad ogni costo, e forse con una tale o una tal altra fascia di utenti riesce nell'intento - a me ha solo gonfiato i perpendicoli, tanto più se penso che l'ho 'dovuto' leggere per avere una più chiara idea del lavoro che sto portando avanti e non certo per scelta. Dovuto e giustamente preso in prestito in biblioteca perché, spiacente per il simpaticone, non credo che andrei per conto mio a comprarlo.
Me lo fece conoscere, anni fa, una stimabilissima persona della quale non dirò il nome ma soltanto il nick: Eva; 'City', del quale parlavo sopra. Alla fine anche lei convenne sul manierismo arzigogolante del Baricco, aggiunse anzi un commento che mi sembra opportuno ricordare: 'Secondo me Baricco ha davanti a sé una mensola con tutti gli ingredienti. Mentre prepara il brodo butta dentro un po' di questo, un po' di quello, e alla fine ecco il piatto pronto'. Condivisibilissimo. Ma questa è tecnica, per quanto, nel suo genere e solo in questo, senz'altro raffinata: non mi sembra arte, né, come accennavo, mi sembra cosa che possa portare il lettore a quello che ritengo un sacrosanto coinvolgimento emotivo, a meno che per emozione non si intenda anche la noia, accompagnata da frequenti sbuffi ('Ma quante pagine mancano alla fine?') del malcapitato. Il quale comunque, chiuso il libro, per non sfigurare nei salotti di allora, quando l'opera uscì, avrà senz'altro encomiato il nostro novello Manzoni... Baricco ma anche barocco (e malamente).
In chiusura voglio peraltro respingere eventuali sospetti di gelosia, invidia o quant'altro: tanto per fare un nome, una figura contemporanea al cui cospetto mi inchino senza tentennamenti è un altro Alessandro, ma di cognome Piperno. Lo consiglio vivamente. |
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De: Miti |
Enviado: 10/10/2011 07:34 |
Quando lessi "seta", regalatami come un romanzo breve, ma interessante, una storia dolce e delicata.
A me non trasmise molto, ma non feci commenti pensando di non essere io all'altezza di capire a fondo questa bellezza sfuggente, quasi eterea
Successivamente, sempre dalla stessa persona, mi venne regalato "Oceano Mare".....3 libri
Dissi, poi, che era tipico di Baricco, l'utilizzo di frasi per creare nel lettore un effetto di attesa, che induce a continuare la lettura. ripetizioni, parole forti.......in un clima surreale, con personaggi particolari ai quali non riuscivo a rappresentarmi.
Insomma, mi era piaciuto poco
Sono stata zittita (educatamente) come una poco avvezza alle buone letture
Oggi leggo te e mi rincuoro |
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Sai cosa? Si direbbe che il Nostro stia, per l'appunto, tutto il santo giorno, con i barattoletti delle spezie davanti come disse la Eva, a studiare la parolina da buttare là o il personaggio e il clima surreali, uso il tuo stesso termine, con il duplice scopo di stupire ('annoiare', direi io, ma questo uhuhuh è un effetto di ricaduta forse non previsto dal Baricco) e, mi sia consentito, di guardarsi allo specchio e dirsi 'Che bravo che sono', in questo, come dicevo sopra, ben supportato da taluni critici.
Critici che ti impongono di ritenere Baricco una buona lettura sennò sei uno che non capisce nulla, e il lettore 'avvezzo alle buone letture' (uhuhuh...) non manca di fartelo notare - personalmente trovo più accattivante un romanzetto Harmony, sarò 'gnurande io... |
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De: Miti |
Enviado: 10/10/2011 08:11 |
Forse, Baricco, è soltanto la MODA del momento............. e fa figo leggerlo e parlarne bene.
Poi vorrei vedere chi pensa realmente ciò che dice, elogiandolo (ignorante io lo sono sicuramente) |
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Ripeto: quando i media (i loro critici) ti impongono un autore sei obbligata a dire che è un fico, sennò nei salotti ci fai una figuraccia. Inutile ricordare che la figuraccia la si fa di fronte a gente che spesso e volentieri ne capisce meno di te, ma che ha assimilato perbene il concetto: la critica ne ha parlato bene? Adeguiamoci, ci mancherebbe.
La critica è una spada di Damocle molto ma molto insidiosa: nonostante l'effettiva utilità della maggior parte dei critici sia inferiore a quella della carta igienica usata essi sono una casta che va adulata, venerata, osannata. Sennò ti stroncano.
Comunque, stiamo parlando di libri di dieci anni fa e oltre; è un po' che non sento parlare del Baricco, e non mi dispiace. |
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De: Miti |
Enviado: 10/10/2011 08:35 |
Tra pochi giorni, uscirà (o forse è già uscito) in libreria "EMMAUS" l'ultimo libro di Baricco |
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Uuuuuuuuuu... corro a prenotarlo! |
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De: Miti |
Enviado: 10/10/2011 08:49 |
Speriamo che non mi regalino anche questo |
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Chettefrega, ce 'ncarti er pesce... |
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E l'ultimo di Diabolik quando esce???
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personalmente trovo più accattivante un romanzetto Harmony, sarò 'gnurande io... | |
Ma no, siete in due..... anche Skizzo legge solo Harmony... che romanticone |
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