|
General: rientro solo
Elegir otro panel de mensajes |
|
De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 08/11/2011 17:52 |
rientro solo se posso rientrare anche dellà!
In 50 bannature che ho subito da sto cojone de peter, in 51 non c'era nessuna ragione per applicarla, se non quella de rompeme continuamente li cojoni! |
|
|
|
Ho dimenticato sì di riferire a Mag quest'importante commento - finché non lo pubblicavi come facevo a conoscerlo? Tu, per certe cose, bisogna che mi telefoni. Chiama questo numero, risponde il mio segretario Ermanno e mi riferisce: 3356588397.
Comunque, o Magus, prendi nota di quanto segue: ciò che hai pubblicato non era un sonetto bensì una quartina. Stiamo attenti a 'ste cose, perzio! |
|
|
|
De: Tebro |
Enviado: 08/11/2011 19:48 |
Beh, visto che il Vate è temporaneamente assente, mi assumo il l' onere e l' onore di fornirvi il sonetto quotidiano
TRESTEVERE TRESTEVERE BRILLI DE NOVA LUCE CIAI LA MADONNA E ER DUCE CHE VEJENO SU TE |
dunque, il tutto successe in una festa de noantri ovviamente in Trastevere, dove all'ingresso di Ponte Garibaldi ,su "un arco di trionfo" dalle lampadine multicolori si poteva leggere:
Trastevere, Trastevere
brilli di tanta luce
ti fa corona il duce
la madonna e il re.
I Trasteverini (di notte) risposero:
Stanchi de tanta luce
volemo sta a lo scuro
annatevenaffanculo
duce savoia e re.
|
|
|
|
LA SOCIETà DEI MAGNACCIONI
Fatece largo che passamo noi,
li giovanotti de sta Roma bella,
semo ragazzi fatti cor pennello,
e le ragazze famo innamorà.
e le ragazze famo innamorà.
Ma che ce frega, ma che ce importa,
se l'oste ar vino c’ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c’hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
noi semo quelli, che jarisponnemo n’coro,
è mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società.
Ce piacciono li polli, l'abbacchi e le galline,
perchè so senza spine,
nun so come er baccalà.
La società de li magnaccioni,
la società de la gioventù,
a noi ce piace de magna' e beve,
e nun ce piace de lavora'. (MADDAIIIIIII NON SI SAREBBE MAI DETTO)
Osteee!!
Portace n'artro litro,
che noi se lo bevemo,
e poi ja risponnemo
embe', embe', che c'è?
E quando er vino, embe',
ciariva ar gozzo, embe',
ar gargarozzo, embe',
ce fa n’ficozzo, embe'.
Pe falla corta, per falla breve,
mio caro oste portace da beve,
da beve, da beve, zan zan.
('MBRIACONIIIII ANCHE PER VOI LA SCUSA DEL FREDDO???)
Ma si per caso la socera more
se famo du spaghetti amatriciana,
se famo un par de litri a mille gradi,
s'ambriacamo e n’ce pensamo più
s'ambriacamo e n’ce pensamo più.
Che ciarifrega, che ciarimporta,
se l'oste ar vino c’ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c’hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
noi semo quelli, che jarisponnemo n’coro,
è mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società.
è mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società parapappappa’.
![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif) |
|
|
|
Trastevere, Trastevere
brilli di tanta luce
Nooo, si dice TREstevere, TREstevere. Ohh, ma sei zuccone forte ehhh?
Non è un sonetto? Beh, sapendo quanto ti piacciono i quartini mica ti dispiace, no? |
|
|
|
De: Tebro |
Enviado: 09/11/2011 07:48 |
Beh, sapendo quanto ti piacciono i quartini mica ti dispiace, no?
certo che ahò, parlà de sonetto, quando non è neanche una quartina,
e trovare uno che te lo sottolinea, è davvero scocciante!
si fa la figura della capra! (qual sei) e quindi si reagisce,
come hai reagito tu,
dicendo a me, (che sono astemio) che mi piacciono i quartini.
ehi, chissenefrega, dài, su, ti comprendo e ti perdono!
però, purtroppo, siccome lo scritto rimane, e con esso rimane
la figura di cacca che hai fatto.
ps
ma vuoi dire a me, che sono trasteverino, come si pronuncia il nome del mio rione?
ehi, ma sei davvero un imperdonabile masochista.
|
|
|
|
ehi, ma sei davvero un imperdonabile masochista.
E tu sei un idiota senza speranza (o un finto tresteverino, coglione). |
|
|
|
>> in quale parte di >> Roma si parla il vero romanesco?
> Esiste ancora?
>> (Trastevere?)
"Noantri" 'o chiamamo "TrEstevere"...
Er Pimeteo --- "... ciumachella, ciumachella de Trestevere, che miracolo che ha fatto mamma tua a creà 'sto nun plus ultra d'armonia, ciumachella, ciumachella de Roma mia... Sei 'na rosa, sei 'n bijoux, 'na sciccheria, ciumachella, tu sei nata pe' 'ncantà..."
Capito, ignorantone? Vatti a risciacquare la lingua in Tevere, Burino, e già che ci sei risciacquati tutto. |
|
|
|
Trastevere, in dialetto trasteverino Trestevere, è il XIII rione di Roma, situato sulla riva ovest del fiume Tevere. Il suo nome deriva dal latino trans Tiberim al di là del Tevere.
Ti basta così o vuoi essere ricoperto fin sopra le orecchie?
|
|
|
|
De: Miti |
Enviado: 09/11/2011 12:44 |
Facebook, gruppo "Trastevere core de Roma" ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif)
Comunque io non ho mai sentito un romano chiamarlo Trestevere..................... |
|
|
|
In effetti, almeno in basso romanesco, quella prima 'a' di Trastevere non è né una 'a' né una 'e'. Nel romanesco di registro basso, si badi: è ovvio infatti che un Romano che abbia fatto un paio d'anni di superiori direbbe normalmente 'Trastevere'. La grafia che suggerirei per rendere l'idea di come questa 'a' viene pronunciata è 'æ' o anche 'ä', quest'ultima forse troppo 'forte' in quanto per es. i Tedeschi in quel segno vedono semplicemente una 'e' chiusa. Il fenomeno è più evidente nelle vocali accentate come in 'cazzo' e via dicendo.
Sempre parlando di registro basso, in 'che vvòi?' ('cosa vuoi?') abbiamo la 'e' che diventa invece qualcosa di simile alla 'å' svedese. |
|
|
|
Peter, nel manifesto dove stava scritta la quartina c' era scritto TREstevere, esattamente come ho riportato. Era la festa de noantri dell' VIII anno E.F. Se vuoi controllare... ![](/images/emoticons/lentes.gif)
|
|
|
|
stessa interpretazione per CIABATTA E CIAVATTA.... ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif) |
|
|
|
Ti ringrazio, o Ketty, ma diciamo, perdona la presunzione, che non ne ho bisogno. La stessa incertezza nella grafia ('TrAstevere' vs 'TrEstevere') sta a testimoniare l'incertezza nella resa grafica della pronuncia 'viva', 'reale' (vd. post 13). Ricordiamo, infatti, che nell'alfabeto romanesco le cosiddette vocali alterate non sono previste, come invece accade per i dialetti nord-occidentali quali anche il zenèis. |
|
|
|
Non è questo il punto: io ho riprodotto fedelmente il manifesto, e l' idiota lo ha riscritto con TRAstevere, pretendendo di avere ragione. Ora, nell' anno VIII E.F. i trasteverini sapevano o no come scrivere il nome del quartiere nel quale abitavano? |
|
|
|
A parte che il mona non fa testo in quanto mona quindi mona (è ignaro della benché minima struttura di quello che dovrebbe essere il suo strumento del mestiere, cioè il dialetto romanesco, anche se non è chiaro - a lui meno che mai - di quale epoca e di quale registro), provocatoriamente ti rispondo no. L'incertezza nella grafia è ciò che porta, per esempio, i bambini nei primi anni di scuola a scrivere 'nazzione', 'immagginazzione' e via dicendo, almeno da Roma in giù, dove le 'g' intervocaliche sono sempre doppie 'd'ufficio' - quanto alla 'z' non va messa bocca in quanto è regola proprio dell'italiano ufficiale, e non dei dialetti, pronunciarla doppia, sempre in questa benedetta posizione intervocalica: però sono da comprendere i pargoli che, per l'appunto, la odono doppia e doppia la scrivono.
Tornando a Trastevere (o 'Trestevere'), nell'incertezza della pronuncia è comprensibile che a qualcuno sia venuta voglia di scrivere 'e'. Ma ripeto che quella non è né una 'e' né una 'a'. Idea: introduciamo le vocali alterate (quelle, cioè, diverse dalle cinque cui siamo avvezzi) nell'alfabeto romanesco, visto che in una certa misura esistono anche là, sebbene in declino. |
|
|
Primer
Anterior
4 a 18 de 18
Siguiente
Último
|
|
|
|
©2025 - Gabitos - Todos los derechos reservados | |
|
|