gennaio 1947
era l'anno in cui veniva completata la stesura della Costituzione, ma ancora
gli italiani si ammazzavano a vicenda, negli epigoni della guerra civile
a Milano le macerie venivano trasportate in un terreno vuoto che stava tra
la fabbrica dell'Ala Romeo al Portello e lo stadio di San Siro
venivano trasportate con le carriole a mano, perchè non c'erano nè camion
nè carburante da sprecare per lavori improduttivi
e ormai le macerie avevano formato una collina, quella che poi venne
chiamata la montagnetta di Sansiro
nelle case non c'era riscaldamento, e l'energia elettrica veniva erogata a orario
fisso, quelo delle fabbriche, di notte si usavano ancora le candele
però............
però in quel freddo giorno di gennaio c'era un appartamento, in un attico
sopravvissuto ai bombardamenti, caldo e luminoso, con quadri di grandissimi
atori alle pareti, mobili di solida tradizione milanese, tappeti Bukara e divani in
pelle, sulla terrazza una vera e propria serra e nella cucina l'arredamento
progettato da un grade architetto modernista, tutto aveva un criterio ergonomico
era un appartamento in cui il lusso aveva l'understatement di puro stampo inglese
gli ospiti seduti attorno alla tavola imbandita erano del calibro che ci si poteva
attendere in un ambiente come quello
c'era il barone Arthur Rotshid e la sua compagna, c'era il critico d'arte più importante
in quegli anni, c'era il pittore Aligi Sassu, c'era l'allora ventunenne Giangiacomo
Feltrinelli, c'era un alto esponente della federazione Comunista milanese, tutti loro
del resto erano esponenti del PCI nella Giunta del Comune di Milano
ma c'erano anche Padre Gemelli, Rettore della Università Cattolica e suo fratello
direttore del quotidiano cattolico Il Popolo
di che parlavano attorno a quel tavolo ?
di affari da concludere con Tito, di forniture di materiali edili, (eternit Rotschild) di legname
(Feltrinelli) di progettazione e realizzazione di stazioni radio mobili, istallate su camions, di
accordi per le proprietà ecclesiastiche e anche di arte da promuovere con scambi di eventi
in maggio del 48 però il ministro titino che aveva trattato con i partecipanti di quel simposio
venne fatto arrestare da Tito in aereoporto, al rientro da Milano, e dopo pochi giorni fu fatto
fucilare
ma almeno due delle persone presenti allora, divennero dissenzienti rispetto al regime staliniano,
che accusavano di "culto della personalità" ad entrambi venne richiesta (imposta) l'autocritica,
che fu rifiutata, di conseguenza ci fu per entrambi l'inevitabile espulsione dal partito