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General: dieci strade
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De: Merendina (Mensaje original) |
Enviado: 02/12/2011 22:35 |
Per arrivare al mio Paesoppolo ci sono dieci entrate (mica come Montecarlo, eh?) e ognuna di queste vie d'accesso ha sta beltà in entrata e in uscita....
![](http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/gps-cellulare/tutti-spiati/stor_11971275_39380.jpg)
mi potrò ancora mettere le dita nel naso??? |
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Ogni gesto lascia una traccia: sottrarsi al controllo è impossibile Un vademecum per difendere il più possibile la nostra privacy
E-mail, cellulare, carte di credito Le dieci regole per sparire
di JAIME D'ALESSANDROROMA - Telecamere a circuito chiuso, bancomat, sportelli informatici, siti web, caselli autostradali, e-mail, acquisti con la carta di credito, telefonate con il cellulare, persino semplici documenti di testo scritti al computer. Ogni nostra abitudine, movimento, acquisto, ormai lascia una traccia. Viviamo nella società con la più alta concentrazione di strumenti di controllo che la storia abbia mai prodotto. Un paradiso per pirati informatici, agenzie di marketing senza scrupoli, mercanti di identità che delle leggi per la protezione della privacy se ne infischiano. Un'esagerazione? Fate la prova: ecco dieci modi per sottrarsi agli occhi indiscreti, digitali e non, che ci circondano. Sono così tanti che è praticamente impossibile nascondersi, a meno che non vogliate entrare in clandestinità. 1) L'uso del cellulareFatelo acquistare ad un amico. In questo modo non sarà il vostro nome quello che compare sul contratto. Una volta in vostro possesso, se siete all'aperto tenetelo spento quanto più possibile. Usatelo invece solo dentro negozi, supermercati, o altri luoghi affollati, in modo che nessuno possa individuarvi con precisione. Se dovete chiamare per strada comprate una scheda e cercate un telefono pubblico. 2) Proteggere le e-mailAdoperate un servizio gratuito di posta elettronica come Gmail o Hotmail? Allora i messaggi che ricevete o inviate vengono conservati e diventa semplice ricostruire la vostra rete di contatti per sfruttarla. è quel che fanno i pirati informatici. Per proteggervi potete adoperare servizi come Hushmail, basato su sistemi di trasmissione dati criptati.
3) Una navigazione sicura sul Web Mai navigare sulla Rete con un computer privo di antivirus aggiornato con regolarità, perché c'è il rischio che qualcuno spii le vostre abitudini digitali. Ma l'ultima frontiera in fatto di furti di identità è rappresentata da quei siti in apparenza innocui che una volta visitati riescono a installare sul Pc virus e malware di vario tipo pronti a carpire ogni vostro segreto. Per andare sul sicuro, meglio optare per il browser della XeroBank. è più lento, ma nasconde ogni traccia del vostro passaggio quando navigate. 4) Proteggere i propri file digitali In circolazione ci sono diversi software che cancellano ogni segno delle vostre attività su un computer. Attività che possono dire molto su di voi. Le immagini digitali ad esempio contengono il numero di serie della macchina fotografica con cui sono state scattate. E lo stesso vale per i documenti di testo dai quali si può risalire facilmente alla licenza di acquisto del programma di scrittura. Il consiglio è pulire bene il Pc e tenere tutti i propri file, di qualsiasi tipo, su un hard disk esterno. Ne esiste uno in particolare, il FreeAgent della Segate, che consente di lavorare sui documenti senza che nel computer che si sta usando restino tracce. 5) Evitare le telecamere di sicurezza Evitare tutte le aree videosorvegliate (banche, palazzi governativi, arterie stradali importanti). In teoria sono facili da individuare: l'Authority per la privacy obbliga chi mette le telecamere a esporre un cartello di avviso. Altra soluzione: fare come Will Smith in Nemico pubblico, cioè indossare un cappello e non rivolgere mai lo sguardo verso l'alto, in modo da non essere riconosciuti. 6) Evitare le mail pubblicitarie Ogni volta che per un motivo qualsiasi dovete registravi su un sito, usate una nuova mail appena creata. In tal modo saprete sempre se il sito in questione vende gli indirizzi a società dedite all'invio di messaggi spazzatura. 7) Varchi di accesso e autostrade Per viaggiare "in incognito" meglio usare i mezzi pubblici o la bici, che non avendo targa non può essere identificata. Soprattutto in città dove varchi elettronici e telecamere sono frequenti. C'è anche chi prova ad "abbagliare" le telecamere con un cd esposto sul lunotto posteriore dell'auto, ma i risultati non sono garantiti. In autostrada, mai usare telepass, bancomat o carta di credito. 8) Gli acquisti Sempre e solo con soldi cash, presi una volta al mese in banca. è sconsigliato sottoscrivere qualsiasi tipo di programma fedeltà nei supermercati, dove in genere viene richiesto un indirizzo di posta. 9) Acquisti online Andrebbero evitati, perché è necessario fornire il numero di carta di credito e quindi la propria identità. Più sicuri i siti di aste dove si può comprare direttamente da altre persone. Ma non tutti vanno bene. Su eBay ad esempio ormai si usano sistemi di pagamento simili alla carta di credito. Meglio allora siti più piccoli che hanno mercatini dell'usato e dove le transazioni possono avvenire direttamente fra inserzionista e acquirente. Oppure siti come Freecycle, nei quali le cose vengono regalate o scambiate. 10) Documenti di identità I documenti bisogna averli, non c'è scampo. Si possono evitare però gli sportelli elettronici degli enti pubblici (dove vi viene richiesto di identificarvi) che semplificano la vita ma vi rendono vulnerabili: costringono infatti a immettere in Rete una grande quantità di dati personali.
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Vero: la civiltà odierna ci costringe ad atteggiamenti un tempo impensabili.
Un esempio fra i tanti: se mi trovo, per dire, a Milano, in un sottopassaggio della Metro in quel momento semideserto, prima di mollare una Tromba di Trumbombo sono costretto a voltarmi più volte. Ed è logico che questo mio fare desti sospetti: insomma, potrei vedermi accusato di qualche reato, ben che vada borseggio, semplicemente perché la telecamera in loco potrebbe aver rilevato questo mio arivolté. Del resto a poco serve, sarà che non ha trovato ancora una concreta affermazione sul mercato, lo Score-Evidencer®, un prodotto che poi in fondo ecco insomma consiste in una pastiglia da ingollare la mattina prima o dopo il caffè e che rende le flatulenze visibili a tutte le telecamere, anche a quelle a raggi infrasozzi, un po' come lo Sputtana-Pipì delle piscine. Annullerebbe tutti i sospetti su chi si volta e rivolta, ma un motivo della scarsa diffusione di questo simpatico Score-Evidencer® risiede nel fatto che, durante prove effettuate alla fermata Loreto della città meneghina, uno dei controllori addetti alle telecamere, di origine basso-laziale, ha esclamato: 'Anvedi 'a nebbia desù!' e ha cominciato a declamare un sonetto che parlava di Monti de li Frocci all'ombra dei Frocioni: 14 versi perfettamente concatenati che hanno portato al blocco della circolazione sotterranea di tutti i terùn e i maruchèn de Milàn che l'è un gran Milàn.
Avreste mica una sigaretta?
Io personalmente a volte sono contento di tutti questi controlli: è un retaggio dell'attività politica o pseudo tale. E' vero che non posso scaccolarmi a mio piacimento, ma è anche vero che se per caso in quel momento, che so, un ignoto terrorista toglie il tappo al lago e lo fa prosciugare, la telecamera mi riprende in atteggiamento beota a guardare, ipotesi, la prostata di una tipa che passa per di là (nebbia desù permettendo), e me la cavo con una denunzja per guardamento di chiappe in luogo pubblico anziché disastro ambientizio (o ambiencaio, com se dis?): vi pare niente? |
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Senti, ormai la dipendenza fisica, la peggiore, è superata. Sarebbe stupido darla vinta a quel cilindretto pieno di veleno che vuole UCCIDERTI, no? |
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Dici, o Mag? Invece dicono che la nicotina sia infame, nonché perfida e puttana, proprio in questo: si riaffaccia, in termini di bisogno vitale, anche dopo un anno, un anno e mezzo, cinque (non lo so, mai sperimentato). Dipendenza psicologica o fisica? Bo'... entrambe, secondo me. Non credo, poi, di avere superato neanche un primo stadio di disintossicazione: dalle prime sigarette che con gli amici ci fumavamo di nascosto tossendo e senza neanche riuscire a finirle a sabato scorso sono passati... quanti anni...? ...caz, più di quaranta. Quaranta, ehi, mica una puntata di Walker!
Bupropione, ecco cosa ci vuole!
PS: Qualcuno ha una sigaretta? ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif) |
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Tutte balle. Che di tanto in tanto si riaffacci la voglia (ogni tanto lo sognerai anche, che stai fumando) è vero, ma è roba di un attimo. Certo che se continui a pensarci....
Quarant' anni? sciocchezze, io fumavo da 50 anni, prima di smettere, e negli ultimi anni erano tre pacchetti FISSI al giorno (spesso anche 4). Ho smesso da 7 anni, e non ne sono affatto pentito, anzi. |
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O Mag, non metto in dubbio che più che l'astinenza conti il terrore dell'astinenza.
Io al momento sono solo demoralizzato e incazzato. Demoralizzato per i danni cagionati al mio organismo, perché poi?, per mettermi in bocca quella cazzata e aspirarne il contenuto. Quando poi vedo il camion di pastiglie che dovrò forse assumere a vita ecco che sono anche incazzato. Incazzato anche per un altro motivo: dicono che il fumo sia un piacere. Ma quando mai, almeno per me? Da ragazzino era esibizionismo, era un voler fare i grandi; in seguito era solo abitudine inveterata o vizio che dir si voglia. A me in realtà, che io mi ricordi, il fumare non ha mai dato alcun piacere: o, al limite, molto poco. Continuiamo a farci del male parlando di soldi: adoperiamo l'euro: diciamo 35 anni con almeno un pacchetto al giorno a un costo di due euro e mezzo, costo ottenuto pensando al prezzo del pacchetto negli anni in relazione, diciamo, a uno stipendio (ma ci vado leggero, mi sa): 365 gg x 35 anni x 2,5 euro = sui 32.000 euro. Ma, ripeto, credo di approssimare per molto, molto difetto.
Mah e bah...
PS: Aò, 'n cell'hai 'na sigheretta? ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risa.gif) |
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Allora, per rimanere in tema.
Anni fa, sulla strada che facevo per andare in ufficio ci stava la sede di un'assicurazione che aveva messo le telecamere. Dato che mi stavano sul cazzo perché non mi avevano pagato per intero un rimborso, un giorno gli consegno, a mano, una lettera su questo tenore: "Stamattina alle ore xx.xx sono stato filmato dalle Vostre telecamere. Chiedo la cancellazione delle immagini ai sensi della legislazione vigente". I merdoni mi hanno risposto che le immagini erano cancellate ogni tot ore e che quindi avevano ottemperato. Ma già il rispondermi è stato un errore. Per tre o quattro mesi tutti i giorni andando a lavoro mi segnavo ora e minuto di passaggio, e al ritorno consegnavo la lettera. Erano cento fotocopie integrate a mano con l'ora e le ho consegnate tutte. Ma non mi hanno più risposto, solo alla prima. Al che faccio un megaplico con i cento fogli, la loro prima risposta, e invio tutto al garante della privacy, che manco lui mi risponde, altro merdone. Però dopo sei mesi hanno tolto le telecamere. La vittoria non sarebbe stata completa se non gli avessi pisciato sul portone. Ed io ho vinto. Completamente. |
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Però dopo sei mesi hanno tolto le telecamere. La vittoria non sarebbe stata completa se non gli avessi pisciato sul portone. Ed io ho vinto. Completamente.
Ma gli hai pisciato per tre o quattro mesi o così, una tantum? Inoltre: non credi che sarebbe stato meglio entrare nell'ufficio con la scusa del dover consegnare una (la solita) lettera e farla su una scrivania, sperando che sotto di questa vi fosse moquette? Binoltre (significa 'inoltre per la seconda volta', l'ho inventato or ora; disponibile anche 'trinoltre' spese postali escluse): da quale vino era iNspirata la minzione? Un bel Cannellino de Frascati o un misero Tavernello comprato alla Esselunga? Eh? Dillo! Dillo! |
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Ma soprattutto, hai lasciato il ricordino PRIMA che togliessero le telecamere o DOPO?
Saperlo è di vitale importanza... eh? eh? eh? |
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E Sonja le sa 'ste cose? O magari era presente? Eh? Uh? Ah?
Ve le do io le: (2 p.) telecàmmere. |
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