Oggetto: Re: R: R: R: R: ... risulta difficilissimo scindere il ricordo nudo e crudo di ciò che ho vissuto e sentito con te da quella che è, ad anni di distanza da quel periodo, la mia rielaborazione, la mie re-interpretazione col senno di poi......non mi sento più la stessa persona di quel tempo e questo già di per sè condiziona il mio pensiero.....pensiero che è istintivamente di stupore prima di qualsiasi altra sensazione.... stupore perchè mi sorprende ripensare a quanto trasporto, quanto sangue, quanta passione ci fosse nel nostro rapporto.....nel sesso come nei caffè mattutini al bar di piazzale piola, nelle nostre mail, nelle nostre telefonate, negli sms, nelle nostre litigate furiose....ci siamo desiderati con un'intensità a tratti "violenta".....ricordo i minuti di autobus per raggiungere la stazione di lambrate alla sera come una quotidiana agonia.....metri che separavano la mia mano dalla droga di cui ero ormai dipendente....minuti che mi separavano dal tuo sorriso già là ad aspettarmi..... posso dirti che di sensazioni così, dopo di te, non mi è più capitato di riuscire a provarne..... compresa la paura......in uno sprazzo di lucidità ho avuto paura di tutte quelle sensazioni.....paura che mi portassero alla pazzia....che mi portassero a fare pazzie e a farti fare pazzie..... ed è in questo nodo che ricade il più grande punto interrogativo delle mie riflessioni sulla nostra storia: chissà come sarebbe andata se non avessi avuto paura. J. -------------------------------------------------------------- Oggetto: R: R: R: R: R: ... no. non siamo più le stesse persone. sono passati anni. abbiamo pagine e pagine di vissuto dopo di noi. altro vissuto a coprire il vissuto insieme. non sei più tu la stessa e non lo sono più io che, nel frattempo, ho avuto una una prima morte e una nuova nascita. no, non sono più lo stesso e spesso mi sono chiesto, in un certo senso, chi fossi stato con te. chi fossi stato per te. e la risposta che mi davo non sempre mi piaceva. già. perché l'immagine di me che mi rimandavano le tue poche parole, in questi ultimi anni, non era l'immagine in cui mi sarei voluto ritrovare. ho sempre, forse non sempre ma spesso, colto rammarico nelle tue parole. il rammarico che si assegna agli errori. e mi feriva ritrovarmi "errore" per chi, tu, ha rappresentato tanto, per me. nella mia vita. prima e dopo il bilancio di una "morte". comprendo bene, forse, cosa intendi quando parli di stupore e di pazzia. anch'io mi stupisco di essere stato, di aver provato, sentito, quello che sono stato, che ho sentito e provato. pazzo. folle. follia. follemente. sono stato folle e ho sentito follemente quello che ho provato. con te. per te. stento, ora, a riconoscermi in quella follia. in quella dimensione. in quella esagerazione, esaltazione laddove, però, ai termini esagerazione e esaltazione devi togliere ogni accezione men che positiva. sublimazione. forse è questo il termine. sì. nessuna esagerazione, nessuna esaltazione. solo... sublimazione. sublimazione dell'essere e del sentire. sì. siamo stati sublimi. ecco... se comprendi questo, se lo condividi, comprenderai anche quanto potesse ferirmi quel rammarico che coglievo nelle tue parole. il rammaricarti. il rimproverarti di aver commesso quello che per te ero stato: un errore. no. non è stato un errore quel sublime. sublime. cos'è il sublime? non lo so. lo sento ma non lo saprei esprimere. di sicuro è come ghiaccio che brucia. e entrambi portiamo da qualche parte le cicatrici procurate da quelle bruciature. mi dispiace per te. quanto a me... no. non mi dispiace. e non mi dispiace il continuare a pagare con il rimpianto se tu, ora, come spero e, forse illudendomi, sento, hai finalmente rinunciato al rammarico, al rimprovero. posso continuare a rimpiangere il sublime, perduto, se tu riesci a rinunciare al rimproverti. posso essere stato sbagliato. sicuramente ero l'uomo sbagliato. ma non un errore. ti prego. non un errore. comprendo la tua follia che è stata pari alla mia. e se pensi di avermi amato sappi che il tuo amore non è stato superiore al mio. né la tua follia alla mia. follia che ancora e sempre mi prende, in fondo, quando ti penso. che in fondo l'amore non muore. muta. anche in più semplice affetto. in quell'affetto che spero tu vorrai provare, sempre, ora e per sempre, per me. io... ti ricambierò con ciò in cui il mio amore per te è mutato. cosa poteva essere? non importa. è stato! S.