arridaje col passaggio della lira all'euro
quel passaggio era una svalutazione del 40% per il potere di acquisto, solo
che si sono ben guardati dal dircelo quelli che ci hanno fatto pagare la "tassa
per l'Europa" presentandocela come la chiave per entrare nel paese del Bengodi
anche ammesso, e non concesso, che i commercianti abbiano alzato i prezzi per
le giacenze comperate in lire, quando hanno dovuto rifare le scorte le hanno
dovute pagare in euro, ad un costo del 40% superiore
quanto al Tfr, erano state messe a bilancio, da Prodi, non come debito verso i
lavoratori, ma come attivo per lo stato
era un falso in bilancio, ma a quel punto la correzione richiedeva i tempi tecnici
per rifare il bilancio, il quale ha scadenza annuale (31 dicembre, se non sbaglio)
ma mi pare inutile contestare le accuse voce per voce, visto che nemmeno sul
deprezzamento della lira nel cambio con l'euro si è arrivati ancora ad avere
consapevolezza
siamo entrati nell'euro perchè gli interessi sul debito pubblico ci avevano portati
al default e bisognava continuare ad alzarli per riuscire ad essere solventi
ricordiamoci che uno stato entra in default quando gli interessi sui titoli salgono
al 7%, i nostri nel 1992 erano al 13%
perciò il prezzo che ci è stato imposto per l'euro è stato accettato per evitare di
essere costretti a dichiarare fallimento
MA BISOGNAVA CHE CI VENISSE DETTO,
e bisognava anche dirci che cedendo la sovranità monetaria non avremmo più
avuto la possibilità di fare una politica economica autonoma, che cioè non
avremmo più potuto renderci competitivi nei prezzi con le svalutazioni mirate
così come non ci è stato detto che gli stipendi avrebbero avuto, e mantenuto,
un potere di acquisto dimezzato, anzi si è fatto credere che gli stipendi sarebbero
stati equiparati a quelli dei paesi che allora componevano Eurolandia (non c'erano
ancora i paesi sottosviluppati, quando abbiamo dato la nostra adesione all'euro)
mi fermo qui, tanto ormai non c'è più rimedio, siamo ridotti peggio del 1992, con
una recessione che allora non c'era, e con un Pil ai minimi termini, i titoli di stato
nelle mani degli speculatori stranieri, la popolazione cresciuta di 5 milioni e la
occupazione calata di 3 milioni
questo grazie a 10 anni di moneta unica e di privazione della sovranità monetaria
non ci resta che travasare nello stato i beni dei privati per fare calare il debito,
sempre ammesso che si riduca davvero il debito e non che i beni confiscati vengano
usati solo per scialacquarli in spesa corrente
ma ci credo poco