credo che nessun paese europeo possa avere un sistema economico come quello italiano
secondo paese manifatturieo, il primo è la Germania, da 40 anni subisce il calo della occupazione
nelle grandi imprese, e crescere quella delle piccole e media imprese, soprattutto nelle imprese con
meno di 15 dipendenti
del resto anche le megacooperative, con fatturati miliardari, subappaltano o creano piccole e piccolissime
cooperative satelliti
gli italiani "si arrangiano" inventandosi il lavoro
risultato ?
sono precari i lavoratori dipendenti, ma sono precari anche i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi,
solo che la precarietà dell'imprenditore ha il peso dei capitali che deve investire nl rischio d'impresa
bene, mi dice l'amico comunista, ma se non vuole rischiare può farne a meno, vada a lavorare sotto
padrone, nessuno glielo impedisce
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ho una amica quarantacinquenne che faceva l'impiegata in una piccola azienda, fallita perchè la banca
ha chiesto il rientro del credito fatto su ricevute bancarie che i clienti non hanno pagato, "credito inesigibile"
quindi
vabbè, la mia amica si è messa subito a cercare un altro lavoro, niente da fare, a 45 anni sei già "troppo vecchia"
come impiegata generica
e siccome mangiare bisogna, paga l'affitto e le bollette anche, lei si è adattata a fare la donna delle pulizie con
contratti a ore per una cooperativa
ma le ore diventavano sempre meno, perchè troppe erano le donne che avevano bisogno di lavorare, sempre
meno ore e sempre più bassa la paga oraria
così lei, che è una donna coraggiosa e intraprendente, ha chiesto un mutuo con la fidejussione del fratello, che
dava la casa in garanzia, e ha aperto lei una impresa di pulizie
ha comperato i macchinari, ha fatto pubblicità, ha assunto tre donne e un uomo ed è divenuta una imprenditrice
le ho fatto i complimenti, "adesso diverrai ricca e non mi saluterai più" le ho detto sorridendo
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ci siamo perse di vista perchè io mi sono trasferita e lei era troppo presa dai suoi impegni
due anni dopo ho incontrato suo fratello e ho chiesto notizie di lei
"se la cava, deve pagare il mutuo, ha continue rogne con i dipendenti, fatica a farsi pagare le fatture, le tasse
la strozzano, guadagna come quando faceva l'impiegata, ma almeno lavora e dà lavoro agli altri"
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adesso vedo l'indignazione suscitata dai "padroncini" che bloccano le strade
i politici di sx chiamano "serrate" gli scioperi dei camionisti
può darsi che a rigor di termini ci stia anche il chiamarli "serrate", ma quelli sono padroni solo del olavoro che
riescono o non riescono a fare, non guadagnano sfruttando il lavoro degli altri, e per lavorare investono capitali
che spesso, quai sempre, non possiedono, sono le banche a sfruttare loro, concedendo prestiti a tassi usurari
sui quali chiedono garanzie sproporzionate
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da quarajta anni gli italiani "si arrangiano" cercando di lavorare anche quando chi ha i soldi li investe nella finanza,
invece di investirli nel dare lavoro, nel fare crescere l'economia
se l'Italia ha mantenuto il secondo posto come paese manifatturiero lo deve al rischio che si assumono quelli che
investono per potere continuare ad avere un lavoro, e che per lavorare loro si assumono la responsabilità di avere
dei collaboratori stipendiati
il 97% della economia produttiva è fatta dalle piccole e medie aziende, nessun altro paese europeo è in queste
condizioni
ma ancora oggi ci si permette il lusso di parlare in termini di "lotta di classe" e di preferire l'aumento della disoccupazione
piuttosto che riconoscere al "padroncino" il suo ruolo di lavoratore sfruttato dai veri padroni del capitale
si coccolano gli "indignados" che bivaccano nelle piazze, e ci si rifiuta di riconoscere che il camionista, o il tassista, è un
lavoratore che per ogni giornata di lavoro persa ci rimette del suo molto più di un lavoratore dipendente
io ho paura di quello che sta accadendo, perchè sono molti milioni quelli che adesso hanno l'acqua alla gola e non sono
disposti a lasciarsi affogare rimanendo inerti
ho paura perchè adesso non è solo il nord, capace di molte parole, ma di pochi fatti, a ribellarsi, adesso è tutta l'Italia
che si ribella, tutta quella Italia che manda avanti la baracca, sulla quale in troppi vivono di rendita