nel 1871 ho compiuto 36 anni, d'accordo che per i miei figli ero una matusa,
ma per loro erano matusa tutti quelli che avevano più di 21 anni, però ero
una matusa che ci vedeva e sentiva benissimo, purtroppo per loro
avevano 17, 15 e 7 anni, non ne volevano sapere di venire su a casa per
il pranzo, così andavo giù io
non è che ricordassi la poesia, ma ricordavo che descriveva il meriggio,
le pietre, il mare, le piante, insomma sembrava la descrizione di ciò che
anche io stavo vedendo
mi è bastato usare i tag meriggio poesia per trovarla e trovare anche la
foto del poeta, quando l'ho visto io era più vecchio di come lo si vede nella
foto, ma era...maestoso e impressionante, si percepiva l'ironia nel suo modo
di recitare i versi, una ironia fatta di ritmo e di musicalità, ma era una ironia
di eccelsa intelligenza
non sono una amante della poesia, non nel senso che si dà comunemente
al termine, ma ne subisco il fascino quando la incontro, e il fascino non
mi arriva dalla forma, ma dal contenuto
comunque è imperdonabile che io abbia citato Ungaretti come protagonista
di quell'episodio, probabilmente ero suggestionata dal fatto che nel thread
compariva il suo nome, ma rimane imperdonabile ugualmente
però sono felice che quell'episodio mi sia tornato alla mente con le stesse
emozioni del momento in cui l'ho vissuto
forse non mi sono ridotta solo a stare sul ramo come foglia d'autunno ![](/images/emoticons/sonrisa_1.gif)