In Italia è in corso di svolgimento un Processo di cui si parla pochissimo ma che, invece, porta con sé alcuni dei segreti più importanti della storia recente del nostro Paese. Lo stesso Enzo Biagi, nel 2006, aveva paventato che tutta l’attenzione dedicata a calciopoli servisse a offuscare scandali ben più grossi come, per esempio, il Processo Telecom. Nell’ambito di questo procedimento a carico della principale azienda di telecomunicazioni italiana, è stato scoperto che “qualcuno” (ancora in fase di accertamento) aveva ordinato alla Security di Telecom Italia, che a sua volta si appoggiava a società di investigazioni private, di fornire numerosi dossier su persone fisiche o società giuridiche che andavano a scontrarsi con gli interessi della società di telefonia o con quelli di società “amiche”. A capo della Telecom, dal 2001, c’era Marco Tronchetti Provera che, tra le altre cose, era anche membro del CDA di FC Internazionale, la seconda squadra di calcio di Milano. è stato accertato che quelle società di investigazioni abbiano pedinato e dossierato più o meno legalmente (ma molto meno che più…) diversi personaggi e società del mondo del calcio, tra cui gli stessi Moggi e la Juventus, giocatori della stessa Inter (Bobo Vieri ha già chiesto 20 mln di € di risarcimento), dirigenti e arbitri. Tra questi anche Massimo De Santis, considerato dall’opinione pubblica il braccio armato di Moggi nel mondo delle giacchette nere e già incredibilmente condannato nel Processo di Napoli, nonostante le numerose mostruosità accadute per incastrare gli imputati. Il fischietto di Tivoli ha fatto ricorso contro la società FC Internazionale per illecito trattamento dei dati personali. De Santis accusa l’Inter di averlo fatto pedinare, spiare e intercettare illegalmente tramite la società Worlwide Consultants Security L.t.d. di Emanuele Cipriani, a sua volta commissionato da Giuliano Tavaroli, allora responsabile della Direzione Security di Pirelli, società facilmente riconducibile a Massimo Moratti.
Ieri si è svolta l’udienza preliminare del procedimento, dopo il fallimento della conciliazione tra le parti. Secondo le anticipazioni di Tuttosport gli avvocati che difendono l’Inter avrebbero dichiarato che imposteranno la difesa sui seguenti punti:
- Avvenuta prescrizione (ormai un vero e proprio marchio di fabbrica!), poiché le azioni di “spionaggio” sarebbero avvenute nel 2002 e nel 2003, ben oltre il limite di 5 anni che fa scattare la prescrizione.Peccato che queste azioni criminose siano venute alla luce molti anni dopo (ndr);
- Le fatture della società di Cipriani erano intestate a Telecom e Pirelli, quindi i danni andrebbero chiesti a quelle società e non all’Inter;
- I dossiers sarebbero stati commissionati da Giacinto Facchetti, il quale all’epoca non avrebbe avuto alcun potere decisionale in merito. Un’iniziativa personale, dunque; non si può coinvolgere la società di cui Facchetti era vice-presidente.
Molti punti della vicenda rimangono oscuri. Alcuni verbali degli interrogatori sono stati secretati per “ragioni di Stato” (quindi immaginate cosa riportino certe testimonianze!!). E molte responsabilità non verranno accertate, statene certi. Quello che oggi voglio sottolineare è l’incredibile trattamento riservato dalla stessa Inter a quella persona che loro stessi hanno assurto a simbolo di onestà, probità e purezza. Ricordate l’indignazione nerazzurra quando “salirono in superficie” le telefonate che coinvolgevano il loro Giacinto? Ricordate le querele volate proprio su De Santis quando dichiarò che intratteneva rapporti anche con Facchetti? Ricordate l’indignazione del figlio, Gianfelice, del compianto terzino sinistro della Nazionale? Ricordate le parole di Moratti nei giorni del funerale del suo amico fraterno?
Guai a infangare la memoria di una persona defunta, dicevano, soprattutto se questa persona è un simbolo (per loro) di integrità morale e umana correttezza.
E adesso, come la prenderà la famiglia Facchetti? Cosa diranno di questa strategia difensiva scelta dall’amico Massimo? Andranno per televisioni a piangere per il fuoco amico lanciato sulla tomba di Giacinto?
Giuseppe Simone
C.V.D.
RIDICOLI ERAVATE, RIDICOLI E DISONESTI PRESCRITTI SIETE, RIDICOLI DIVERRETE.
AD IMPERITURA MEMORIA