alle raccolte di firme.
E che ce frega a noi, probabilmente vi verrebbe voglia di dire.
In realtà sarebbe tempo perso lanciare una raccolta di firme pro Tebbro, poichè quasi sicuramente mi fermerei ad un'unica firma raccolta: la mia.
E' vero che è diventato un mio feroce avversario dopo che gli avevo tolto l'amicizia su feisbucche (ma aveva usato toni intollerabili con una mia amica, ed infatti non avevo tollerato).
E' vero che considera spazzatura tutta la poesia mondiale prodotta negli ultimi centocinquant'anni: ma ci vuole pazienza, l'uomo apprezza soltanto ciò (il poco) che capisce.
E' vero che ritiene il sonetto l'unica modalità espressiva accettabile per un poeta: ma ripeto, ci vuole pazienza, quello (solo) conosce, quello (solo) sa fare e dunque quello solo apprezza.
E' vero che ritiene il romanesco il non plus ultra dell'eleganza e dell'espressività: ci vuole infine pazienza anche per questa pretesa, non è uomo di mondo e non ha fatto il militare a Cuneo (non conosce le nebbie dessù), è un burinofono e quanno che parla nun se po' senti'... ma quella è la sua lingua madre, e se dovemo da rassegna'.
Insomma, in conclusione, P.Q.M. rivolgo una istanza a titolo individuale alla Spett.le Direzione di questo Zoo affinchè la creatura denominata Tebbrus Cimarellus Vulgaris (che Linneo classificò tra i pongidi, avendo il pollice opposto alle altre dita) sia RIAMMESSO in Phallaben a tutti gli effetti e con tutti i diritti, perchè senza uno zimbello simile nun ze po' ppiù anna' avanti.
E me so' arzato a le sei de matina pe' divve 'sta robba... mica scherzo, eh...