Mount Sinai School of Medicine di New York guidati da Giulio Maria
Pasinetti che hanno presentato i risultati della loro sperimentazione sugli
animali nel corso dell’Experimental Biology 2012 che si tiene a San Diego, in
California.
L’uso
degli anticorpi per proteggere il cervello è un dato scientifico in discussione
da tempo. Precedenti studi avevano mostrato risultati poco incoraggianti.
Secondo gli scienziati americani il motivo sarebbe da ricercare in una scorretta
somministrazione e per questo hanno tentato una nuova strada: dosi molto più
basse, circa 5-20 volte rispetto a quelle fin qui testate, somministrate più a
lungo nel tempo.
Questo metodo sembra tollerato dagli animali e in più
consentirebbe un'adeguata neuroprotezione in grado di ritardare il declino
cognitivo e la perdita di memoria associati all'Alzheimer.
Attualmente nel mondo ci sono oltre cinque milioni colpite da
Alzheimer, che rappresenta la prima causa di demenza negli anziani.
Speriamo!