Margherita Hack sul rinnovo della sua patente

L’ANSA ha sentito l’astrofisica Margherita Hack, 90 anni a giugno, a proposito di quanto oggi racconta il Piccolo: un medico si sarebbe rifiutato di visitarla per darle l’idoneità al rinnovo della patente, dicendo che le persone che hanno più di 85 anni dovrebbero essere visitate da un’apposita “commissione sanitaria”. Hack ha confermato l’accaduto e ha detto:

«Ne faccio un caso di principio non tanto per me, visto che la mia patente scade a giugno, quindi ho tempo. Ma il medico mi ha detto che non vuole visitare a questo scopo le persone oltre gli 85 anni. Questo per me è un abuso ed è incostituzionale. Se poi dichiara che a 90 anni non mi darebbe comunque l’idoneità allora questo è un pregiudizio, ancora più grave»

 

Ma non lo dico io... 

Donne al volante? Meglio degli uomini

Più attente e prudenti, provocano meno incidenti e pagano meno di assicurazione

 

MILANO - L’auto è certamente il mezzo più utilizzato e preferito dagli italiani per gli spostamenti quotidiani e per i viaggi, ma sono certamente le donne che guadagnano una nota di merito facendone un uso più responsabile. Secondo una ricerca condotta da Direct Line, l’assicurazione auto diretta del gruppo Rbs, le donne italiane trascorrono al volante meno tempo rispetto agli uomini (in media 7/8 ore contro le 10 degli uomini), ma il loro livello di attenzione e di prudenza è decisamente più alto rispetto a quello degli uomini.

MENO INCIDENTI - Ne è esempio la percentuale di incidenti provocati dal gentil sesso: su percorsi urbani, per esempio, solo il 30% degli incidenti stradali vedono una donna al volante mentre la stragrande maggioranza (70%) è provocata dagli uomini. Dati interni di Direct Line inoltre rivelano che il costo medio dei sinistri causati dalle donne è il 15% in meno di quello causato dagli uomini. Altro dato a vantaggio del genitl sesso pare sia la solidarietà nei confronti degli automobilisti in difficoltà: tanto al Nord quanto al Sud, le donne hanno dimostrato un grande altruismo nei confronti del prossimo, dichiarando di essere disposte a fermarsi e a prestare soccorso a un automobilista con l’auto in panne, sia di giorno che di notte. Oltre il 65% delle guidatrici ha infatti dichiarato che si fermerebbe a prestare soccorso anche se si dovesse trovare da sola. Inoltre da una ricerca Aci-Censis risulta che le donne utilizzano in modo più frequente i mezzi pubblici (31,4% rispetto al 19,2% degli uomini) e che sono anche le più disposte a rinunciare all’auto per spostarsi con la bici (16,5%) e a piedi (42%).

LE DIMENSIONI CONTANO - Le donne nei confronti dell’auto si dimostrano molto più pratiche e concrete: non si preoccupano infatti dell’aspetto estetico della loro auto (a differenza del sesso forte) ma preferiscono un’auto che sia parcheggiabile, economica e di medie dimensioni (56,6% rispetto al 37,3% degli uomini). «I dati raccolti dal nostro Centro Studi e Documentazione - commenta Barbara Panzeri direttore marketing di Direct Line - confermano ciò che in azienda sosteniamo da sempre: le donne al volante sono più prudenti degli uomini. Il 35% dei nostri clienti è donna, e il numero di incidenti da loro causati è decisamente inferiore rispetto a quello dei nostri clienti uomini». Tanto che le donne assicurate beneficiano di una tariffa più snella.

Anche mio nonno se la prese con i medici quando non volevano rinnovargli la patente. Minacciò di denunciarli, e loro........ rinnovarono.

Aveva circa 83 anni.

Morì pochi mesi dopo, in un incidente stradale. Nessuno sa cosa sia accaduto ma su una curva andò dritto. Prese l'auto nella corsia opposta e per questo non andò di sotto. Il ragazzo che la guidava non si fece male, mio nonno andava piano. Mia nonna, passeggera nell'auto del marito, rimase incapace di usare un braccio e passò dalla morte di mio nonno i suoi giorni in un istituto in cui potevano accudirla perchè non era più autosufficiente.

Le statistiche ci sono e talvolta sorprendono.

Questa, fresca fresca, mi dice che Napoli  (regno dell'anarchia automobilistica più assoluta) è, tra i comuni oltre i 200.000 abitanti, il più sicuro.

Non avrei scommesso un centesimo.

 

 

 

 

Ho dato una scorsa sommaria alla statistica ACI-Istat e i numeri sono impietosamente a favore delle foemine, anche se lo studio fornisce  solo valori assoluti.

 

Tabella 13 dell'allegato