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General: La storia siete voi...?
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De: Peterpan® (Mensaje original) |
Enviado: 26/06/2012 12:36 |
1977: A Lama (Luciano), sindacalista filokommunista, all'Università La Sapienza di Roma, arrivano fischi e pernacchioni da parte de li kommunisti inkazzati;
2012: A Lama (Dalai), a Milano, viene rifiutata la cittadinanza onoraria da parte de li kommunisti da salotto perché sennò li kommunisti da boom economico e borsa di Hong-Kong, Pechino, ehm Tibet ehm..., si inkazzano e magari fanno saltare qualche accordo commerciale (morte al capitale! Il capitalismo è una tigre di carta!).
...Insomma, a De Grego': sarà che la storia siamo noi, come cantavi tu, ma qui mi sembra che la storia siate voi, li kommunisti multifronte peggio di Giano... |
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(AGENPARL) - Roma, 25 giu - "Come annunciato oggi da Marco Cappato, capogruppo della Lista Bonino-Pannella in Consiglio comunale a Milano, abbiamo presentato un' interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Esteri relativa a quanto avvenuto il 21 giugno a Milano quando si sarebe dovuta conferire la cittadinanza onoraria a Sua SantitàSantità Tenzin Gyatso, XIII Dalai Lama. Infatti il giorno 20 si è tenuta una votazione in seno al consiglio comunale della città meneghina per confermare tale proposta avanzata nei mesi scorsi che ha negata tale proposta con 16 voti a favore, 12 contrari e tre astenuti, fra cui il sindaco. Secondo molti articoli di stampa parrebbe che la "irritazione" cinese si sarebbe fatta viva sull'amministrazione e sul consiglio comunale con incontri, telefonate e lettere che hanno coinvolto l'ambasciatore cinese a Roma nonché il console di Milano, oltre che da parte di investitori cinesi usando l'evento dell'EXPO 2015 come scusa. Colla nostra interrogazione chiediamo a Monti e Terzi se, come e quando le autorità cinesi abbiano in effetti contattato il governo nei giorni antecedenti il voto del Consiglio comunale di Milano per far sì che la cittadinanza onoraria al Dalai Lama non fosse concessa; come abbia risposto il governo; quanti siano gli investimenti cinesi in Italia; quali siano le valutazioni del governo relative alla possibilità di un reale boicottaggio da parte delle autorità e investitori cinesi in occasione dell'EXPO 2015; e infine se il governo intenda dissuadere altre iniziative simili che nei prossimi mesi o anni potrebbero interessare altre città italiane vista la vicinanza della cittadinanza italiana alla figura del Dalai Lama e alla causa della libertà dei tibetani". Così in una nota i Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti.
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Scusa Peter ma mi sfugge il collegamento tra Lama, Autonomia, Pisapia e il Dalai Lama. Se me lo spieghi te ne sono grato. | Oddio, o Max, ma cosa c'è da spiegare? Ho sfruttato l'assonanza Luciano Lama - Dalai Lama, nonché la circostanza, invero strana, che siano state tutte battaglie tra comunisti o presunti tali o tali autodefinitisi; inoltre la recente faccenda di Milano, la negazione cioè della cittadinanza onoraria al Dalai, non mi è molto piaciuta e ne ho voluto parlare.
Blando umorismo, che certo non può tenere il passo, che so, con foto di terzi taroccate - ma questo so fare e questo faccio, voglia tu perdonarmi. |
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O Vak, ti confesso che mi son dovuto andare a cercare note sulla guerra tra Hutu e Tutsi: ne avevo solo vaghe e quasi inconsce reminiscenze.
Hai ultrastraragione: l'Occidente interviene soltanto quando gli vai a toccare il mercato o l'approvviggionamento energetico. In questo, però, un Pisapia acclamato come voce alternativa in una Milano narcotizzata da anni di centrodestra non mi sembra fare eccezione - tutto qua.
E cos'altro potrebbe fare, ti/mi chiederai? Non lo so, però apprezzo i Radicali e la loro interrogazione.
O Cla, ma insomma alla fine le (giuste) multe ai Cinesi irrispettosi degli orari finiscono di regola a tarallucci e Trani? |
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quello sarebbe il meno
io non lo so Roma come sta messa, ma la Chinatown milanese
è vecchia di 90 anni, forse di un secolo
già 80 anni fa i cinesi avevano lì dei laboratori dove fabbricavano
soprattutto cravatte, ma anche borse, cinture ombrelli
"tle clavatte cento lile"
una valigetta aperta, appoggiata su un cavalletto, in Piazza del Duomo,
alla Stazione Centrale, davanti all'Accademia di Brera, al Castello, alla
Arena, il cinesino dignitosissimo sembrava un impiegato qualsiasi, solo
un tantino sottodimensionato
"tle clavatte cento lile" era diventato un ironico modo di dire dei milanesi
quando vedevno qualcuno fare boriosamente sfoggio di eleganza
solo che un conto è se si parla di una dozzina di piccoli laboratori nei cortili,
altro è se si parla di zona di smistamento di tutta la merce che arriva dalla Cina
e di tutti i negozi, in una delle vie più tradizionalmente commerciali di Milano,
divenuti dei bazar del made in China
per non parlare poi dei parrucchieri da marciapiede, che ormai hanno invaso
anche la sede stradale
da cinque anni il Comune sta trattando perchè almeno lo smistamento delle
merci venga spostato in periferia, e per questo ha offerto alcune aree in zone
decentrate prossime alle tangenziali
ma non si viene a capo di nulla, tra Associazioni, rappresentanti della Comunità
Cinese e Console la resistenza passiva e le proteste attive continuano a tenere
banco, mentre il Comune rimane con con le pive nel sacco
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i Trani sono arrivati quache decennio prima dei cinesi, ma non avevano un Console
a spalleggiarli :)
che la Giunta milanese sia di sx è tutto da vedere
su 12 assessori ce ne sono 3 con un passato comunistardo e uno dei centri
sociali vendoliani
gli altri non hanno un curriculum politico, sono liberi professionisti nel mercato
delle consulenze ad alto livello per Enti, Istituzioni, e Multinazionali
la vicesindaco è socia di don Colmegna
e le chiavi di Bilancio e Tributi sono in mano a colui che De Mita ha voluto come
Presidente della Lombardia nel 1987
(quello fu il uinquennio che fece esplodere tangentopoli e causò il crollo della Dc insieme
a quello del Psi)
a definire di sx questa Giunta si dà ragione a Merendina quando parla di relativismo
radicaleggiante :)
quanto alla interrogazione dei radicali...che dire ?
ho evidenziato in rosso l'appellativo di Sua Santità perchè è molto rivelatore delle loro
intenzioni
"tutto è relativo, purchè improntato all'anticattolicesimo" (ancora Merendina)
relativi anche i diritti umani, per i radicali
la Bonino va a Pechino non per difendere i tibetani, ma per farsi campagna promozionale
nell'ambito delle Istituzioni Sovranazionali
e non penso che abbiano torto quelli che attribuiscono alla cricca del NWO l'organizzazione
degli eventi che hanno il Dalai Lama come protagonista
per il resto sono assolutamente d'accordo con vakka quando dice che gli occidentali se ne
strafregano dei popoli oppressi
solo che se ne strafregano tutti i paesi dell'Onu, anche quelli che occidentali non sono
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Come sia esattamente a Roma non lo so, o Cla. Posso dirti che a piazza Vittorio, una volta 'còre de Roma' almeno per l'enorme mercato che c'era, da anni si parla cinese (anche arabo). E identicamente si scrive. Mi dicono inoltre che i Cinesi, oltre ai negozi, hanno comprato più appartamenti possibile, pagano bene e in contanti. Insomma, la Chinatown di Roma, che comunque non ha certo 90 anni, è lì, a due passi dalla Stazione Termini. Immagino che là facciano come cavolo gli pare, come a Milano. |
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De: Miti |
Enviado: 27/06/2012 15:32 |
L'ultima volta che sono andata a Piazza Vittorio, circa un anno fa, mi hanno chiesto il permesso di soggiorno ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/confundido.gif)
Credo che oltre a qualche moretto, l'unica non gialla fossi io.................. |
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La Bonino sono anni che si impegna per trarre il profitto dei voti, lasciando a bocca aperta persino i suoi sostenitori.
Credo sia di poco tempo fa la notizia, che riportava la Bonino agli onori della cronaca "denunciando" che aveva fatto la mammana con il metodo Karman: indurre l'aborto con una pompa da biciclette. Ovviamente setticemia e morti non si contavano, ma non era questa la parte importante, il vero scoop era nel far sapere alle generazioni future che gli ambulatori li avevano fatti aprire loro, i radical. (Botto di 70% di condivisioni da parte dell'elettorato italiano negli anni 70).
Con la dichiarazione di Sanaa, sottoscritta dalle 25 delegazioni presenti, non s'è resa conto di essere forse l'unica donna, o una delle pochissime. Eppure era lì per il diritto delle donne al voto!
La campagna per il diritto alla vita la vede in prima linea, con un buon sostentamento logistico da parte del governo italiano.
Peccato che quando manifesta a Varsavia venga arrestata ed espulsa.
Nel 91 fa da promotrice contro la proliferazione delle armi di massa, nel 95 vola nell'ex jugoslavia denunciano il disinteresse dell'onu e l'inaffidabilità della comunità europea. Solleva l'allarme circa il rischio che a Srebrenika potesse (potesse??? ma era un dato di fatto) accadere un genocidio.
Somalia, Sud Sudan, Ruanda, Luanda, Sierra Leone è una sostenitrice accanita dei diritti di questi popoli, ma anch'io…però lei al ritorno dalla missione afferma: sono la frontiera delle nuove barbarie, contro la quale non c’è altro antidoto che quello della ragione e della solidarietà umanitaria. Amen.
Ne fa di strada la Bonino, ma il suo più grande flop rimane la campagna di sensibilizzazione contro la mutilazione degli organi genitali femminili, al grido STOP GFM. Incontra capi, dittatori, fondamentalisti e le uniche parole che si sente dire sono: non ci piace essere occupati ma neppure che andiate via (e……?) Ha del mirabolante che sulla via del ritorno si fermi a discutere della dichiarazione di Sanaa a Kuwait City, dove le donne non hanno diritto di voto.
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nel 1974 avevamo una segretaria cinese che era milanese da 3 generazioni![](/images/emoticons/sonrisa_1.gif)
a quel tempo nella Chinatown di via Paolo Sarpi tutti i cinesi avevano la cittadinanza
meneghina
e comunque quella è la zona meno multietnica di Milano
i cinesi fanno affari con tutti, ma a casa loro non ci puoi andare, se non sei invitato
e lì è casa loro, anche se ci abitano ancora delle famiglie di meneghini senza occhi a
mandorla
è una zona di case d'epoca, ma signorili e ben tenute, da lì si può raggiungere a piedi
o in tram tutta la Milano bene e anche quella da bere
i cinesi non meneghini, o non parenti di quelli meneghini, non abitano lì
(mentre ne parlo mi viene in mente il ghetto romano, chissà perchè ? )
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quello ebraico, ovviamente
a Milano la comunità ebraica non ha un suo quartiere storico,
perchè agli ebrei era vietato risiedere a Milano, fu Napoleone
a togliere il divieto, e solo nel 1892 fu costruita la sinagoga
centrale, grazie a un prestito a tasso agevolato concesso dallo
stato
ma logicamente a quel punto non aveva più senso che ci fosse
un quartiere ebraico
mi viene spontaneo paragonare lo storico quartiere cinese
di Milano a quello ebraico di Roma perchè entrambi sono abitati
da una comunità che ha cittadinanza antica, ma che vuole rimanere
collegata alle sue origini "foreste" :)
fino al 1800 c'era "el borg dei scigulatt" nella zona dove si è insediata la
comunità cinese
scigulatt = cipollai
in origine lì c'erano le cascine che rifornivano Milano con i loro prodotti, poi
con l'occupazione spagnola anche quella zona venne urbanizzata, ma rimase
il punto dove venivano commerciati i prodotti agricoli in arrivo dalle cascine
della Brianza lecchese e comasca fino a tutto il 1800
anche se la zona era una di quelle dove maggiormente prosperava l'artigianato,
cosa che probabilmente sta all'origine dell'insediamento cinese
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Sì, il paragone ci può stare, a patto di tenere a mente un distinguo: i Cinesi, casomai, si autoghettizzano; gli Ebrei romani erano confinati là dall'autorità papale, anzi, la notte venivano chiusi dentro tramite appositi cancelli.
Tuttora la zona a ridosso della Sinagoga è abitata in prevalenza da Ebrei; i negozi sono al 99% loro, perlomeno quelli di un dato genere: un mio conoscente ancora anni fa aprì un centro copie e nessuno si sognò di dirgli qualcosa; se un non Ebreo provasse ad aprire un negozio di abbigliamento, tessuti o calzature, be'...
E in ogni caso, come più volte credo di aver detto, se ci sono ancora Romani 'puri' (per 'puro' si intende di sette generazioni, padre e madre) quelli sono proprio loro. |
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De: Miti |
Enviado: 28/06/2012 07:46 |
Al ghetto non ci sono più molti ebrei.
Ormai hanno venduto le loro case a attori, onorevoli, alle nipotine degli onorevoli.............anche mia figlia ha comprato la casa da una famiglia ebrea |
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...Ecco, vedo che sei più aggiornata di me. E in effetti, una volta messe a posto, devono essere gran belle case, caratteristiche. Anni fa entrai dentro un monolocale della zona, con letto su soppalco come al solito, e ti dirò che il tutto era davvero carino, compreso il panorama dalla finestra. |
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vuoi che non conosca la storia dei ghetti ebraici ?
oggi la comunità ebraica milanese è la seconda per importanza in Italia,
dopo quella romana, e non si autoghettizza
però i cinesi dei primordi sono arrivati quando a Milano c'erano solo i
visipallidi :)
logico quindi che si riunissero fra di loro, per una questione di solidarietà
fra simili
più o meno come hanno fatto i napoletani a broccolino
non lo so se Milano arriverà ad avere un sindaco cinese, ma è indubbio che
i cinesi meneghini abbiano potere contrattuale nella amministrazionee della
città, e non da oggi
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