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General: x Ramarra
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De: Claretta (Mensaje original) |
Enviado: 03/07/2012 23:47 |
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leggere ciò che si trova nel link della tabelle è istruttivo e illuminante
il testo è scritto in modo scorrevole e si arriva in fondo tutto d'un fiato
la mia conclusione è...
W la Merkel e la testardaggine dei tedeschi !!
o ce la fanno loro a bloccare la più grande vaccata della storia economica
europea, o siamo tutti fottuti |
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La Merkel come Cincinnato?
Con l’avvicinarsi di un’importante riunione europea, la tregua armata che sembrava essersi imposta all’indomani del voto greco sembra già vacillare. Non che i mercati avessero concesso molto: sui rendimenti europei, l’euforia per i risultati elettorali di Atene era durata quaranta minuti circa; più o meno un minuto per ogni dichiarazione rilasciata da Berlino e Bruxelles sull’esito delle urne. Sul tavolo delle negoziazioni, però, il voto pro euro metteva le basi per un equilibrio che, per quanto instabile, ha permesso una tregua e un giro di consultazioni tra cancellerie europee. Con quali risultati, purtroppo, lo spiegano egregiamente i ribassi di quest’inizio di settimana.
Terminati il summit a 20 e il vertice a 4 con un sostanziale nulla di fatto, ora si attendono l’incontro bilaterale Parigi-Berlino e il Consiglio dei 27. In previsione dell’ennesimo siparietto tra roboanti proposte europeiste e secche smentite tedesche, i prossimi incontri partono sotto i migliori auspici: Moody’s, dopo aver abbassato il rating di 15 tra i principali istituti di credito al mondo, lunedì ha colpito anche 28 banche spagnole.
Resta che chi scommetteva sul crollo dell’Unione europea per mano greca è rimasto deluso e ora, salvo cambi di strategia, Berlino rischia di guadagnarsi il ruolo d’irresponsabile. Con i rendimenti di lungo termine in salita su tutta la zona euro (anche per il Bund), l’arrocco sulla linea del rigore è sempre meno sostenibile e i saldi di bilancio peggiorano senza badare allo spread con Berlino: -4,7% per l’Olanda, -5,2% per la Francia, -8,3% per il Regno Unito e -8,5% per la Spagna. Quest’ultima, tra l’altro, ha appena bussato alla porta di Bruxelles chiedendo 100 miliardi di euro per il proprio sistema bancario.
Davanti al rischio di un’estate infuocata, il presidente francese Hollande ha proposto di accelerare sul Fondo salva-stati in modo da sostenere i titoli dell’eurozona e calmierare gli spread. Secca, e per certi versi sibillina, la reazione della Cancelliera Merkel: “Non ci sono piani concreti di cui io sia a conoscenza - ha dichiarato giovedì scorso -, ma esiste la possibilità di acquistare obbligazioni sui mercati secondari”. In altre parole: scordatevi il sostegno al debito di nuova emissione. Il problema è tutto qui. Iniettare soldi pubblici nel mercato del debito sovrano con l’obiettivo di sostenerne la domanda ha un costo: senza crescita, infatti, a nuova moneta corrisponde nuovo debito. E se le aste di emissione faticano, come sta accadendo a Madrid, un Fondo salva-stati diventerebbe paradossalmente parte del problema e non della soluzione.
La mancanza di proposte concrete non passa inosservata sui mercati e mina la fiducia sull’eurozona: i no che Angela Merkel rivolge all’Europa sembrano in realtà rivolti a galvanizzare il proprio elettorato in vista della campagna del prossimo anno. E, numeri alla mano, si ha il sospetto che la proposta francese di un Fondo salva-stati sia il tentativo, un po’ maldestro, di intestarsi la gestione europea dei rubinetti di liquidità.
No, doveva restare a coltivare il suo orticello... |
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il thread riguarda il Mes
il link spiega cosa è il Mes, la sua storia, la sua funzione e la sua struttura
i ministri della Economia di ciascuno dei 17 Paesi della Eurozona diventano
Governatori del Mes e ciascuno di loro ha il peso in voti che si può vedere
nella tabella, ma è INDIPENDENTE sia dal suo governo che dal suo Parlamento
per intenderci : oggi il ministro della Economia italiano è Mario Monti, quindi è
lui il Governatore nel Mes, perciò se vengono definitivamente approvate le regole
lui ha l'obbligo di farle rispettare dall'intero Governo italiano, senza passare dal
Parlamento italiano, nè per il dibattito, nè per la fiducia
questa roba DEVE essere messa nella Costituzione italiana
la stessa vaccata DEVONO farla TUTTI i paesi della Eurozona
i Verdi tedeschi si rifiutano di metterla nella loro Costituzione
e possono farlo perchè due anni fa hanno messo nella loro Costituzione che
TUTTE le decisioni Ue DEVONO essere approvate dal Parlamento
nel Parlamento tedesco senza i Verdi la Merkel non ha la maggioranza, perciò
sta cercando di persuaderli irrigidendo le regole che dovrebbero garantire la
non sudditanza tedesca ai voleri del Governatorato Mes
in pratica dice ai Verdi : noi ci mettiamo i nostri soldi, però costringiamo gli altri
a non spenderli e a non svuotare la cassa comune
i Verdi rispondono: chissenefrega, noi non ci fidiamo comunque, e soprattutto non
vogliamo essere messi in minoranza nel Governatorato, col risultato di dover fare
dipendere le nostre decisioni economiche dai capricci degl altri Governatori
la Merkel si difende dicendo che sarà necessaria la unanimità
ma unanimità significa che gli altri avrebberfo diritto di veto, e i Verdi non ci stanno
come i Verdi tedeschi la pensano anche Olanda e Finlandia, che hanno pochi voti, ma
che hanno grande peso nelle decisioni dei Paesi Nordici
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la tabella evidenzia il peso in voti che ha ciascun Governatore/Ministro e la quantità di
soldi che ciascun Paese deve versare entro il 31 Dicembre (ma si sa già che ne dovranno
versare molti altri nel prossimo anno)
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tutta la manfrina degli incontri e dei vertici bi-tri-quadrilaterali dipende dal fatto che Mario
Monti è già virtualmente un Governatore del Mes e agisce come tale, mentre la Merkel deve
barcamenarsi per fare inghiottire il rospo ai Verdi
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MA IL NODO CRUCIALE NON SONO I SOLDI : LO E' LA SOVRANITA' NELLA GESTIONE
DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DI CIASCUNA NAZIONE
i parlamenti storicamente sono nati perchè i contribuenti possano avere i loro rappresentanti
quando si decide come devono essere spesi i soldi e da dove devono venire
NO TAXATION WITHOUT RAPPRESENTATION
i Governatori del Mes hanno una rappresentanza molto indiretta e per giunta vanno e vengono,
perchè cambiano quando cadono i governi, quindi a decidere sono gli esterni, i nominati dalle
Istituzioni sovranazionali a tempo indeterminato, e autoreferenti
cioè quelli del Fondo Monetario, della Banca Centrale e della Commissione Europea
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De: Ramarra |
Enviado: 04/07/2012 14:31 |
Grazie Claretta
Se ho capito bene il contenuto del Trattato non si conosce, passano, nel video che hai messo e nell'articolo linkato di cui ho visto anche il video, delle informazioni allarmanti ma faccio grande fatica a condividerne l'allarme, relativo all'indipendenza e immunità dell'organismo e dei suoi membri, senza sapere su quale presupposto è fondata la loro condizione.
Posso solo dire in generale poche cose.... la prima è che mi sa che si farà l'Europa, dove conteremo per la nostra quota e saremo destinatari di decisioni europee. Pretendere di condizionare il fare dei nostri politici alla nostra volontà in tale ambito mi sembra oltre l'utopia. In teoria le cose sono due : o ci si fida dei propri rappresentanti oppure non ci si fida, nella pratica la seconda scelta non è .....praticabile, perchè per decidere variegate assurdità bastano 8 comuni persone di un qualsiasi condominio in assemblea.
Il governo delle banche..... è da tanto tempo che comandano le banche, mi dava fastidio quando non si diceva perchè era abbastanza evidente. La funzione sociale delle banche è stata un pò dimenticata, qualche volta si comportano un pò male e danno ai nervi, ma se non ci fossero un sacco di attività economiche sarebbero ferme o poco sviluppate.
Non metto in dubbio che esistano frme speculative odiose e criminali ma l'esistenza di queste non può indurmi a formulare una condanna verso l'universo finanziario. Sento onesto ricordare la scarsa propensione dei cittadini a preoccuparsi del "chi paga" quando pretendono, giustissimamente, i servizi pubblici, ugualmente scarsa è la propensione a preoccuparsi di rispettare minimi criteri di efficienza nella gestione del denaro pubblico. Alla fine della fiera resta o qualcuno a cui passare la fregata o qualcuno da pagare. Il principio secondo cui chi mi presta i soldi mi chiede delle garanzie o quanto meno verificare di non perderli mi sembra giusto.
Il fondo salva stati.... non riesco a leggerci del male. Sarò una foca ma fare un sacrificio per salvare qualcuno a me sembra sempre giusto nell'ambito delle mie possibilità, naturale che preferirei fare shopping per i fatti miei, ma... se c'è bisogno c'è bisogno. Non so quanto lo Stato italiano ha speso per la regione x da quando è nato. Uno Stato è uno Stato. Se l'Europa sarà Europa che nessuno Stato membro sia lasciato con le pezze al sedere mi piace.
Incrocio le dita e spero che funzioni perchè non credo di avere scelta, se tutto proprio vorrà andare a rotoli... vedrò che posso fare e me la caverò.
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1. Che cosa sono i fondi salva-stati?
Da quattro anni ormai l’Europa cerca una via d’uscita dalla propria crisi. Economisti ed esperti elaborano senza sosta nuove proposte che vengono presentate come risolutive e su cui poi per mesi si intrecciano complesse trattative. Nella concitazione delle continue emergenze, sono nati e si sono consolidati strumenti di intervento e sostegno finanziario a stati in crisi che hanno consentito di tamponare le falle e di evitare il peggio. Questi strumenti vengono ormai identificati solo con acronimi che li rendono quasi indistinguibili. Si tratta dell’EFSM (l’European Financial Stabilization Mechanism), dell’EFSF (l’European Financial Stability Facility) e dell’ESM (l’European Stability Mechanism). I primi due sono nati nel maggio del 2010 per reagire al contagio che già allora dalla Grecia si era esteso all’Irlanda ed al Portogallo. L’ESM è operativo dalla primavera del 2012. Tutti e tre gli organismi sono stati concepiti per finanziare attraverso prestiti i paesi dell’area Euro in difficoltà. Per questo sono spesso battezzati fondi “salva-stati”.
2. Qual è la differenza tra EFSM e EFSF?
L’EFSM è molto più piccolo (60 miliardi contro 440 dell’EFSF), è amministrato autonomamente dalla Commissione Europea e i titoli emessi sono garantiti solo dal bilancio dell’Unione Europea (che è molto piccolo). L’EFSM ha processi decisionali immediati e diretti, ma anche un piccola dimensione che lo rende quasi irrilevante. L’EFSF si finanzia emettendo titoli garantiti pro-quota da tutti i singoli stati: dietro ci sono cioè i bilanci di tutti gli stati dell’Eurozona. è quindi uno strumento intergovernativo, soggetto alla decisione unanime di tutti gli stati membri. E’ molto più grande, ma anche molto poco maneggevole.
L’EFSF è diventato negli ultimi due anni il principale strumento di “salvataggio” dei paesi in difficoltà, ma la sua attivazione e “dotazione” finanziaria sono state oggetto di estenuanti trattative, per la sistematica opposizone della Germania a procedure di salvataggio da essa considerate “troppo generose”. Inizialmente la sua capacità erogativa è stata limitata ai 250 miliardi di euro necessari per salvare la sola Grecia e la speculazione ha risposto attaccando il Portogallo. Lo stesso copione si è ripetuto nel 2011, quando la Germania ha acconsentito ad aumentare la capacità dell’EFSF a 440 miliardi. Tuttavia, per garantire che paesi come l’Italia e la Spagna fossero immuni da contagio, ce ne sarebbero voluti almeno 2500. Anche in questa occasione, la speculazione ha concluso che l’Europa non aveva intenzione di garantire Italia e Spagna e nell’estate del 2011 li ha attaccati..
3. Perché i governi non hanno dotato fin da subito l’EFSF di risorse abbastanza ampie da scoraggiare la speculazione??
L’EFSF finanzia i propri prestiti emettendo titoli sul mercato. Questi titoli sono garantiti dai singoli governi, ma non godono di nessuna priorità di rimborso in caso di insolvenza del paese finanziato. Per le regole contabili vigenti in Europa i governi devono contabilizzare come parte del loro debito pubblico la quota del fondo salva-stati che garantiscono. Ogni volta che per salvare altri paesi europei si aumenta la dotazione del fondo, gli stessi paesi europei aumentano il loro debito pubblico e mettono a rischio se stessi. Questo spiega la resistenza della Germania
4. Che cos’è l’ESM?
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. Che cos’è l’ESM?
L’ESM è una vera e propria istituzione permanente abilitata ad intervenire a salvaguardia della stabilità finanziaria dell’Eurozona. È regolato da leggi internazionali (come ad esempio il FMI) e, a partire dal 2013, è destinato a sostituire i predecessori EFSM e EFSF, ai quali si affianca per un anno a partire dal prossimo luglio. Il nuovo fondo “salva-stati” con ogni probabilità diventerà infatti operativo nel luglio 2012 e il suo primo test -il salvataggio delle banche spagnole- è già in corso. Per quanto riguarda la sua governance, l’ESM avrà un proprio Consiglio di amministrazione composto dai Ministri delle Finanze degli Stati membri, il quale su alcune questioni potrà decidere a maggioranza qualificata, (anziché all’unanimità.
Diversamente dall’EFSF, gli stati non offriranno al nuovo organismo garanzie sulle sue emissioni obbligazionarie, ma ne saranno veri e propri azionisti. Con questo capitale (inizialmente di 700 miliardi), l’ESM potrà indebitarsi emettendo titoli per poi dare assistenza finanziaria agli Stati in difficoltà. I titoli emessi dall’ESM avranno inoltre priorità di rimborso sui titoli di debito nazionali degli stati finanziati: ne deriva che i titoli di questo nuovo fondo “salva-stati” saranno meno rischiosi di per sé e non perché coperti da garanzia altrui. Per questo, le emissioni dell’ESM non comportano alcun parallelo aumento dei debiti pubblici dei paesi azionisti.
Sarebbe auspicabile, come qualcuno ha proposto, conferire all’ESM lo status di banca, in modo che –all’occorrenza- possa accedere al finanziamento illimitato della Banca Centrale Europea. Questa possibilità non è stata per ora concessa, ma al nuovo fondo “salva-stati” ESM sono state attribuite funzioni che alla BCE sono invece vietate dai Trattati (come ad esempio sottoscrivere sul mercato primario titoli degli Stati in difficoltà oppure ricapitalizzarne le banche). Il che ne amplia enormemente le possibilità di intervento. Dopo un lungo percorso, il fondo “salva-stati” ha forse trovato la sua giusta configurazione. Sapremo presto se l’avrà trovata anche “in tempo”.
STAY TUNED!
DT
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FOCUS: I fondi salva-stati europei: EFSM, EFSF, ESM, 5.5 out of 10 based on 2 ratings
- Fondo salva stati ESM: un modo per uccidere il futuro dell’Italia
- La BCE si muove: ritorna l’interventismo Salva Stati
- Indici CDS: crolla il rischio sugli stati europei, ma con inganno
- Unione Europea: nasce il Fondo Salva Stati
- FOCUS: la nuova fiscalità dei fondi comuni
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De: Ramarra |
Enviado: 04/07/2012 23:25 |
.... non aumenta la voce debito pubblico nei bilanci degli Sati, ok, salvare qualcuno sarà una sorta di partecipazione a un'impresa... le valutazioni che si faranno saranno un pò più economiche che politiche ? Rileggerò meglio domani...
Che cosa pensi tu Claretta ? |
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ESM in inglese, MES in italiano, cioè Meccanismo di Stabilità Europea
è un meccanismo che deve (dovrebbe) intervenire comprando in Borsa
i titoli di stato, in modo da calmierare gli spread
insomma è un meccanismo che rompe le uova nel paniere agli speculatori,
perchè punta al rialzo del valore dei titoli mentre loro puntano al ribasso
svendendo i titoli in loro possesso
(ma a volte non li possiedono nemmeno, se li fanno prestare col sistema
mai abbastanza vituperato (da me) del pronti contro termine)
con questo meccanismo anche le malevoli agenzie di rating americane,
complici degli speculatori, perchè c'è sinergia tra loro e le banche americane
che appartengono agli speculatori, sarebbero depotenziate
più semplice di così...c'è solo l'uovo di Colombo
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però per comperare i titoli presi di mira dagli speculatori ci vogliono i soldi,
e ce ne vogliono tanti, perchè il debito pubblico complessivo dei Paesi Europei
supera i 10 000 Miliardi, due volte l'intero Pil europeo
vabbè, per iniziare è stato deciso che possono bastare 700 Miliardi, da farsi dare
da tutti i Paesi della Eurozona in quote proporzionali rispetto al numero dei loro
abitanti
tutti i Paesi, anche la superdisastrata Grecia, anche la disastratissima piccola Cipro,
anche quelli più indebitati che sono entrati in recessione, tutti debbono versare la
loro quota
ma quando dovranno utilizzare il MES per calmierare lo spread sui loro titoli, cioè
per evitare che i tassi sui titoli si alzino fino a quel 7% che è dichiarazione di fallimento
del Paese, verranno sottoposti a tutte quelle misteriose cessioni di sovranità che nessuno
ancora vuole svelare al pubblico, ma che da quel che si sa si traducono in commissariamento
del paese che chiede l'intervento del meccanismo
"
Senza poi dimenticare che l’ESM resta anche un assurdo. Un fondo salva stati che deve essere finanziato anche dagli Stati in crisi. E soprattutto, SEGNATEVELO BENE, è un meccanismo che aggiunge debito + leva finanziaria, per curare il problema del debito. Diamo un bel cucchiaio di zucchero a chi è diabetico!!!! E allora, come ho già detto molte volte, alla fine si ricompra tempo. Finchè la barca non affonderà, magari fra 20 anni, dopo una serie interminabile di rattoppi.
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De: Ramarra |
Enviado: 05/07/2012 12:03 |
Bè si, qualcosa di positivo c'è se il fine è quello di correggere le storture della speculazione odiosa.
Riesco a fare tesoro poco di quello che leggo perchè mi mancano troppe informazioni. Però ho un'idea... : pare che i ragazzi del movimento a 5 stelle abbiano un modo nuovo di occuparsi delle cose, le vanno a verificare e le studiano. Oggi ho fatto due chiacchiere con uno di loro e sono rimasta entusiasta di questo metodo. Si mettono in testa di vedere qual'è la situazione del depuratore della città X. Vanno a vederlo, chiedono all'ente tutti gli atti, si studiano la normativa che riguarda i depuratori dal tempo dei romani ad oggi e confrontano ciò che è con ciò che dovrebbe essere. Si riuniscono pubblicamente e discutono condividendo il loro sapere con chi lo vuole. Stramagnifico direi.
Adesso gli mollo la questione finanziaria e vediamo se mi sapranno spiegare come è andata dall'abbandono del baratto al MES. Vediamo |
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è una buona cosa che anche in Italia si formino gruppi di studio e di ricerca
su base volontaristica
però un conto è la conoscenza teorica, altro è avere la responsabilità del fare
il neosindaco di Parma faceva parte di un gruppo che studiava il bilancio cittadino
ma all'atto pratico si è completamente arenato, e se ne sta ancora lì ad attendere gli
ordini che vengono da Torino
dove ci sono esperti di economia e finanza, che però non hanno mai fatto amministrazione
pubblica, e quindi non tengono nel debito conto le regole che mettono lacci e lacciuoli, e
che a volte sono vere e proprie trappole che bloccano anche i più esperti e i più decisionisti
tra gli uomini di buona volontà
il movimento 5 stelle è pura teoria, per ora
tesi e tesine che ancora non sono state sottoposte al vaglio degli esaminatori
qualche rarissimo stage sul campo, ma per ora non si può nemmeno parlare di praticandato
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De: Ramarra |
Enviado: 05/07/2012 21:37 |
Che vuol dire "anche in Italia"? Questa esperienza esiste già fuori ?
Comunque rappresenta una bella novità, adesso vado sul sito e gli ammollo la sfida.
Vediamo vediamo. |
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esistono in America fin da quando ero piccola io :)
e forse anche da prima che io nascessi
ma in fin dei conti i Verdi nel mondo sono partiti proprio
dallo spontaneismo dei gruppi di ricerca
non esistevano come partito, e neppure come movimento
con obiettivi politici, prima del 1960
in Inghilterra, dopo la metà del 1800, è nato così anche il
movimento delle suffragette, che rivendicava pari diritto
al voto per le donne
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ma vorrei accennare anche al problema banche
tu dici che ce n'è qualcuna speculativa
una volta era così, c'era qualche banca speculativa, che veniva
denominata banca d'affari
le altre erano banche commerciali, ed erano quelle con gli sportelli
per il pubblico
dal 1999 tutto è cambiato perchè è stata abolita la legge Steagall-Glass
del 1933, legge voluta da Roosvelt per porre fine ai mzneggi bznczri che
avevano provocato la grande crisi del 1929
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Glass-Steagall al Senato: un Disegno di Legge per la separazione bancaria.
InGlass-Steagall su febbraio 10, 2012 a 10:09 AM
Il Sen. Oskar Peterlini insieme ad altri senatori della Repubblica ha presentato la proposta di separare le banche commerciali dalla banche d’investimento per sostenere l’economia locale, proprio nei giorni in cui l’Italia e l’Europa si affannano ad allontanare il
momento della presa d’atto del dissesto del sistema finanziario mondiale.
Nel testo si fa espresso riferimento al famoso Glass-Steagall Act varato sotto la presidenza Usa di Franklin Delano Roosevelt nel 1933 che pose fine agli eccessi finanziari all’origine della Grande depressione. Purtroppo a partire dagli anni Novanta nei Paesi Occidentali il principio della Glass-Steagall fu abbandonato per tornare al modello di banca universale che riunisce sotto lo stesso tetto le funzioni proprie della banca commerciale (raccolta dei depositi dei cittadini, erogazione del credito agli individui e alle imprese) con le funzioni delle banche d’affari, che operano nei mercati finanziari, attraverso l’emissione e la compravendita di titoli azionari, obbligazionari e di strumenti speculativi in genere.![DDL PETERLINI](http://nobigbanks.files.wordpress.com/2012/02/ddl-peterlini.png?w=210&h=188)
La conseguenza dell’abrogazione del principio di Glass-Steagall è che si è scoperchiato il vaso di Pandora che ha portato dritti alla catastrofe odierna, dal momento che l’esplosione della bolla dei derivati – gli strumenti iper-speculativi che ormai sono completamente slegati dagli investimenti produttivi – ha determinato il rischio del fallimento delle grandi banche, conseguentemente governi e banche centrali hanno pensato di coprire i problemi con una serie di salvataggi emergenziali, anziché intervenire con nuova regolazione.
Ciò spiega la ragione per cui, da una parte, vengono immesse cifre stratosferiche per la finanza (nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari e di euro), ma dall’altra, quelle stesse risorse non arrivano alla gente, alle famiglie, alle piccole e medie imprese: si è intervenuto con i salvataggi bancari senza chiedere in cambio alcuna contropartita, tant’è che il comportamento delle grandi banche è rimasto quello solito conducendo operazioni spericolate al casinò mandiale. Pertanto, mancando l’impegno politico a riformare il sistema finanziario, oggi assistiamo allo stupore dell’opinione pubblica quando viene a sapere che la BCE concede fiumi di risorse a tassi irrisori alle banche, ma queste poi non si impegnano a sostenere l’economia reale di aziende e famiglie.
Nello specifico la proposta di legge del Sen. Peterlini delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per stabilire norme per la separazione tra le banche commerciali e le banche d’affari, prevedendo il divieto per le banche ordinarie di svolgere qualsivoglia attività legata alla negoziazione di valori mobiliari in genere.
Nella relazioni di accompagnamento al Ddl si propone per l’Italia il ruolo di apripista per gli altri Paesi tornando alla divisione delle banche per garantire che la gente comune non debba più pagare per le bolle speculative mondiali, così da aiutare i propri cittadini e contribuire al progresso delle altre nazioni, con l’affermazione di un principio di grande importanza nel contesto internazionaleUn Ddl in linea con quel che è il nostro slogan: Salviamo la Gente, Riformiamo la Finanza.
Pur ribadendo la nostra indipendenza da tutti i partiti, NOBIGBANKS farà una raccolta di firme e adesioni tra tutti gli schieramenti, la società e la gente per appoggiare questa proposta fondamentale, inoltre chiederemo a tutti di mandare il proprio personale sostegno in modo tale da creare una pressione sulle istituzioni e sui Senatori e Onorevoli del proprio collegio elettorale, sulla falsariga di quanto si sta facendo negli Stati Uniti con una petizione alla Casa Bianca per esempio, in sostegno di Glass-Steagall come documentammo in uno dei nostri primi post, Petizione alla Casa Bianca per ripristinare Glass-Steagall.
DDL PETERLINI per GLASS-STEAGALL e il link del Senato.
cofirmatari per ora:
Sen. Lannutti, membro Gruppo IdV Sen. Rizzi, membro Gruppo Lega Nord Padania Sen. Di Giovan Paolo, membro Gruppo PD Sen. Sbarbati, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Pinzger, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Fosson, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Giai, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Serra, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Randazzo, membro Gruppo PD Sen. Gustavino, membro Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie Sen. Oliva, membro Gruppo Misto, MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud.
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