Stavolta, se mi permetti, sono io che traggo ispirazione da un tuo post. In cambio ti cedo il Cantico delle Storture, anche se mi sa che non t'è risultato particolarmente gradito - pazienza...
La mia storica amica Gloria è tornata alla ribalta con notizie che non esiterei a definire sensazionali, meglio, mozzafiato.
Per prima cosa va rilevato che ha smesso di lanciare maledizioni urbi et orbi, di portare sfiga insomma:
esordisce infatti con 'Saluti a tutte e a tutti', il che è già di per sé, come dire, acclimatante.
Interessante la diade che segue immediatamente dopo: lavora 'purtroppo e fortunatamente'.
E per inciso soffre il caldo: affermazione molto umana.
Il lavoro le dà felicità in quanto, da quel che si evince, ciò che guadagna lo devolve in favore della gente;
non solo, ma usando la sua intelligenza come un gioco di puzz(l)e, tappa buchi lasciati da altri per scarsa volontà
e risolve situazioni che per qualcuno sarebbe impossibile risolvere.
E si diverte nel farlo, meno male.
Una ragazza avventatamente le domanda di cosa mai si occupi, se per caso del sociale,
ma Gloria, nella sua naturale modestia, spiega che non occorrono geni bensì persone che abbiano voglia di fare.
Pian piano però, sennò è violenza - mi pare chiaro.
Soggiunge che non ha voglia di parlare del suo privato in maniera dettagliata (sacrosanta privacy, ha ragione):
può dire solo che lei si occupa di mini-miracoli, i quali consistono in dedizione ed intelligenza applicati
per persone svantaggiate non in grado di pensare velocemente come lei.
A livello di progetti molto complessi, si badi.
L'interessante esposizione termina col menù del giorno.
...Insomma, complimenti, amica Gloria: t'hanno assunta presso l'acceleratore di particelle svizzero - direttrice scientifica, ovviamente!
Vedeste le particelle come zompano appena la vedono arrivare...
Anche il Blues deriva dalla musica afroamericana, dalla scala musicale dei neri, da noi Europei all'inizio considerata dissonante; secondo alcuni vi sono presenti anche influenze islamiche che erano presenti nei luoghi africani di provenienza degli schiavi.
La timida Armata Rossa... nel 1991, a muro caduto ma ancora visibile in numerosi tratti (agghiacciante, dico agghiacciante, il checkpoint Charlie), ero a Berlino - e non ti becco una caserma dell'Armata Rossa? Giustamente mi metto a fotografare i soldati: be', tutti a coprirsi il volto...
In fondo hai ragione, sai? Però io avevo l'asso nella manica: in caso di cattura mi sarei messo a cantare 'Kalinka, kalinka, kalinka majà...' con una coda blues: cazzi loro...
Trovo i fraseggi musicali slavi così diversi da quelli inglesi prima e americani poi che davvero non saprei vedere nulla in comune.
Da dilettante quale sono dico che le melodie slave viaggiano grosso modo su tre accordi: la minore, re minore e mi maggiore. Il la minore serve per dare la giusta dose di malinconia, il re minore per confermarla, un ritorno al la minore per ricordarci che polvere siamo e il mi maggiore sia per chiudere la battuta che, possiamo ritenere, per non spingere esecutori e ascoltatori fino al gesto estremo.
La musica antica inglese, il loro folk, aveva già giri d'accordi più elaborati, e a mio modo di vedere ben più coinvolgenti e assai meno scontati: ci metto anche la cosiddetta celtica e via dicendo (che comunque non è in argomento: il country americano, per es., con questa non mi sembra abbia molto da spartire). L'unione con i ritmi e le 'dissonanze' (secondo noi) neri in America ha fatto il resto, per quanto riguarda tutto ciò che è venuto nel Novecento. Un eventuale incontro con le prevedibili melodie slave non so se e cosa avrebbe prodotto.
Comunque, sì, la Svezia è la patria, oltre che degli Abba vabbe', di quel mostro chitarrista di Yngwie Malmsteen, tanto per fare un esempio, un metallaro con l'anima classica (uno dei suoi figli si chiama Antonio in onore di Vivaldi)...
O forse è il solito classico velo pietoso sulle magistrali cazzate della mia amica Gloria - Dr. Ink (= Inkub). Poveretta, guarda che deve stare male ma male veramente: dodici anni che la 'conosco', dodici che ne spara.
Ma da un po' di tempo mi è quasi simpatica, sarà per l'uso che ne hanno fatto alcuni: che ne fossero consci oppure no, se la mettevano in com come fenomeno da baraccone, hai presente 'Tre palle un soldo'? Appena entrava era il soggetto, il bersaglio di tutti, tranne dei pochi che, afflitti evidentemente dagli stessi disturbi, mettevano su con lei una sorta di amicizia webbatica. A dire il vero un po' era lei che se le cercava, spesso provocando con prese di posizione che magari poco avevano a che fare col topic ma sparando bensì a zero con giudizi trincianti come 'sporco nazista' et similia, giudizi diretti contro chi dissentisse di una sola virgola dal suo enunciato. Tipico di persone insicure ma anche, mi sia concesso, di scarsa apertura mentale onde poter valutare con un decente angolo di visuale i punti di vista e le obiezioni dell'interlocutore. Ma purtroppo uno, il cervello, non se lo può fabbricare all'istante. Era famosa quanto ammorbante, inoltre, per i suoi interminabili copiaincolla di articoli vari che più di una volta quasi pretendeva di far passare per farina del proprio sacco.
Però, ripeto, da un po' di tempo l'ho quasi mezzo rivalutata, sarà che leggendo il mio amico Andreuccio mi sovviene che lui fu proprio uno di quelli che per un bel periodo, dopo anni di esposizione al pubblico ludibrio della sua foto (la nostra acceleratrice di balle sociali non è esattamente una silfide), se la portò in com per far cassetta, salvo clamorosa litigata finale che, a quanto vedo, tuttora perdura.
Be', io avrò un po' esagerato, ma questa è colei. Poi i suoi sostenitori sostengono che è una ragazza molto sensibile (mai messo in dubbio), intelligentissima (qui avrei da ridire, a meno che copiare da tutto il web non sia segnale di elevato QI), e magari di vasta apertura mentale. Non dicono, perché non lo sanno nemmeno loro o perché è dura da ammettere, che certe amicizie nascono solo dalla comune base di comuni disturbi mentali (il famoso 'similia similibus', tanto per capirci).
Ma è 'sto cavolo di web che è il regno del possibile, il luogo dove farsi passare per ciò che non si è (o almeno provarci - mica sempre riesce!), il luogo dove qualcuno che vuole per forza vedere in qualcun altro talune caratteristiche (positive, ovviamente) finisce per vederle. Per carità, nel reale le cose non cambiano di molto, ma dico sempre che il filtro rappresentato dal monitor è anche un comodo scudo da dietro il quale lanciare tutta la propria personalità, anche, e guarda caso soprattutto, la sua parte più merdosa. Dopo qualche anno qui è possibile rimbeccare al suo autore il famoso monologo di Roy Batty in Blade Runner...