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General: Ci si puo ammalare di internet?
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Respuesta  Mensaje 1 de 10 en el tema 
De: Merendina  (Mensaje original) Enviado: 16/07/2012 13:31

Realtà virtuale: Ci si può ammalare di internet? Popolarità e disordini da dipendenza “elettrica”

di Anna Chiara Sardella

Sono tutti d’accordo nell’affermare che qualsiasi cosa se assunta in eccesso crea dipendenza. E che dire se quel “qualcosa” entra a far parte delle nostre vite fino al punto di averne bisogno come l’aria nei nostri polmoni?

Jason Russell

Ha fatto scalpore la vicenda di Jason Russell, il regista del video documentario di trenta minuti “Stop Kony” per invisible children; una vicenda che vedeva un generale ugandese sfruttatore di bambini soldato, video che velocemente si è diffuso nel web grazie a facebook e twitter. Il lavoro di denuncia di Russell è stato notevole: Kony si è macchiato di crimini abominevoli, riducendo in schiavitù decine di bambini che sono stati trasformati in soldati. Il regista- attivista ha così usato la rete per diffondere il suo documentario facendo leva anche su una certa fiducia sulla rete e sugli individui, in nome della verità, affinché tutto il mondo sapesse. Il risultato è stato 4 milioni di visualizzazioni in poche ore, una valanga inarrestabile. Russell però sembra non abbia retto al “successo”, meritato, che Internet gli ha conferito in quanto subito dopo è stato arrestato dalla polizia di Los Angeles per essere sceso in strada completamente nudo, gridando frasi prive di senso e commettendo atti osceni in  luogo pubblico come la masturbazione, e danni seri ad autovetture. “Non dormiva da tempo, sono stati mesi stressanti per lui con ritmi eccessivi” rispondono amici e parenti profondamente scossi da questa vicenda. La diagnosi clinica è stata psicosi reattiva e il  responso medico un mese di assoluta astinenza dal web. Un’intossicazione normale avrebbe richiesto una flebo di vitamine o del riso in bianco, questa invece uno stretto contatto con la realtà.

Ma non è finita: la comunicazione genera comunicazione, così l’atto di psicosi del povero Jason, è stato filmato prontamente e messo subito in rete. Avvolto in un gigantesco paradosso il video commovente di quella parte del mondo che nessuno conosce è stato superato in lunghezza da quello del suo regista che non regge alla popolarità. Due “merci” che hanno finito per assumere lo stesso valore.

Certo è che essere costantemente monitorati da propri simili che giudicano, guardano, producono e commentano producendo un incessante flusso di comunicazioni conduce ad una qualche forma di modifica del nostro cervello.  Si definiscono infatti “bambini digitali” i nuovi nascituri che a tre anni sanno già usare l’ipod e che sembra, abbiano la mente organizzata come una finestra internet.

“E’ la nostra principale fonte di stress” dicono gli studiosi da Los Angeles. Tra i sintomi ci sono l’ossessione di guardare lo schermo del proprio iphone e la difficoltà a concentrarsi come qualche anno fa.

Uno spot di Kony 2012

Ma la scelta di ammettere l’uso della tecnologia è davvero così inevitabile? Perdiamo per sempre la nostra vera dimensione umana per perderci nell’isolamento che ci provocano le immagini sullo schermo? Molte le critiche soprattutto dal mondo anglosassone:

“Arrivava un momento in cui spegnevi la tv o lo stereo, chiudevi il libro o la rivista e tornavi a casa dal cinema. C’era un momento in cui abbandonavi la cultura e ti ritiravi o avanzavi verso uno spazio sociale privato, verso la solitudine. (…) ora per la maggior parte delle volte accendi il computer: vai su qualche social network, scrivi il tuo blog, compri qualcosa provi a trovare un romantico compagno e magari anche del sesso, o una specie di sesso. Se una fuga di Bach andasse a dormire e sognasse di essere una forma di comunicazione, sognerebbe di essere Internet. Con internet la cultura non finisce mai.” Così Lee Siegel , saggista e critico del New York Times, scrive sul suo convincente saggio “Homo Interneticus” Pianob edizioni 2011, dove ritrae con pungente analisi una cultura matta, caotica e omologata, trionfo del vecchio capitalismo, e per certi versi suo compimento. Siegel punta l’indice contro coloro che  osannano questa nuova cultura a strumento egalitario ma contemporaneamente la controllano: tra questi i Bobo’s ( i bohemiens borghesi) cioè quella sorta di elite, entusiasta e vicina ai suoi utenti trattandoli da pari, che vede nella rete come svago una fonte infinita di guadagno. Bill Gates per intenderci.

È un dato di fatto che il mondo, almeno il nostro dove ormai si sta affermando la “guerra finanziaria” che fa leva sul mondo virtuale, sia pervaso dai media che sempre più sono ibridati con la pubblicità che entra di prepotenza nel bel mezzo di una lettura, ad esempio. Non sarebbe una cattiva idea però, solo anche per poco tempo, tornare ad avere a che fare con la vecchia realtà, senza per forza entrare in clinica.



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Respuesta  Mensaje 2 de 10 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 16/07/2012 13:37
Un po' lo siam tutti... 

Respuesta  Mensaje 3 de 10 en el tema 
De: Merendina Enviado: 16/07/2012 13:43
spero, promitto e iuro che io lo sono di sicuro 

Respuesta  Mensaje 4 de 10 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 16/07/2012 13:49
E comunque è da qualche anno che esiste una branca della psic che si occupa proprio di web-dipendenza: adesso, a parte il caso di questo Russell (e a dire il vero un bel Russell lo avevamo anche qui in Phalla), questa Sardella non è che abbia scoperto chissacché.
In cucina con Merendina, quindi, via!

Respuesta  Mensaje 5 de 10 en el tema 
De: Merendina Enviado: 16/07/2012 13:54
Saaaaaalve sono Merendina e oggi in cucina vi propongo:
 
Pasta con la Sardella, una ricetta tipica calabrese o meglio ancora originaria della provincia di Crotone (Crucoli) ovvero la pasta con la sardella, molti di voi non sapranno cos'è la sardella quindi cominciamo da qui, la sardella è in parole povere una nduja di pesce, è una conserva ittica che unisce la neonata di sardine (il novellame più minuscolo) col sale, il peperoncino e aromi selvatici, dunque la sardella ha un sapore forte, intenso e molto piccante; lasardella viene mangiata in tutti i modi, con il pane, con la pizza, ma viene preparata anche un'ottima pasta, solitamente vengono usati gli spaghetti, andiamo a vedere come è semplice preparare la pasta alla sardella

Ingredienti:

Spaghetti 300 gr
Sardella 5-6 cucchiai
Olio extravergine di oliva 5-6 cucchiai
Sale

Preparazione Spaghetti con la sardella:

Mettete subito a bollire l'acqua salata abbondantemente.

Quando l'acqua sarà calda prendetene qualche cucchiaio ed unitelo alla sardella, mescolate bene il tutto facendo sciogliere per bene la sardella.

Cuocete la pasta e scolatela al dente, versatela nella sardella sciolta, aggiungete qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo e mescolate per bene amalgamando bene la sardella alla pasta, a questo punto servite immediatamente e gustate questo eccellente piatto molto semplice da preparare ma davvero gustoso e saporito.

 



Respuesta  Mensaje 6 de 10 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 16/07/2012 13:57
La Clerici te fa un baffo...

Respuesta  Mensaje 7 de 10 en el tema 
De: Merendina Enviado: 16/07/2012 14:22
La Clerici se fa il baffo come me, niente di più, niente di meno 

Respuesta  Mensaje 8 de 10 en el tema 
De: emme Enviado: 16/07/2012 15:35
addaveni' baffone!

Respuesta  Mensaje 9 de 10 en el tema 
De: Merendina Enviado: 16/07/2012 17:21
te li fai i baffi, tu?

Respuesta  Mensaje 10 de 10 en el tema 
De: emme Enviado: 16/07/2012 17:23
no.


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