prima ch'io ti cacci tutto nudo, chiuso nel secchio dell'umido, commenta (favorevolmente e spellandoti LE MANO) questi versi che dedico a ogni donna ACCHE' anche la Santanchè no volevo dire ACCHE' i mariti di ciascuna si INSEGNINO come fare a poetare d'amòr.
E' la tua ultima sciàns (si scrive così, come BUCCHE', no?).
Amòr che grullo amato amàr bastona
Tu sei l'unico amòr
che al lume mattutin
fa battere il mio còr,
ma piano, anzi pianin.
Amòr, mitigatòr,
la mia dolce pastiglia,
mezza due volte al dì,
guai se non la si piglia
(magari anche a Siviglia):
tu, dalla rea progenie
del LOPRESOR discesa,
cui phu prodezza il numero,
cui phu ragion l'opphesa,
e dritto il sangue, e gloria
il non aver pietù...*
...Ma sì, sei proprio tu.
Sei mia CARDIOASPIRINA
che il sangue mi discioglie:
se mi taglio radendomi
emorragia ne incoglie.
Incoglie sui coglioni,
lo dico senza cruccio,
giacché sono un Poeta
al pari di Tebruccio
(la tettarella? Il ciuccio?).
*Coro di Ermengarda (Manzoni, 'Adelchi' e pappappero).