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General: Ma stà Ossi di Mer...kel, che cazzo vuole?
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De: Ketty Frega? (Mensaje original) |
Enviado: 18/10/2012 17:46 |
Si prenda un buon psicanalista e la smetta di rompere i coglioni! |
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Ricorda, o Mag, ch'ella è una culona inchiavabile... |
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E poi qui ha il suo lacchè, poco kakato magari oggi (stando a quel che vidi al TG), però è anche un bell'uomo, se vogliamo. |
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Ricorda, o Mag, ch'ella è una culona inchiavabile...
Fosse solo quello: deve aver passato un' infanzia e un' adolescenza di merda, e ora è piena di complessi e frustrazioni che vuol scaricare su noi, esseri inferiori. E' una specie di Hiter in gonnella, e ciò mi fa rabbrividire... |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 19/10/2012 06:09 |
deve aver passato un' infanzia e un' adolescenza di merda
Diciamo che nella DDR era difficile spassarsela diversamente !!! |
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Ma guarda che di noi ridono anche gli Azeri, gli Angolani, i Capoverdiani o come cavolo si dice, i Marocchini (testimone vivente mio figlio in Spagna, da costoro dileggiato in quanto italico), mica solo i Tedeschi... |
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I marocchini han poco da ridere, e se lo fanno è perchè sono teste di cazzo. Si preoccupino delle loro bambine (dai 13 in su) che le mammine marocchine vendono agli stranieri, fra cui moltissimi italiani, e continuino a scoparsi le capre. |
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Caro Orange, io comincio a dubitare dell'assioma, tutto occidentale, secondo il quale nei Paesi del Patto di Varsavia i bambini vivessero un perenne film in bianco e nero. Vero è che ancora nel 1991 la parte est della bella Berlino ancora in bianco e nero appariva, con quel non-colore assurdo dei condomini, con quelle finestre che davano dul Muro murate un tempo per ordine delle autorità e adesso finalmente di nuovo smurate.
E vero deve anche essere che mentre noi bambini occidentali ci baloccavamo con giocattoli sempre più sofisticati e alla fine non eravamo mai contenti di nulla, così come non eravamo più contenti della TV dei Ragazzi RAI cui 'finalmente' fecero da complemento le tonnellate di cartoon regalateci dall'allora Fininvest poi Mediaset, 'regalateci' in cambio di martellante pubblicità per inculcare bisogni altrimenti inesistenti anche nei pargoli della più tenera età; mentre noi, dicevo, ci baloccavamo e soprattutto venivamo baloccati, è presumibile che gli infanti del blocco comunista riuscissero a divertirsi con il pallone fatto di stracci o con un pezzo di legno immaginario Kalashnikov con il quale fare guerra ai cattivi. Quando praticamente abitai a Lubiana vidi come era possibile fare quattro salti e prendersi una salutare ciucca senza regalare denari alle discoteche, che pure esistevano: gli ospiti della Casa dello studente si impadronivano temporaneamente di uno dei sotterranei, qualcuno comprava all'ingrosso birra e vino che poi rivendeva a prezzi maggiorati, come una ragazza, mia studentessa di italiano, che mi invitò una sera a vedere 'come faceva i soldi per le ferie', uno stereo scassato e via. Insomma, bastava poco.
Mi si potrà facilmente rispondere che poi, però, gli allettamenti del consumismo hanno avuto la meglio su questa 'beata innocenza'. E' vero, ma lo si ammette con un certo rammarico, tanto più se si pensa che in fondo, ai 'nostri' tempi, visto che io e te siamo praticamente coetanei, non dico che fossimo privi dei megagioconi americani, ma sicuramente ci si accontentava di molto, molto meno. Era ignoranza nella quale ci tenevano, così come vi tenevano i cuccioli russi, polacchi e via dicendo? Può darsi, ma questo nulla toglieva alla serenità, o perlomeno non era questo che le toglieva qualcosa... |
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Io giocavo con il meccano, mi facevo da solo i carretti con i cuscinetti a sfera come ruote, sentivo la radio a galena, i cui circuiti (semplicissimi) costruivo con le mie manine (nel senso che avrò avuto 7/8 anni). Alla sera, mancando la tv, si ascoltava la radio, e ciò ha senz' altro contribuito a sviluppare la fantasia.
Ma non è a questo che penso quando parlo dei complessi della Merkel. Piuttosto al fatto che sia una luterana figlia, se non erro, di un pastore... |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 19/10/2012 07:40 |
Adorato Piotr, la differenza sta che da noi c'è sempre stata la possibilità di evolvere, di emergere, di criticare, di costruire ed anche di sbagliare.
Nell'est, mi sembra che tutti avevano la loro strada segnata; al massimo potevano sbordare per qualche piccolo setiero, ma per poi rientrare subito nello stabilito.
Conobbi, tramite un mio amico studente in medicina, del Polacchi, tre persone (uno scrittore, un medico ed un dirigente della di là tv), venute negli anni 70 in Italia con 100 (diconsicento/00) dollari pensando di americaneggiare per un mese. Così, almeno, avevano l'idea del nostro paese.
Taddeo (lo scrittore) ebbe modo di visitare il laboratirio di lavorazione di pollame di un nostro amico, e ci rimproverò perchè non c'era igiene, vedendo il mucchio degli scarti.
Quando fu erudito sul fatto che tutta quella roba andava ad un canile, e dopo un breve consulto coi sui due compatrioti, sentenziò che sarebbero stati felici di essere in Italia al posto dei nostri cani.
Un'altra cosa che m'aveva incuriosito: il fatto, asserivano, che le barzellette a sfondo politico le si raccontavano solo fra due persone. Almeno, dopo la bastonatura della polizia, si sapeva chi aveva fatto la spiata.
Ultima cosa: il dirigente televisivo pasteggiava solo a grappa.
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De: ORANGE1 |
Enviado: 19/10/2012 07:47 |
Comunque (e tu ben sai, adorato, la mia opinione sull'infanzia), si giocava con quello che si aveva, non con quello che qualcuno ti imponeva.
Indipendentemente dalla possibilità di procurartelo. |
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bastava un pallone... e magari una bicicletta...
(altro che pleistescion, tablet, smartphone ecc.)
bei tempi! |
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Ho letto che la Merkel è laureata in fisica...
...da piccola le avranno regalato la scatola del Piccolo Fisico e si sarà divertita a fare esperimenti tutto il giorno...
...sempre meglio che ascoltare i sermoni di suo padre! |
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O prediletto Orange, tu hai conosciuto quei tre, io ho conosciuto altri che non si lamentano. Soprattutto una signora serba che qui fa l'interprete, vabbe' la Jugoslavia era altra cosa: 'Bastava non nominare Tito, non fare battutine politiche, per il resto potevi fare tutto quello che ti pareva. E giravano i soldi...' Questa dei soldi è comune con un'amica russa, la quale mi diceva che sotto il regime, d'accordo, non c'era nulla da comprare, ma soldi ce n'erano eccome (forse proprio perché non si sapeva dove spenderli). Adesso la vita a Mosca costa come in Italia ma i redditi sono la metà...
Poi, lo sappiamo, la voglia di telefonini, di snickers e compagnia bella hanno contagiato tutti, anche i Cubani che qualche illuso si ostina a considerare ancora gli unici, i sopravvissuti, incontaminati portabandiera dei valori del socialismo (ma de che?): il consumismo è troppo allettante quindi vincente, non c'è nulla da fare, dalla Lapponia all'Africa Nera.
Il mio discorso è un altro, rubacchiato dalla Caverna di Platone: quando non conosci altre cose sei felice così. E' giusto tenere il popolo bue all'oscuro di tutto perché così è più sereno e rompe meno? Chi lo sa? Del resto, qui veniamo forse informati su tutto ciò che accade? O qualcuno pensa che le ridondanti metà TG dedicate alle vicende politiche siano veritiere e che svelino quanto in realtà accade dietro le quinte? Sì, qui possiamo parlare, dissentire, satireggiare, vero; in altri Paesi in altri tempi non si poteva fare. Ma, volendo fare l'avvocato del diavolo, qui una volta che hai parlato, anche male malissimo, cos'hai concluso? |
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