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General: Cicli e realtà
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De: sonja (Mensaje original) |
Enviado: 04/03/2013 19:12 |
[Lo rispolvero, e chiedo venia a chi se lo è già sorbito. E' di maggio del 2009, ma ci sta pure oggi...]
Beh, va male certo, che lo stanno a raccontare tutti. La crisi c'è, pure di un governo mai nato. Urca, se ci sta. Poi se ci ripensi un momento, almeno finché ci arriva la memoria... Cazzo, se andava male negli anni settanta, c'erano un sacco di futuri medici che andavano in giro a rompere la testa ai ragazzini, c'erano andreotti e cossiga in parlamento, c'era la crisi degli alloggi che ha partorito la legge sull'equo canone, c'era la droga. Negli anni ottanta? Merda, i paninari e i punk, che casino. Il venerdì nero della borsa, le quotazioni immobiliari alle stelle, andreotti e cossiga in parlamento, i socialisti che epuravano, per una battuta, un comico e non lo facevano più andare in tv, e l'aids? Mica si scordano certe cose. Gli anni novanta? Che disastro. La crisi del mercato immobiliare, l'inflazione alle stelle, andreotti e cossiga in parlamento, tangentopoli, tutti i politici corrotti, l'obbligo di entrare nell'euro, la guerra del golfo. Il duemila è' stato un vero disastro, poi. Gli attentati alle torri, la crisi economica, andreotti e cossiga in parlamento, i titoli derivati dopo l'aperitivo dei bond argentini e di parmalat. E' che a cercarlo, mica si trova un attimo che le cose vanno bene. Anche se una sintesi del mondo reale, acuta analisi sociologica della vita vera, è stata già - ben - scritta da tempo, anche se i media di regime non è che l'abbiano poi considerata molto. Nell'incipit di questi toccanti versi tutta la poetica dell'uomo della strada, comune sarebbe da dire, se non per il fatto che non esistono uomini che lo sono fuori, dal comune. "Bruci la città / e crolli il grattacielo / rimani tu da solo / nudo sul mio letto". L'analisi sarebbe lunga e laboriosa, ma perché risparmiarcela? I primi due versi non sono né vogliono essere una descrizione dei luoghi, o del periodo, o un agganciarsi a fatti precisi. Non sono, per intenderci, un mero riferimento all'attentato dell'11 settembre, anche perché se no avrebbe detto i grattacieli e non il. Anzi, il 'bruci la città' va a evocare ben altro, da troia a la roma di caligola, alla roma devastata dei tempi di dago, a dresda, addirittura a Hiroshima, fino a bagdad illuminata a giorno dalle bombe più intelligenti di quelli che le lanciavano. Il crollo del grattacielo ha radici bibliche, con la torre di babele, ma va a evocare comunque la caduta e la caducità di ogni grandiosa opera umana, che sia il tempio di salomone o i budda afghanistani, il palasport di milano sotto un po' di neve o i ponti americani corrosi dal tempo, e ovviamente quegli ecomostri che erano le torri gemelle. Beh, su queste premesse la reazione che normalmente viene proposta è quella del dolore e della partecipazione al, della contrizione, della serietà, della meditazione. Nulla di tutto ciò. Perché alla fine se ci sei "tu", uomo o donna, ma tu che sei ciò che ho sempre desiderato, voluto, atteso, tu che rimani nonostante tutto quello che sta succedendo, che non mi fai mancare quello che sta mancando, a me e al mondo, tu basti e avanzi. Notare la differenza se invece del congiuntivo - bruci, crolli - ci fosse stato l'indicativo. Brucia, crolla. Tu rimani lo stesso, ma sarebbe un prenderne atto: non c'è più nulla, mi resti solo tu. Invece il congiuntivo porta il distacco totale dagli eventi. Che bruci pure la città e che crolli pure il grattacielo, a me che mi frega, anzi, meglio, così rimani solo tu, rimaniamo solo tu ed io. Oh, insomma, ma lo si vuole capire che di tutto quello che accade non è che ci interessi molto? Non era forse vasco che aveva già anticipato il problema, che "quando c'ho il mal di stomaco, ce l'ho io mica tu". Ma la visione di vasco era negativa, vedeva il male in sé stesso. Qui l'irene vede il bene e se ne frega del resto. L'ultimo verso (nudo sul mio letto) è molto più profondo di quanto appare. Innanzitutto un chiaro attacco, o distacco meglio, rispetto alla famiglia tradizionale. E' evidente che l'uomo per cui io non mi sto a preoccupare di quello che accade non è un uomo qualsiasi, è il mio uomo. Ma mica stiamo, o meglio viviamo, assieme. Il letto è mio, mica nostro. Mica abbiamo una casa, no, no. E' che a volte ti trovo nudo sul mio letto. Ma con una puntualizzazione: ci rimani, su quel letto, mica vai via. A leggerla bene, è un manifesto alle nuove coppie di fatto. Secondariamente, ci vedo un nuovo puritanesimo, su quel letto. Umberto tozzi le ragazze le posizionava in soggiorno ("per me che senza Gloria / con te nuda sul divano"), giusto per dare un filino, ma poca, trasgressione. Irene canonizza il nuovo rapporto, dove il sesso è alla fine quello di sempre, normale sarebbe da dire, cambiano solo le premesse. Il terzo aspetto è che la nudutà maschile ha connotazioni prettamente femminili, o meglio di quello che fino a ieri poteva solo essere femminile. Quello che le donne non dicevano ora lo possono pure cantare. Non c'è più bisogno di limitarsi solo a dire "donne in amore", come faceva Grazia, la madre di tutte le cantanti di oggi, si può spingersi oltre, a quello che le donne, quando i testi non li scrive un uomo maschilista, lo possono dire. In tutto 'sto pippone, alla fine, mi son persa quello che volevo dire: che non ce ne fotte un cazzo del governo, della crisi, delle tasse se ci sta qualcuno al fianco, possibilmente da scopare, con un minimo di gusto, ovvio. Se avete letto fino a qui, sappiate che io non avrei fatto altrettanto, avrei mollato dopo tre righe. Bacio. |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 06/03/2013 06:29 |
Da uno stregonzo ci si può aspettare al massimo una macumba.
Da un luminare una terapia mirata ed efficace.
Il porco, dopo qualche timido tentativo seppellito 'à la grande vitesse' dalla solita demagogia che infetta la politica italiana (ma il suide non era scevro da questa?), altro non ha fatto ciò che anche in infermiere lavapavimenti avrebbe fatto: antidolorifico per l'infezione.
E questa si è aggravata.
L'ossiuro ha colpito (purtroppo quasi a morte) l'unico settore che ancora in qualche modo reggeva: la piccola impresa, con la scusa dell'evasione. Che in questo caso altro non era che legittima difesa: artigiani, commercianti altro non operavano che per fare in modo di avere un reddito uguale ai loro colleghi esteri, che nei loro paesi le tasse le pagano.
Estorcendo in questo settore ha causato (volutamente?) la morte dei piccoli a vantaggio dei grandi (grande distribuzione), creando disoccupazione (un negozio di solito dà lavoro ad un nucleo famigliare), calo dei consumi, e chiusura delle industrie (Ultima, ma non ultima, la Bridgestone, che di fronte alla crisi automobilistica ha chiuso solo lo stabilimento in Italia- chissà perchè).
La zecca non ha minimamente intaccato il vero tumore dell'economia italiana: il settore pubblico (valanghe di voti e preferenze sicure) e la politica (il cui costo, pare, si aggiri interono ai trecentomiiarduzzi di euretti, tutti rubadi ai cittadini italiani).
Si dirà che nel pubblico lavorano tante persone. Vero. Ma il pubblico, per esistere, attingee risorse al settore prudittovo, e se schianti questo tutto il resto va a puttane!
E non sarà Grillo a cambiare la situazione: lasciamoli accomodare e poi vedremo !
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O carissimo, la piccola impresa in Italia è sempre stata trascurata da tutte le forze politiche perché non è un serbatoio di voti, è di per sé anarchica, e anche perché, diciamo ideologicamente, sta sui coglioni.
Alle sinistre, perché loro sono orientate verso politiche stataliste - diciamo che il gigante COOP per molti aspetti incarna questa loro visione: un enorme apparato, una bella mafia parastatale, dico parastatale perché agganciata con tutta la sottopolitica, che alla fine è lei quella che conta: infatti sappiamo che un dirigente COOP può essere la settimana dopo candidato sindaco di una città o funzionario di partito o di sindacato, tanto la casa madre è sempre la stessa. Apparatchiki...
Alle destre liberiste, perché, come tu stesso hai detto, loro vogliono i grossi centri commerciali, lì si investe alla grande e si munge meglio: insomma, destra capitalista e sinistra finiscono per ottenere risultati assai simili, cioè la massificazione e la riduzione a miseri numeri sia dei clienti che degli operatori del settore.
Non so se condividere il tuo pessimismo sui Grillini: certo, qualcuno si lascerà imbonire, ma pare che abbiano un elettorato incazzatissimo che poco perdonerebbe loro - insomma, staremo a vedere: per il momento credo valga il principio della presunzione d'innocenza, no? |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 06/03/2013 08:38 |
T'appoggio, tovarich Piotr, ma i grillini sono accumulati probabilmente solo dalla protesta.
L'ideologia che si portano appresso spazia di qua e di là; quando ci saranno da fare riforme e/o leggi non penso che l'accordo sia unanime e totale.
In ultimo, ripeto, un affamato fino a quando ( quanto) saprà resistere alle tentazione di tanto desco magnificamente e mugnificamente imbandito?
E tanti grillini (tutti?) sono molto affamati ! |
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Mah... altri non so, ma io (e probabilmente anche tu) mi accontenterei eccome dello stipendio da deputato. Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta, poi.
Io vorrei che fossero tutti d'accordo nel ridurre le spese della politica e anche e soprattutto della già citata sottopolitica, per quello basta un po' di buon senso e la conoscenza delle 4 operazioni, non occorre aver divorato i testi di Marx, Nietzsche ed Evola... | |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 06/03/2013 09:14 |
Mah... altri non so, ma io (e probabilmente anche tu) mi accontenterei eccome dello stipendio da deputato.
Ommio signore, quante sono le tue sirene, e quanto è poca la mia cera !!! |
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Idea: vogliamo fare i deputati part-time, io e te? Un giorno alla Camera ci vado io, un giorno tu; percepiamo un unico stipendio e ce lo dividiamo equamènda - eh? Così ti compri tutta le cera che vuoi.
DIVENTA ANCHE TU DEPUTATO PART-TIME!
DIVIDI CON UN AMICO MA ANCHE CON DUE,
TANTO, CE N'E PER TUTTI!*
*E' un'iniziativa Phallaben®, il vostro lassativo del cuore - autminrich |
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De: Ramarra |
Enviado: 06/03/2013 16:41 |
Io io io voglio fare la deputata part time
A part time faccio la deputata, l'altro part time faccio shopping che mi aiuta a concentrarmi sui miei doveri istituzionali. |
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...Dai, siamo già tre: tu, il mio amico Orange ed io. |
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ma sono turni di 8 ore?
una fa la mattina, l'altro il pomeriggio, Ramarra fa le notti da sola a Montecitorio (così non fa danni).
E la mattina la lasciamo dormire, mentre al pomeriggio potrà darsi allo sciòppinghe in via Frattina.
Ma vi basta uno stipendio di Rappresentante del Popolo diviso tre ??? |
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Facciamo diviso quattro: una giusta tangente va elargita al Culo* del Sommo Picaterra di Montetrullallà.
*Culto, errata scorregge. |
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De: Ramarra |
Enviado: 06/03/2013 17:51 |
Con Peppe facciamo 4, a me sembra giusto che voi 3 dividiate con me lo stipendio, a metà.
Ci sto a fare la notte così sono pronta per lo shopping di prima mattina, frescolina frescolina.
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Tutto a posto - quanto all'alloggio, tu dormi con me - ok?*
*Di' la verità: il deputato part-time è o no una proposta rivoluzionaria? |
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PS: Ramuccia, ma tu la cacca la phai regolarmente? |
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De: Ramarra |
Enviado: 06/03/2013 19:34 |
sempre e regolarmente quando dormo |
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Benissimo! Benvenuta nel Superkakk Funny Club! |
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