reeeSponSabile della piazza, noi - ti - accuSiamo!
Quella sera, al Prenestino, era solo lui ad urlare questa specie di slogan, inventato lì per lì in sommo segno di protesta e pronunciato con quelle 'esse' cariche tipiche di certe zone dell'Abruzzo. Lo guardammo attoniti.
Non che avesse torto: avevamo fatto un piccolo corteo per protestare contro l'ennesimo attentato incendiario o dinamitardo, non ricordo, alla locale sezione del MSI, e all'improvviso dalla finestra di uno dei tanti anonimi condomini della zona erano partiti colpi, si suppone di fucile da caccia. E nessuno aveva fatto nulla, parlo della polizia presente in forze.
Buontempo allora era considerato un mezzo infame dai rautiani, in quanto se la intendeva troppo con Fini e con Gasparri, e in fondo era vero; solo in seguito si distaccò. Ricordo una notte di affissione e scritte spray; uno della Balduina, noto... buontempone, scrisse su un muro: 'Viva Teodoro!', e subito dopo sovrappose: 'Pecora! Giudio!'
Ci fu una volta una riunione del Fronte della Gioventù, e vi andai in quanto Segretario giovanile della sezione Monteverde. Siccome dicevo cose che non gli facevano comodo mi disse che io non ero Segretario giovanile, che la riunione era riservata a questi, e che quindi potevo anche andarmene. Gli risposi che lo ero eccome, e lui replicò che la comunicazione ufficiale non gli era ancora arrivata... La presi a ridere.
Era talmente pieno di denunce, derivanti dall'attività politica, che non godeva nemmeno più dei diritti civili. Più volte raccontava di aver dormito spesso dentro la sua Cinquecento, dedito solamente alla causa.
Fu l'iniziatore di una delle poche mosse decenti della destra in quegli anni, parlo del 1976: Radio Alternativa, che diffondeva nell'etere capitolino una voce per l'appunto alternativa rispetto a quella, dominante, delle sinistre, forti tra l'altro di mille emittenti.
Poi riuscì a far carriera e cessò di dormire in macchina; si sposò ed ebbe dei figli. E non dimentichiamo le sue lotte di piazza (contro il cooommiSSario?), come quando per esempio riuscì a sgombrare il Villaggio Olimpico, ormai divenuto un bordello a cielo aperto, da trans vari. Gli abitanti del quartiere, grati, lo avrebbero nominato re di Roma... E poi in piazza c'era spesso, e se occorreva menava le mani senza remore - ma sempre per cause più che giuste, per la gente delle borgate, per gli sfigati di Roma.
Una sera ci fu una cena alla Maielletta, sull'Aurelia Antica. Una cena coi fiocchi, lo dico perché culminò con un atto davvero rivoluzionario: girò voce di fare il brindisi finale alla russa e così facemmo, tra il mormorio di protesta dei camerieri e il tintinnare dei calici che si infrangevano al suolo. Nell'occasione io e un mio amico della Prati, anche lui presente quella sera di anni prima al Prenestino, lo circondammo affettuosamente e gli chiedemmo: 'Teodo', ma ti ricordi di quando al Prenestino strillavi cooommiSSario (scimmiottando la sua 'esse'), reeSponSabile della piazza...?' Imbarazzato negò, ma quel suo slogan rimane una colonna portante della cultura di destra e anche no.
M'ha mandato un SMS la mia ex moglie, non avevo ancora letto la notizia. Le ho risposto: 'Pora bestia... E vabbe'... Mano mano tutto il passato scorre via, e non so se siamo noi fortunati a vederlo andare o se lo sono quegli altri...'