|
De: jiuy (Mensaje original) |
Enviado: 01/12/2009 17:46 |
Il giorno prima della felicità è quello che ci anticipa la venuta di un amore o il giorno seguente, quando quella sensazione l’abbiamo già vissuta: "Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare", atteso fino al giorno prima e arrivato così forte "non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco" da lasciarti, il giorno dopo, tutto ammaccato e frastornato? Quando la felicità arriva, il tempo dura momenti, e dopo non si è più come prima. E' come ‘o vient' che fa crescere, che ti cambia: "Ti ho aspettato fino a dimenticare cosa. Mi è rimasta un'attesa nei risvegli, saltando giù dal letto incontro al giorno. Apro la porta non per uscire ma per farlo entrare". La felicità è lei/lui, che metti a titolo di tutto: "Da lei dipendevano i giorni prima e quelli dopo. Da lei veniva il mio sì a tutto". E ancora, il giorno della felicità è quello che precede la fine della guerra o il giorno successivo, quando si inizia ad essere consapevoli che qualcosa sia cambiato e che il dolore è alla resa dei conti? Anche questa è la felicità descritta da Erri de Luca, quella vissuta a Napoli da tutto un popolo che nel ‘43 si prese la libertà da solo, senza alleati e senza partigiani: "Così arriva una mattina, una domenica di fine settembre, finalmente piove e sento in bocca a tutti la stessa parola, sputata dallo stesso pensiero: mo' basta ... la città cacciava la testa fuori dal sacco. Mo' basta, mo' basta, un tamburo chiamava e uscivano i guaglioni con le armi". C'è anche, nella felicità di Erri, quella che dava la scuola: "C'era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L'istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori".
E' un bel romanzo, anche se qualche enfatizzazione della scuola di ieri ce la vedo: al sud tanta uguaglianza tra figli di papà e figli di contadini non l'ho mai vista... Comunque, è sicuramente un romanzo essenziale, di speranza : "Voglia il nostro che oggi sia il giorno prima della felicità". E' ciò che auguro a voi tutti segnalandovi questo bel libro.
Buona serata Giusy
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Siguiente
Último
|
|
il giorno prima della felicita' mi ricorda tanto una poesia di Leopardi
" il sabato del villaggio ", è vero il momento piu' bello è l'attesa ,quando
si creano aspettative e...si sogna
grazie per il tuo articolo ,angelica |
|
|
|
Oggi è il giorno della felicità...
Si va da Lina a Giusy e da Gusy a Linda...
con accompagnamento ed arricchimento di Sottolestelle...
Sì il piacere massimo è nell'attesa di qualcosa... a cui tendiamo con tutto noi stessi...
perché poi... dopo il raggiungimento...
quasi sempre nasce un nuovo desiderio e così via...
Certo la saggezza ci dice in ogni modo che dobbiamo godere di quel che abbiamo...
perché se è vero che il momneto prima del raggiungimento di un obiettivo si è felici...
è anche vero che la ricerca affannosa di sempre nuovi traguardi provoca alla fine infelicità...
Uno dei grandi segreti della felicità è moderare i desideri e amare ciò che già si possiede.
Chtelet
Ciaooooooo
|
|
|
|
Chi si accontenta gode, dice un proverbio,ma spesso non sappiamo apprezzare cio' che gia' abbiamo perche'
desideriamo quel qualcosa....che forse,in fondo in
fondo il suo effettivo valore, e' stato soltanto
ingigantito dalla nostra mente.....
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Siguiente
Último
|