RALPH GIBSON
LA FOTOGRAFIA COME FRAMMENTO CLASSICO
Ralph Gibson 16 .1 .39 Los Angeles
Ralph Gibson è nato a Los Angeles e si è avvicinato alla fotografia durante i quattro anni di servizio nella marina militare. In seguito frequenta il San Francisco Art Institute e poi lavora come assistente fotografo per artisti come Dorothea Lange e Robert Frank, per il quale ha anche lavorato come cameraman in un paio di film.
Gibson divenne famoso grazie a una serie di libri fotografici, prodotti dalla casa editrice che lui aprì a questo scopo, la Lustrum Press. La trilogia, The Somnambulist (1970), Déjà Vu (1973) e Days at Sea (1975) si distingue per la sequenza di immagini senza testo né didascalie. Le fotografie hanno un carattere fortemente surreale e la pura sequenza di immagini è estremamente 'narrativa'.
Da allora ha vissuto in Francia e a New York, e gran parte di ciò che ha pubblicato è stato realizzato in Francia, come L'Histoire de France (1991).
Ogni fotografia di Ralph Gibson somiglia ad un frammento classico, monumentale, remoto nel tempo.
Per mezzo del suo “obbiettivo” Gibson, formalista della fotografia, si avvicina a luoghi e persone unendo la sua visione del mondo ad un'attenzione costante per la composizione e per le proporzioni delle immagini.
I soggetti scelti da Ralph Gibson per le sue fotografie sono essenziali, in particolare da quando non si interessa piu' di catturare i momenti salienti del dramma umano come impone lo stile del reportage. Per Gibson la percezione del soggetto e' piu' importante della fotografia.
Le sue immagini riflettono la sensazione e lo stato emozionale che produce un certo luogo in un certo tempo. Ralph Gibson utilizza prevalentemente pellicole in bianco e nero - ma anche il colore - e usa una Leica nel formato 35mm. L'uso dell'obiettivo grandangolare accentua la dinamica e la tensione dell'immagine nello spazio cosi' deformato.
La sua ricerca del "luogo ideale" da fotografare, l'ha spinto a Los Angeles, e successivamente a New York, dove vive e lavora. Il suo interesse per la fotografia si e' cosi' evoluto dal reportage all'espressione introspettiva e personale. La serie The Somnambulist - prima testimonianza di questa nuova inclinazione - comprende delle immagini quasi sognanti. L'impiego delle pellicole a grana grossa, donano alle fotografie caratteristiche grafiche, evocando mondi fantastico-surreali.
Cosi' una mano colpita dallo spiraglio di luce bianca che filtra da una porta socchiusa, diventa il "fantasma" dei sogni onirici di Gibson. Con The Somnambulist, Ralph Gibson abbandona lo stile reportage a favore delle sue visioni personali, espresse con i ritratti, gli still life e i paesaggi. Il libro del Somnambulist - pubblicato recentemente con grande successo - ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica, spingendo Gibson ad esporre le sue immagini in numerose istituzioni museali degli Stati Uniti e d'Europa.
Le immagini, in bianco e nero e a colori, riflettono la sua visione privata, mantenendo quelle qualità naturali e non-monumentali che lo contraddistinguono.
Ralph Gibson ha spesso raccolto i suoi lavori in libri fotografici, perche' apprezza l'unicità che questo oggetto possiede. Cosi' se per Gibson i libri sono i mezzi narrativi che esprimono "cosa un fotografo pensa delle sue fotografie ", le fotografie raccontano invece di "cosa il fotografo pensa della realtà" Le mostre hanno invece un carattere piu' complesso e sociale, e richiedono una relazione fra il fotografo, la galleria e il pubblico.
San Francisco, 1962
DA VARI SITI WEB.- IMPAG. TONY KOSPAN
FINE