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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 03/01/2010 12:28 |
I tuoi occhi brillavano ancora per me
Ralph Waldo Emerson
I tuoi occhi brillavano ancora per me, anche se vagavo solitario per terra e mare; come quella lontana stella che vedo, ma che non vede me.
Stamattina sono salito sulla collina nebbiosa, ed ho percorso tutti i pascoli, come brillava la tua forma lungo la mia strada fra la rugiada dagli occhi profondi!
Quando l'uccello rosso spiegò le scure ali, e mostrò il suo fianco acceso: quando il bocciolo maturò in una rosa, in entrambi io lessi il tuo nome.
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Io non devo scordare che il cielo fu in me. Tu eri il cielo in me, che non parlavi mai del mio volto, ma solo quand'io parlavo di Dio mi toccavi la fronte con lievi dita e dicevi: - Sei più bella così, quando pensi le cose buone - Tu eri il cielo in me, che non mi amavi per la mia persona ma per quel seme di bene che dormiva in me. E se l'angoscia delle cose a un lungo pianto mi costringeva, tu con forti dita mi asciugavi le lacrime e dicevi: - Come potrai domani esser la mamma del nostro bimbo, se ora piangi così? - Tu eri il cielo in me, che non mi amavi per la mia vita ma per l'altra vita che poteva destarsi in me. Tu eri il cielo in me il gran sole che muta in foglie trasparenti le zolle e chi volle colpirti vide uscirsi di mano uccelli anzi che pietre - uccelli - e le lor piume scrivevano nel cielo vivo il tuo nome come nei miracoli antichi. Io non devo scordare che il cielo fu in me. E quando per le strade avanti che sia sera m'aggiro ancora voglio essere una finestra che cammina, aperta, col suo lembo di azzurro che la colma. Ancora voglio che s'oda a stormo battere il mio cuore in alto come un nido di campane. E che le cose oscure della terra non abbiano potere altro - su me, che quello di martelli lievi a scandere sulla nudità cerula dell'anima solo il tuo nome. Antonia pozzi poesie
Annamaria
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