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S T O R I A: EPIFANIA - ORIGINE E TRADIZIONI
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 05/01/2010 02:26

EPIFANIA

ORIGINE E TRADIZIONI  

 

 


 

L'origine di questa figura va probabilmente connessa a tradizioni agrarie pagane relative all'anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Difatti rappresenta la conclusione delle festività natalizie come interregno tra la fine dell'anno solare (solstizio invernale, Sol Invictus) e l'inizio dell'anno lunare.[4]

L'aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell'anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all'inizio dell'anno (vedi ad esempio la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia).

Nel mondo cristiano il termine indica la festa religiosa che evoca oltre all’adorazione dei Magi anche vari avvenimenti della vita di Cristo, soprattutto la nascita, il battesimo, il primo miracolo operato a Cana, la sua venuta alla fine dei tempi.

Mentre in Occidente è ora nettamente distinta dal Natale e celebra la manifestazione di Gesù ai pagani, di cui i Magi furono i primi, nelle chiese orientali, l’Epifania è la festa del battesimo di Gesù nel Giordano. Per questo fin dal secolo IV si introdusse nel giorno dell’Epifania, la benedizione dell’acqua proprio in memoria del battesimo di Gesù.

In alcune chiese orientali è insieme la celebrazione del Natale, dell’adorazione dei Magi e del battesimo di Gesù.

 

L’Epifania, comunemente designata come "Adorazione dei Magi", contrapposta a quella dei pastori, è soggetto molto diffuso nella primitiva arte cristiana, alla quale perviene dalla rappresentazione del tributo dei barbari: i tre Magi, vestiti alla persiana, con anassiridi e berretto frigio, accorrono, sotto il segno della stella cometa, recando i loro doni al Bambino.

La festa dell’Epifania è salutata in molti paesi da manifestazioni di carattere folcloristico come accensioni di falò, elezioni di Re per burla, … da taluni riferite come eredità dei festeggiamenti che si tenevano durante i saturnali.

 

 

Nei paesi di tradizione cattolica vige il costume, come a Natale, di scambiarsi i regali e soprattutto di farne ai bambini ai quali la befana viene descritta come personificazione di una vecchia brutta ma buona che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio lascia nelle calze dolciumi e doni ai bambini buoni e carbone a quelli che sono stati cattivi.

Secondo la poetica immagine la vecchia, che nella tradizione contadina entra nelle case attraverso la cappa del camino, viene dalle montagne a notte fonda, attraversa il cielo a cavallo di una scopa e con un grosso sacco ricolmo sulle spalle.

 

In varie città, come a Firenze, se ne faceva un fantoccio che veniva portato in giro per le vie e dispensava caramelle ai più piccini.

 

Nelle leggende anglosassoni e nordiche, la notte dell’Epifania, o dodicesima notte, è uno spazio di tempo favorevole ai presagi e ai prodigi, il più indicato per combattere le forze del male.

 

DAL WEB - IMPAGINAZIONE T.K.



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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: jiuy Enviado: 05/01/2010 11:04

Molto interessante quanto proponi sulle origini dell'Epifania, Tony! Ho pensato di ampliare il tema mettendo due tradizioni a confronto: quella italiana inserita da te e quella francese che riporto integralmente come  trovato nel web. Ciaoooo Giusy

 

L'Epifania nella tradizione francese

La tradizione francese, che prendiamo a esempio in questo confronto con la tradizione italiana, non conosce la figura della Befana ma rappresenta in maniera più significativa i personaggi dei Re Magi, personaggi soltanto sfiorati dalla tradizione italiana, a margine della figura simbolica della Befana.

Il 6 Gennaio in Francia si festeggiano i Tre Re Magi con un dolce tradizionale: il "gteau des Rois" ("dolce dei Re"):

I Romani una volta festeggiavano i Saturnali. Le feste duravano 7 giorni e tutto vi era autorizzato. Si era già presa l'abitudine di mandare dei dolci ai propri amici. Nell'Antico Regime, lo si chiamò il "dolce dei Re" perché cadeva in pieno periodo delle offerte feudali ed era usanza offrirne uno al proprio signore.
Poi, il Concordato ha fissato la data dell'Epifania il 6 gennaio.
[http://www.momes.net/dictionnaire/e/epiphanie/epiphanie.html]

L'Epifania commemora dunque la visita dei Tre Magi al bambino Gesù: Melchiorre, Gasparre e Baldassarre, venuti a portare i loro ricchi doni di oro, incenso e mirra.
La duplice tradizione di questa festa ha portato all'instaurarsi della tradizione tipicamente francese di festeggiare l'Epifania con il "dolce dei Re", un dolce la cui ricetta cambia da regione a regione, ma mai il contenuto sostanziale: al suo interno è dissimulato un seme e colui che, mangiando il dolce, lo trova è dichiarato Re della festa, e indossa una graziosa coroncina di cartone.

Il dolce dei Re, servito per quest'occasione, è una tradizione tipicamente francese che aveva già corso nel XIV° secolo. Il dolce era diviso in altrettante porzioni quanti erano i convitati, più una. Questa porzione supplementare, chiamata "la parte del Buon Dio" o "la parte della Vergine", era destinata al primo poverello che si sarebbe presentato. Per molto tempo, l'Epifania fu più importante del giorno del Natale.
[http://www.fevescollection.com/feves.htm]

Questa tradizione ha portato al costume di fare del seme nascosto nel dolce un vero oggetto da collezione: dal fagiolo secco al seme dorato in oro a 24 carati, se ne trovano per tutti i gusti. Al Museo di Blain sono conservati più di 10.000 semi, e ogni anno si organizza una fiera per collezionisti. Esiste persino una rivista dedicata all'argomento.

Voltaire e il significato dell'Epifania

Nel suo dissacrante "Dizionario filosofico" Voltaire dedica un capitolo all'Epifania, che lui definisce "la visibilité, l'apparition, l'illustration, le reluisant" (la visibilità, l'apparizione, l'illustrazione, il rilucente) e che gli offre l'occasione, nel più puro spirito illuministico e ironicamente proprio, di interrogarsi sul significato dei Re Magi, sulla loro figura storica, sul loro rapporto con il senso dell'epifania:

Non si sa troppo bene che tipo di rapporto può avere questa parola con tre re, o tre magi, che vennero dall'Oriente condotti da una stella. Apparentemente fu questa stella luccicante che valse a questo giorno il titolo di Epifania.
Ci si chiede da dove venivano questi tre re? dove si erano dati appuntamento? Ce n'era uno, si dice, che veniva dall'Africa: costui non era dunque venuto dall'Oriente. Si dice che erano tre magi ma il popolo a sempre preferito tre re. Si celebra ovunque la festa dei re, e da nussuna parte quella dei magi.

Ma qualunque siano i bersagli dell'ironia di Voltaire - e sono molti, tra i quali, al primo posto, le credenze popolari, le istituzioni clericali prive di basi solide, le verità infondate - egli è costretto ad ammettere che la festa dell'Epifania è una festa grande e molto diffusa:

Tutte queste puerilità non hanno fatto nessun torto alla festa dell'Epifania, che fu dapprima istituita dalla Chiesa greca, come attesta il nome, e in seguito celebrata dalla Chiesa latina.

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Tournier e la storia filosofica dei Re Magi

Michel Tournier ha dedicato all'affascinante figura dei Re Magi uno studio, una favola, un interrogarsi filosofico: "I Re Magi". In questo romanzo (edito da Salani in Italia), l'autore ci racconta chi erano questi re, sui quali soltanto si trova traccia nel vangelo di Matteo, e per poche righe:

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giusero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo".

Per il resto, bisogna credere in ciò che di loro ci dice Michel Tournier, che sa che erano quattro e non tre: Gasparre, il re innamorato di una schiava bionda; Baldassarre, il grande amatore di arte; il principe Melchiorre, diseredato dal proprio trono; Taorre, principe dello zucchero, prigioniero nelle miniere di sale di Sodoma.



 
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