La poetica di John Donne si muove tra scienza religione... tra amore umano e divino... tra filosofia e teologia... e pur essendo un religioso si abbandonava all'amore libero...
Tuttavia le sue opere raggiungono spesso un'incredibile profondità... e modernità di pensiero.
Questo si manifesta anche in questo suo sublime brano... noto sì... ma non a proprio a moltissimi...
Certo stupisce che tra il suo pensiero e la realtà della vita che visse... non ci fu "sintonia" , ma questo, se appena ci guardiamo bene dentro... , non deve meravigliarci...
Qui sono però i suoi concetti sull'amore... che desideriamo approfondire...
Credevo d'aver letto tutto in materia d'amore... ma... non avevo letto questo passo...
Il punto massimo è, a mio parere, nell'idea mirabile di far coincidere, nel vero amore, IL TE con IL ME...
No... il brano... non si può leggerlo tutto d'un fiato... si perderebbe quasi tutto il senso ed il ragionamento sottostante al messaggio che vuol inviarci...
In verità qui non si parla solo d'amore... ma... c'è dentro anche il cuore della filosofia ermetica... o alchemica tanto in voga all'epoca...
Bè bando alle ciance... ed immergiamoci nella lettura...
Se ci va poi. anche un pò di musica new age mentre leggiamo...
SEMPIRE D'AMOR
INFINITA' D'AMORE...
Se ancor non ho tutto l'amore tuo, cara, giammai tutto l'avrò;
non posso esalare un altro sospiro per intenerirti, né posso implorare un'altra lacrima a che sgorghi;ormai tutto il tesoro che avevo per acquistarti - sospiri, lacrime, e voti e lettere - l'ho consumato.
Eppure non può essermi dovuto più di quanto fu inteso alla stipulazione del contratto;
se allora il tuo dono d'amore fu parziale, si che parte a me toccasse, parte ad altri, cara giammai tutta ti avrò
Ma se allora tu mi cedesti tutto, quel tutto non fu che il tutto di cui allora tu disponevi;
ma se nel cuore tuo, in seguito, sia stato o sarà generato amor nuovo, ad opera di altri, che ancor possiedono intatte le lor sostanze, e possono di lacrime, di sospiri, di voti, di lettere, fare offerte maggiori, codesto amore nuovo può produrre nuove ansie, poiché codesto amore non fu da te impegnato.
Eppur lo fu, dacché la tua donazione fu totale: il terreno, cioè il tuo cuore, è mio; quanto ivi cresca, cara, dovrebbe tutto spettare a me.
Tuttavia ancor non vorrei avere tutto; chi tutto ha non può aver altro, e dacché il mio amore ammette quotidianamente nuovo accrescimento, tu dovresti avere in serbo nuove ricompense;
tu non puoi darmi ogni giorno il tuo cuore: se puoi darlo, vuol dire che non l'hai mai dato.
Il paradosso d'amore consiste nel fatto che, sebbene il tuo cuore si diparta, tuttavia rimane, e tu col perderlo lo conservi.
Ma noi terremo un modo più liberale di quello di scambiar cuori: li uniremo; così saremo un solo essere, e il Tutto l'un dell'altro.
John Donne
CIAO DA TONY KOSPAN