Gesù “ebbe fame”. Anche noi abbiamo fame.
Dover scegliere continuamente o di qua o di là,
dover decidere se ascoltare questo o l’altro
se continuare o
cambiare strada, mette “fame”,
provoca inquietudine,
incertezza, insoddisfazione, insicurezza. E nel momento della fame il tentatore si fa sotto:
“Scegli il pane che puoi mettere sotto i denti
quello che ti
riempie lo stomaco, che puoi toccare
pesare, misurare,
comperare, monetizzare”.
La proposta è seducente
logica, maggioritaria. L’alternativa:
“non di solo pane vivrà l’uomo”,
cioè “tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro,
amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode”,
non dà sicurezze, non aumenta il conto in banca,
non assicura la carriera, è difficile e controcorrente.
Gesù sceglie il “controcorrente”. E noi?
Siamo in Quaresima, qualche piccola riflessione
non potrà che aiutarci ad affrontare la Pasqua
con un cuore nuovo, puro.
ciao buon pomeriggio da Iris
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