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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: LA DONNA IN POESIA... E... NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 06/03/2010 20:29

sep-3.gif picture by Rosachocolatesepiverso.gif picture by Rosachocolate
 
LA DONNA IN POESIA E... NON SOLO...
a cura di Tony Kospan
 
Care amiche ed amici questa volta...
il tema appare proprio obbligato dal calendario...
e non può che essere... la
 
Lunedì è infatti la...
 
 
 
Pertanto sospendiamo per questa domenica
la quadrilogia dedicata all'amore umano.
 
 
 
8 Marzo però da considerare
non come giorno d'eccezione bensì come normale conferma
di un rapporto sereno e paritario tra i sessi...
 
Dunque giorno da dedicare al ricordo dei sacrifici
 fatti dalle donne nel secolo scorso
per raggiungere la parità dei diritti
 
 
Non c'è chi non possa vedere infatti i grandi progressi
compiuti dalla donna nella nostra società negli ultimi decenni
benché resistano ahimé
sacche d'incultura e di violenza nei suoi confronti...
 
C'è anche qualche tentativo di tornare indietro...
ma non è questa la sede per discorsi sociologici.
 
Dunque la donna... in tutti i suoi aspetti
è il tema delle poesie di questa domenica.
 
 
Non sono moltissime le poesie che parlano specificamente
della donna come donna.. ma ce ne sono...
ed io ho scelto le prime 2 che mi appaiono emblematiche e profonde
e le ultime 2 che sono veri e propri inni all' - altra metà del cielo-
... ed in mezzo un'originalissima poesia
d'un (apparentemente) inconsueto Prevert.
 
Come sempre sarà bello leggere le poesie
che sul tema amate voi...
 
  
 
 
 Nota
 
 
 
MILIONI DI DONNE
Adriana Scarpa
 
Milioni di donne
dipanano la vita nel chiuso
di pareti stinte. Il pianto del bambino
di notte
le unisce all'uomo di fianco
e divide
per la sacralità del suo sonno.
Poi viene il tempo
di fare la riga ai capelli
e riannodare le trecce sciolte,
viene il tempo
di soffiare nasi
e lavare ginocchia sbucciate.
Milioni di donne - così -
ad aspettare partenze e distacchi:
ed è sempre l'alba - ai risvegli
il volto è sempre bianco di stanchezza.
Ancora
milioni di donne non sanno
i respiri di betulla
- soltanto la fatica dei giorni -
non sanno i desideri e le braccia
ma solo gli affanni
e i ventri svuotati
che crescono silenzi
nei corpi sconfitti.
 
Nota
 
 
D O N N A
Madre Teresa di Calcutta
 
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è più importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non
 trattenerti mai!!! 
 
 Nota
 
 
IL MAZZO DI FIORI
Jacques Prévert
 
Che fai laggiù bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiù ragazza
Con quei fiori che sbiadiscono
Che fai laggiù bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiù già vecchia
Con quei fiori che muoiono
 
 Nota
 
 
D O N N A
Eliomar Ribeiro de Souza
 
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
 
 Nota
Briar Rose by Katerina Koukiotis 
 
D O N N A
Tagore
 
Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
 
 
DONNE... GRAZIE DI ESISTERE...
 
TONY
           
 TONY KOSPAN...
 
 
 
Se ami leggerle, scriverle o parlarne...
raggiungici nel gruppo di
facebook... 
 
POESIA.jpg picture by orsosognante
 
TONY KOSPAN 


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: primula46 Enviado: 06/03/2010 20:35







Donna genovese
di Dino Campana

Tu mi portasti un po' d'alga marina
nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
che e corso di lontano e giunge grave
d'ardore, era nel tuo corpo bronzino:
oh la divina
semplicità
semplicità delle tue forme snelle
no amore non spasimo, un fantasma,
un'ombra della necessità che vaga
serena e ineluttabile per l'anima
e la disciolglie in gioia, in incanto serena
perchè per l'infinito lo scirocco
se la possa portare.
Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!





Greve o donna, è il tuo paniere
di Rabindranath Tagore

Affonda i piedi stanchi nell'acqua.
Il vento di mezzodì ti passerà le dita fra le chiome;
le colombe gemeranno le lor nenie suadenti al sonno,
le fronde bisbiglieranno i segreti che s'annidano nelle ombre.
Che importa se le ore trascorrono e tramonta il sole?
e attraverso la desolata landa la via
si perde nella luce vanente?
Laggiù è la mia casa, presso la siepe
del biancospino in fiore;
Preparerò un letto, e accenderò una lampada.
Sul mattino, quando gli uccelli sian destati dall'affannarsi
dei mungitori delle mucche, io sveglierò anche te.







Donne appassionate
di Cesare Pavese

Le ragazze al crepuscolo scendendo in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti,lungo l'acqua remota.

Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant'è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all'aperto, nel lenzuolo raccolto.

Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplando il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal Mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che traspaiono a volte.

Quell'ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perchè gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.







La donna
di Totò

Chi l'ha criata è stato nu grand'ommo
nun ' o vvoglio sapé, chi è stato è stato;
è stato 'o Patetemo? E quanno, e comme?
Ch'avite ditto? 'O fatto d' 'a custata?
ma ' a femmena è ' na cosa troppo bella,
nun 'a puteva fà cu' 'a custatella!
Per carità, non dite fesserie!
mò v' 'o ddich'io comm' è stata criata:
è stato nu lavoro' e fantasia,
è stata 'na magnifica trovata,
e su questo non faccio discussione;
chi l'ha criata è gghiuto 'int' 'o pallone!





Maternità
di Cesare Pavese

Questo è un uomo che ha fatto tre figli: un gran corpo
poderoso, che basta a se stesso; a vederlo passare
uno pensa che i figli han la stessa statura.
Dalle membra del padre (la donna non conta)
debbon esser usciti, già fatti, tre giovani
come lui. Ma comunque sia il corpo dei tre,
alle membra del padre non manca una briciola
né uno scatto: si sono staccati da lui
camminandogli accanto.
La donna c'è stata,
una donna di solido corpo, che ha sparso
su ogni figlio del sangue e sul terzo c'è morta.
Pare strano ai tre giovani vivere senza la donna
che nessuno conosce e li ha fatti, ciascuno, a fatica
annientandosi in loro. La donna era giovane
e rideva e parlava, ma è un gioco rischioso
prender parte alla vita. è così che la donna
c'è restata in silenzio, fissando stravolta il suo uomo.
I tre figli hanno un modo di alzare le spalle
che quell'uomo conosce. Nessuno di loro
sa di avere negli occhi e nel corpo una vita
che a suo tempo era piena e saziava quell'uomo.
Ma, a vedere piegarsi un suo giovane all'orlo del fiume
e tuffarsi, quell'uomo non ritrova più il guizzo
delle membra di lei dentro l'acqua, e la gioia
dei due corpi sommersi. Non ritrova più i figli
se li guarda per strada e confronta con sé.
Quanto tempo è che ha fatto dei figli? I tre giovani
vanno invece spavaldi e qualcuno per sbaglio
s'è già fatto un figliolo, senza farsi la donna.





Donna in tram
di Sandro Penna

Vuoi baciare il tuo bimbo che non vuole:
ama guardare la vita, di fuori.
Tu sei delusa allora, ma sorridi:
non è l'angoscia della gelosia
anche se già somiglia egli all'altr'uomo
che per «guardare la vita, di fuori»
ti ha lasciata così...





A una passante
di Charles Baudelaire

Attorno m'urlava. la strada assordante.
Alta, sottile, in lutto, nel dolor regale, una donna passò,
alzando con superba mano e agitando, la balza e
l'orlo della gonna; agile e nobile, con le gambe statuarie.

Ed io le bevevo, esaltato come un folle, nell'occhio,
cielo livido presago d'uragano,
dolcezza che incanta e piacere che dà morte.

Un lampo...poi la notte!
Bellezza fugace, il cui sguardo m'ha ridato vita a un tratto,
nell'eternità solamente potrò rivederti?

Altrove, lontano, troppo tardi, mai forse!
Perché ignoro dove fuggi, e tu dove io vada,
o te che avrei amato, o te che lo sapevi!






LA DONNA CHE PREFERISCO
di Marco Valerio Marziale

Tu mi domandi, o Flacco,
quale tipo di donna
vorrei per me e quale non vorrei?
Non troppo compiacente la vorrei
e non troppo scontrosa.
Le qualità intermedie preferisco:
che non mi stia lì a tormentare
e non mi sazi subito di sé.




Buona domenica
Grazia
 

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: jiuy Enviado: 07/03/2010 10:04
 

                                                     

                                          

                            

             

 

"...La donna ha mani dal tocco leggero e potente,
mani in grado di tessere tele infinite d'amore e pazienza e compassione e perdono.
La donna ha piedi ancorati al suolo
per attingere l'energia della Madre Terra e distribuirla ad altri,
piedi che sanno camminare e camminare e camminare
per trovare le Verità più nascoste
e che sanno poi danzare per condividere le verità con il cielo.
La donna ha un ventre che può generare, accogliere, nutrire e partorire,
ha un ventre caldo e magico che è stato scelto
per deporvi il seme della vita.
La donna ha seni morbidi che danno cibo, calore, riposo, coccole e gioia,
seni in cui l'anima neonata può ritrovare l'abbraccio divino appena perduto.
La donna ha un corpo che canta la vita
e i suoi continui passaggi di gioia e dolore,
di morte e rinascita, un corpo che sa,da sempre sa,
che in questa fusione di opposti è il potere della Luce nascosta,
quella che può conquistare qualsiasi amante,
nutrire quasiasi figlio, ripartorire la vita fisica,
psichica e spirituale ogni qualvolta sia necessario.
La donna sa, se solo vuole sapere, sa."
[Loretta Martello]

Ludovico Ariosto
La bella donna mia d'un sì bel fuoco,
e di sì bella neve ha il viso adorno,
ch'Amor, mirando intorno
qual di lor sia più bel, si prende giuoco.
Tal è proprio a veder quell'amorosa
fiamma che nel bel viso
si sparge, ond'ella con soave riso
si va di sue bellezze inamorando;
qual è a veder, qualor vermiglia rosa
scuopra il bel paradiso
de le sue foglie, allor che 'l sol diviso
da l'oriente sorge il giorno alzando.
E bianca è sì come n'appare, quando
nel bel seren più limpido la luna
sovra l'onda tranquilla
coi bei tremanti suoi raggi scintilla.
Sì bella è la beltade che in quest'una
mia donna hai posto, Amor, e in sì bel loco,
che l'altro bel di tutto il mondo è poco.

 

NAZIM
HIKMET
Benvenuta donna mia

Benvenuta, donna mia, benvenuta!
certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose nè catino d'argento,
certo avrai sete
non ho bevanda fresca da offrirti,
certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido,
la mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato,
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre,
hai pianto
e perle son rotolate sulle mie palme,
ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!

Carissime amiche, dedico a tutte voi questa bellissima canzone

 cantata da Fiorella Mannoia che penso spieghi bene la "dimensione donna"!

Un abbraccio e buona domenica a tutti.

Giusy

 

 


                                                           

                                                                                                                                                                                                           
                                                                                                                                                                                                


 
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