In greco "sousana", dall'ebraico "Susan", significa "giglio".
La storia ben nota é riportata nel "Libro di Daniele" vediamo dunque chi è Susanna, secondo quanto è riportato in questo testo nell"'Appendice Deuterocanonica" "A Babilonia viveva un uomo chiamato Joakim. Egli sposò una donna di nome Susanna, figlia di Chelkia, assai avvenente e timorata del Signore. I suoi genitori erano giusti e avevano educato la loro figlia secondo la legge di Mosè". Siccome il testo è alquanto lungo e dettagliato, riassumerò la storia in maniera più semplice ma, spero, esatta. Eccola! Babilonia. Joakim, un onesto ebreo, pur essendo in terra straniera era riuscito a farsi una buona posizione; anzi era diventato molto ricco, sicché possedeva fra l'altro una grande casa con giardino, tanto che parecchi giudei si radunavano da lui perché era molto stimato. Sua moglie, donna di rara bellezza, era molto fedele allo sposo, così come al Signore. Frequentavano
la casa di Joakim anche i giudici del popolo, dove erano risolte le varie liti che venivano loro presentate. La storia di Susanna avviene l'anno in cui erano stati eletti giudici del popolo due anziani: si sosteneva che il numero dei loro anni era grande, ma più grande, come si vedrà, era il numero dei loro vizi. A quanto pare certi atteggiamenti persistono da che mondo è mondo (basta considerare i nostri tempi) e purtroppo persisteranno. Ma lasciamo perdere! Diciamo solo che proprio a causa di questi due uomini la serena esistenza di Susanna cominciò a non essere più quella di prima. Ella aveva l'abitudine di fare una passeggiata in giardino, dopo il pranzo, quando tutti gli ospiti si accomiatavano; e fino allora tutto era filato liscio come l'olio. Ma ora... quei due giudici anziani erano di quelli di cui il Signore ha detto: "è uscita l'empietà da Babilonia da parte dei giudici anziani che solo all'apparenza governano il popolo". Vedendo spesso la bella Susanna passeggiare in giardino, i due anziani furono presi da "insana passione". E un giorno, aspettarono che Susanna uscisse all'aperto per sorprenderla; approfittando di vederla sola, persero completamente la testa, si nascosero in un cespuglio e quando le ancelle si assentarono perché la padrona, che desiderava fare un bagno, aveva bisogno del solito unguento e dei profumi, sbucarono fuori dal nascondiglio, chiusero le porte del giardino, sorpresero Susanna e, senza il minimo pudore, le dissero:
"Ecco, le porte del giardino ormai sono chiuse, nessuno ci vede: unisciti a noi. Se rifiuti ti accuseremo di adulterio. Diremo che abbiamo visto un giovane e per questo hai mandato via le ancelle". Susanna implorò e pianse, ma disse: "Vedo di essere senza scampo, però preferisco cadere nelle vostre mani, innocente, piuttosto che peccare davanti a Dio". Levò subito alte grida, ma anche i due anziani cominciarono a strillare e, correndo verso le porte del giardino che avevano chiuso, si affrettarono a spalancarle. Ma avendo udito quelle grida, accorsero i servitori, perplessi e confusi poiché mai si era detta e vista una tale cosa della loro padrona, e arrivarono anche i parenti, increduli e mortificati. La loro amata Susanna, così virtuosa e pia? Ma si avvicinava intanto Daniele, un giovane frequentatore della famiglia, ebreo di stirpe reale, fatto prigioniero durante la prima deportazione di Babilonia, il quale, entrato poco prima che i due anziani avessero chiuso le porte, nascosto in un cespuglio aveva assistito alla sordida scena; i due disonesti accusarono proprio lui, che viceversa li avrebbe smascherati. Accusarono apertamente Susanna di adulterio, e l'indomani il popolo si radunò nella casa di Joakim: anche i due anziani arrivarono per istituire il giudizio. Susanna compunta e velata, accompagnata dai genitori, dai figli, da parenti e amici. I due sfacciati accusavano con giuramento l'onesta donna, e in qualità di giudici il popolo radunato nella casa di Joakim prestò loro fede. Susanna fu condannata a morte. Ma alzati gli occhi al cielo, fiduciosa nel Signore, esclamò: "Dio eterno e giusto, che conosci i segreti del cuore, tu sai che questi due hanno deposto il falso contro di me. Tu sai che io muoio innocente!". Mentre si conduceva Susanna alla lapidazione, entra il giovane Daniele il quale, ispirato da Dio, si mette a gridare: "Io sono innocente del sangue di lei! Siete stolti, o Israeliti? Non capite che essi hanno deposto il falso contro di lei? Senza aver istituito il processo e senza che qualcuno abbia testimoniato la verità, avete condannato una figlia d'Israele! Io ho visto e conosco la verità: ella è innocente!". Lo spirito di Dio era entrato in Daniele: pretese che si ritornasse in assemblea per interrogare i due bugiardi. Li fece separare e davanti a tutti interrogò il primo: "Se tu hai visto questa donna commettere adulterio, dimmi, sotto quale albero l'hai sorpresa?". Il primo vecchio rispose: "Sotto un'acacia!". E Daniele: "La tua menzogna ricadrà sulla tua testa. L'angelo ha ricevuto la sentenza: ti spaccherà in due". Fece poi chiamare il secondo falso testimone - "E tu, dì sotto quale albero l'hai sorpresa a peccare!" - domandò. La risposta fu: "Sotto un pruno". E Daniele: "Anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa! Ecco l'angelo del Signore che ti aspetta con la spada in mano...". Tutto il popolo presente proruppe in grida di meraviglia e di gioia, benedicendo Dio che libera e salva coloro che sperano in Lui. Mentre i due vecchi smascherati, nella vergogna confessarono di aver giurato il falso e furono, viceversa, a essere quel giorno lapidati. E la storia conclude "Da quel giorno in poi - leggiamo a pag.907 della "Sacra Bibbia", Versione Ufficiale CEI -Daniele diventò grande davanti al popolo".
Spero vi sia piaciuta oggi più che mai abbiamo bisogno
di purezza è questa storia dona al cuore tanta speranza
di giorni migliori
ciao è felice lunedì