Antonio Santi Giuseppe Meucci
Nato a San Frediano, quartiere popolare di Firenze, da Amatis Meucci e Maria Domenica Bebi, vive nello stesso quartiere in Via dei Serragli 44. Primo di 9 figli, studiò all'Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano, lavorando in seguito come impiegato alla dogana e come tecnico di scena al Teatro della Pergola, dove conoscerà la futura moglie, Ester Mochi.Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci fu costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accettò un lavoro al Teatro Tacon dell'Avana. Successivamente, andato a fuoco il teatro e ritrovatosi senza lavoro, lasciò Cuba e si diresse verso gli Stati Uniti. Nel 1845 si trasferì dunque a Clifton, New York, dove aprì una fabbrica di candele. Lì accolse l'amico Giuseppe Garibaldi, che fra il 1850 ed il 1853 divenne suo collaboratore.Attorno al 1854 costruì il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie era costretta da una grave malattia. Per questo esperimento, incaricò l'amico artista Nestore Corradi di disegnare uno schizzo che rappresentasse una delle prove principali della paternità dell'invenzione. L'invenzione del telefono prese spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia.Successivamente, fallita la fabbrica di candele, Meucci si trovò improvvisamente in difficoltà finanziarie, pur continuando a sviluppare la sua invenzione. Costretto a vivere con l'aiuto degli amici, si trovò a non avere denaro a sufficienza per brevettare il telettrofono (come lo aveva chiamato). Nel 1871 riuscì a fondare, assieme ad altri co-finanziatori italiani, la Telettrofono Company, riuscendo però ad ottenere per la sua invenzione solo un brevetto temporaneo da rinnovare ogni anno al prezzo di 10 dollari (e che sarebbe riuscito a rinnovare solo fino al 1873).Provò a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le potenzialità dell'invenzione non furono intuite. Il 7 marzo 1876 fu invece Alexander Graham Bell a brevettare il suo telefono. Meucci gli intentò causa, ma, essendo in pieno dissesto economico, perse la causa. Secondo il giudice, che emise la sentenza nel 1887, Meucci avrebbe infatti inventato un telefono meccanico, mentre quello oggetto del brevetto di Bell era elettrico. Solo l'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti avrebbe riconosciuto il contributo di Meucci nell'invenzione del telefono.
Altri brevetti [
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1871 - Bevande frizzanti, bevande frizzanti a base di frutta e vitamine che Meucci trovò utili durante il suo ricovero causato dalle ustioni subite durante l'esplosione del Westfield ferry (US Patent No. 122,478).
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1873 Condimento per pasta e altri cibi. In accordo con Roberto Merloni, General Manager della STAR, Agrate - Milano (US Patent No. 142,071).
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Per oltre un secolo, ad eccezione che in Italia, Alexander Graham Bell è stato considerato l'inventore del telefono. Grazie al lavoro di ricerca di Basilio Catania, recepito dalla Federazione Italiana di Elettrotecnica tale certezza è stata messa in discussione a livello internazionale. L'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto che se Meucci avesse avuto i soldi per pagare il caveat del 1871, Alexander Graham Bell non avrebbe potuto acquistare il brevetto; e che il lavoro di Antonio Meucci nell'invenzione del telefono deve essere riconosciuto. |