Claudia Cardinale
all'anagrafe Claude Josephine Rose Cardinale
(La Goletta, 15 aprile 1938),
è un'attrice italiana, nata in Tunisia da genitori di origine siciliana.
Dotata di una bellezza tipicamente mediterranea, Claudia Cardinale si è imposta nei primi anni '60 come attrice dal forte temperamento drammatico ed è in seguito divenuta una diva di fama internazionale. Era nata in Tunisia da genitori d'origine siciliana. Della Sicilia ha conservato il carattere chiuso, introverso, ombroso, ma anche l'impulsività delle decisioni, prese senza rimpianto, e il desiderio di paesaggi nuovi. Ma anche il suo aspetto dolce e mite non deve ingannare: Claudia ha molta più grinta di quanto sembri. Non ama le cose facili ed è una delle interpreti che ha saputo affrontare film da altri rifiutati, personaggi sgradevoli: quelli di rilievo modesto stimolano il suo coraggio. La famiglia dell'attrice si trasferì in Italia nel 1958: Claudia aveva girato da poco in Tunisia un modesto film, ma non pensava più al cinema. Voleva fare l'insegnante; invece per una serie di singolari circostanze s'indusse a frequentare, senza entusiasmo, il Centro sperimentale di Cinematografia. Non si trovò bene, capiva di non essere preparata, riteneva orribile la sua dizione, guastata anche dall'accento francese. Così piantò tutto. Una sua fotografia pubblicata su un giornale destò però l'interesse dei produttori, procurandole un insperato contratto con la Vides di Franco Cristaldi. L'attrice riconosce che venne amministrata con molta accortezza; se le parti erano di secondo piano, i film erano spesso importanti: I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi. Cade in quest'epoca un avvenimento destinato ad avere molto peso nella vita e nella carriera della cardinale: la nascita di un figlio illegittimo, più tardi affiliato da Cristaldi quando il produttore divenne il marito di Claudia (1967). In quell'occasione si rivelarono il carattere e la forza d'animo dell'attrice: la cardinale affrontò con dignità i pettegolezzi, rifiutò di rivelare il nome del padre del bambino, combattendo contro tutti un'aspra battaglia. Di temperamento tenace e autonomo, venne ben presto notata dai più noti registi italiani, che si accorsero di avere a che fare non con la solita maggiorata, ma con una ragazza diversa, semplice, spontanea. Venne apprezzata da Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli (1960) e le aprì le porte a maggiori traguardi. Nel 1961 e nel 1963 sostenne due prove maiuscole, ne La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini, film sofferto intensamente, e ne La ragazza di Bube di Luigi Comencini, dove seppe ricreare con dolente e umana verità la figura de protagonista. Nel frattempo era apparsa anche in opere in cui era sfruttata prevalentemente per la sua decorativa bellezza, convincendo ne Il bell'Antonio (1960) e ne La viaccia (1961) di Mauro Bolognini, e ne Il gattopardo (1963) di Luchino Visconti, dove nel ruolo della bellissima Angelica si inserì con naturalezza nel mondo aristocratico. Destò grande scalpore quando s'intestardì a recitare con la propria voce, visto che fino ad allora era stata doppiata per la sua voce roca e bassa. Fu un passo difficile, ma la cardinale lo superò, anche perché nel frattempo la partecipazione a Otto e mezzo (1963) di Federico Fellini, le interpretazioni hollywoodiane - The Pink Panther (la pantera rosa, 1964), Circus World (Il circo e la sua grande avventura, 1964), e The Professionals (I professionisti, 1966) - e le impegnative parti borghesi di Vaghe stelle dell'Orsa (1965) di Luchino Visconti e de Gli indifferenti (1964) di Francesco Maselli, le avevano dato prestigio e popolarità. Nel 1968 eccelse nel ruolo della popolana siciliana ne Il giorno della civetta di Damiano Damiani. Durante gli anni '70 divorziò da Cristaldi ed iniziò una relazione sentimentale col regista Pasquale Squitieri. Malgrado la ritrovata serenità in ambito familiare, l'attrice subì in questo periodo qualche flop artistico, partecipando a pellicole di scarsa levatura.A quarant'anni può permettersi una seconda maternità desiderata, vissuta con grande serenità, come un riscatto della prima.Ma per tutta la durata della gravidanza è perseguitata dai fotografi, una situazione che culmina nel famigerato episodio in cui Squitieri minaccia con la pistola i fotografi che assediano letteralmente la loro villa fuori Roma. Negli anni '80 tornò però ad avere successo grazie a La pelle (1981) di Liliana Cavani, Fitzcarraldo (1982) di Werner Herzog e Claretta (1984) di Squitieri, che le fruttò il Nastro d'argento. Nel 1986 prese parte allo sceneggiato televisivo La storia, diretto da Luigi Comencini. Dopo qualche anno di pausa, nel 1993 l'attrice tornò a lavorare, accompagnata da Roberto Benigni, per Blake Edwards, in Son of the Pink Panther (Il figlio della pantera rosa). Nel 1993 ha ricevuto a Venezia il Leone d'Oro alla carriera e nel 1999 ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo Io Claudia, tu Claudia. Il suo spirito di adattamento, la sua resistenza fisica e morale, fanno di Claudia Cardinale un personaggio non comune nel nostro tempo.Convinta che gli artisti, in quanto punto di riferimento e voce per molti, abbiano il dovere di essere generosi con gli altri come la vita lo è stata con loro, la Cardinale ha speso il suo impegno pubblico soprattutto per la causa dei diritti delle donne. è madrina di un'associazione per la lotta contro l'AIDS e nel 2000 è stata nominata ambasciatrice (Goodwill Ambassador) dell'UNESCO.