Davvero altalenante questa primavera... in cui finora
si sono alternate giornate calde e fredde...
soleggiate e piovose... etc...
Certo ogni volta che sembra finalmente avanzare il bel tempo...
ecco che... dietrofront... torna il maltempo...
e questi giorni ne sono la conferma...
Dunque, visto che anche l'inverno non è stato per nulla dolce, è evidente in tutti noi l'attesa dell'estate vista come sogno e promessa di calore... riposo... vitalità... e capacità di rigenerare corpo e spirito...
L'Estate è infatti la stagione meta... traguardo...
delle nostre speranze... dei nostri sogni...
del nostro bisogno di staccare la spina...
dopo un anno di impegni...
E' però anche la stagione della libertà e della leggerezza nel vestire...
che ci porta anche ad una maggiore libertà... ed apertura...
dello spirito... dell'animo... e... non solo...
Anche l'Estate e la sua attesa... è stata cantata da sempre
dai poeti e dagli artisti in genere.
Come sempre sarebbe bello leggere poesie
che, sul tema, parlano al vostro cuore...
SENSAZIONE - Arthur Rimbaud -
Le sere blu d'estate, andrò per i sentieri graffiato dagli steli, sfiorando l'erba nuova: ne sentirò freschezza, assorto nel mistero. Farò che sulla testa scoperta il vento piova. Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo: ma l'infinito amore l'anima mia avrà colmato, e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo, guardando la Natura, come un innamorato.
ESTIVA - Vincenzo Cardarelli -
Distesa estate , stagione dei densi climi dei grandi mattini, dell'albe senza rumore- ci si risveglia come in un acquario- dei giorni identici,astrali, stagione la meno dolente d'oscuramenti e di crisi, felicità degli spazi, nessuna promessa terrena può dare pace al mio cuore quanto la certezza di sole che dal tuo cielo trabocca; stagione estrema,che cadi, prostrata in riposi enormi; dai oro ai più vasti sogni, stagione che porti la luce a distendere il tempo di là dai confini del giorno, e sembri mettere a volte nell'ordine che procede qualche cadenza dell'indugio eterno.
SOGNO D'ESTATE - Alfonso Gatto -
Trapeli un po' di verde il limone, il sifone, il piccolo portone della pensione, trapeli il blu, anche tu vestita col tuo nudo rosa, ogni cosa amorosa. Amore è amore liscio alla sua foce. Un' alpe zuccherina, l'amore è brina. Che sogno averti vicina notturna, fresca, sottovoce.
FAMMI UN RITRATTO DEL SOLE - Emily Dickinson -
Fammi un ritratto del sole Così che io possa appenderlo in camera mia E possa fingere di scaldarmi Mentre gli altri lo chiamano " Giorno"! Disegnami un pettirosso su un ramo Così che io possa ascoltarlo mentre dormo E quando cesserà il campo nei campi Anch'io deporrò la mia illusione. Dimmi se e' vero che fa caldo a mezzogiorno Se sono i ranuncoli quelli che volano O le farfalle quelle che fioriscono. Poi, manda via il gelo dai prati E scaccia la ruggine dagli alberi Dammi l'illusione che ruggine e gelo Non debbano più tornare!
DOVREI PARAGONARTI AD UN GIORNO D'ESTATE?
- William Shakespeare-
Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate? Tu sei ben più raggiante e mite: venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio e il corso dell'estate ha vita troppo breve: talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo e spesso il suo volto d'oro si rabbuia e ogni bello talvolta da beltà si stacca, spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura. Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire nè perdere possesso del bello che tu hai; nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra, perchè al tempo contrasterai la tua eternità: finchè ci sarà un respiro od occhi per vedere questi versi avranno luce e ti daranno vita.
Voglia d'estate, di evasione, di abiti e pensieri leggeri, voglia di dimenticare per un po', nei luoghi di vacanza, i doveri e le preoccupazioni della vita. E’ la stagione dei film all’aperto, dei concerti in ogni angolo, degli appuntamenti in riva al mare e nelle piazze, dei tramonti infuocati, dei pomeriggi pigri, di giornate lunghe e chiare.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
anomalo ce la fa giocare a nascondino. Come al solito ci ritroveremo in estate
senza aver avuto il piacere di attenderla e purtroppo
arrivera' anche il momento che desidereremo
liberarci della sua afa. Ma intanto aspettiamola con gioia anche
quest'anno dopo il lungo e piovoso inverno e parte
della primavera.....
Estiva
Distesa estate , stagione dei densi climi dei grandi mattini, dell'albe senza rumore- ci si risveglia come in un acquario- dei giorni identici,astrali, stagione la meno dolente d'oscuramenti e di crisi, felicità degli spazi, nessuna promessa terrena può dare pace al mio cuore quanto la certezza di sole che dal tuo cielo trabocca; stagione estrema,che cadi, prostrata in riposi enormi; dai oro ai più vasti sogni, stagione che porti la luce a distendere il tempo di là dai confini del giorno, e sembri mettere a volte nell'ordine che procede qualche cadenza dell'indugio eterno.
V.Cardarelli
Oh Estate !
Oh estate abbondante, carro di mele mature, bocca di fragola in mezzo al verde, labbra di susina selvatica, strade di morbida polvere sopra la polvere, mezzogiorno, tamburo di rame rosso, e a sera riposa il fuoco, la brezza fa ballare il trifoglio,entra nell'officina deserta; sale una stella fresca verso il cielo cupo, crepita senza bruciare la notte dell'estate.
P.Neruda
Estate
Un tuffo nel cielo d'estate. L'uccello ritrova la gioia perduta tra i campi pieni di sole e di chicchi di grano maturo. Il bimbo ora pensa a giocare. E tempo di correre al mare.
L’Estate Sui Campi
Splende a distesa il giorno rosato alla pianura, la tremula calura richiama a lungo intorno dall’alto il visibilio dei passeri nel sole. ...Il grano trema e nere si schiudono farfalle all’afa azzurra; d’oro, riversa a quel ristoro di luce, nelle gialle stoppie bisbiglia l’aria... ...Così morbido e solo scorre sul fiume il verde silenzio che alle valli odoroso si perde. Restano i campi gialli, monotona campagna dei grilli e della sera...
Alfonso Gatto
Estate
Improvvisamente fu piena estate. I campi verdi di grano, cresciuti e riempiti nelle lunghe settimane di piogge, cominciavano a imbiancarsi, in ogni campo il papavero lampeggiava col suo rosso smagliante. La bianca e polverosa strada maestra era arroventata, dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato, più greve e penetrante il richiamo del cuculo, nei prati delle alture, sui loro flessibili steli, si cullavano le margherite e le lupinelle, la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio e nel febbrile, folle anelito della dissipazione dell'approssimarsi della morte perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro, inesorabile avvertimento delle falci in azione.
H. Hesse
Temporale estivo
Le nuvole grige e nere si urtano, si pigiano spinte dal vento, nascondono il sole, oscurano il cielo. Ci son ancora, qua e là, lembi d'azzurro, ma vanno facendosi sempre più piccoli, sempre più radi. Ecco un lampo: guizza, abbaglia, sembra incendi il cielo. Poi scoppia il tuono. Un tonfo forte, un brontolio lungo. I passeri si rifugiano sotto i tegoli, le rondini volano basse, senza stridi. Cadono le prime gocce d'acqua, si fanno fitte, sembrano grossi aghi lucenti. Poi la pioggia scroscia impetuosa.
Federigo Tozzi
Johnny
Oh, la valle in estate dove io e il mio John lungo il profondo fiume andavamo su e giù mentre i fiori nell'erba e gli uccelli nell'aria ragionavano dolci del reciproco amore, e io sulla sua spalla dicevo: "Su, giochiamo": ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, il venerdì ricordo, era sotto Natale, quando noi due andammo a quel ballo benefico, così liscia la pista e chiassosa l'orchestra, e Johnny così bello che ero così fiera; "Stringimi forte, Johnny, balliamo fino all'alba": ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Scorderò mai la sera nel palco al gran galà quando pioveva musica da ogni ugola stupenda? Pendevano abbaglianti le perle e i diamanti da ogni abito di seta argentata o dorata: "Oh, Johnny, mi sento in cielo" io dissi in un bisbiglio: ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh sì, ma era bello come un giardino in fiore, alto e slanciato come la grande Torre Eiffel, quando si spense il valzer sull'ampia promenade oh, quel sorriso e gli occhi mi andaron dritti al cuore; "Oh, caro Johnny, sposami, ti amerò e obbedirò": Ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, questa notte, Johnny, io ti ho sognato, amore, su un braccio avevi il sole e sull'altro la luna, tutto azzurro era il mare ed era verde l'erba, ogni stella agitava un tamburello tondo; io ero in un abisso giù a diecimila miglia: ma tu con un cipiglio di tuono te ne andavi.
A quest'ora il sangue del giorno infiamma ancora la gota del prato, e se si sono spente; le risse e le sassaiole chiassose,nel vento è vivo un fiato di bocche accaldate di bimbi,dopo sfrenate rincorse.
Giorno d'estate
Il pioppo nell'azzurro è un vivo tremolio grigio e argento; fa in mezzo ai rami il vento lento sussurro. Per la marea dorata delle messi,olmi e noci hanno sembianza grave;la lontananza splende infiammata. Rosseggia il cascinale fra pianta e pianta;il muricciol di creta piove una larva quieta dentro il canale. Verranno le luccioline stasera,or pieno è il prato di farfalle: candide,glauche e gialle, grandi e piccine. (G.Camerana)
D'estate
Le cavallette sole sorridono in mezzo alla gramigna gialla. I moscerini danzano al sole trema uno stelo sotto una farfalla. (G.Pascoli)
Estate
Un tuffo nel cielo d'estate. L'uccello ritrova la gioia perduta tra i campi pieni di sole e di chicchi di grano maturo. Il bimbo ora pensa a giocare. E tempo di correre al mare. (A.Russo)
Estate
Ardono i seminati, scricchiola il grano, insertti azzurri cercano ombra, tocccano il fresco. E a sera salgono mille stelle fresche verso il cielo cupo. Son licciole vagabonde. crepita senza bruciare la notte dell'estate. (P.Neruda)
Meriggio d'estate
Silenzio!Hanno chiuso le verdi persiane delle case. Non vogliono essere invase. Troppe le fiamme della tua gloria,o sole! Bisbigliano appena gli uccelli,poi tacciono,vinti dal sonno.Sembrano estinti gli uomini,tanto è ora pace e silenzio...Quand'ecco da tutti gli alberi un suono s'accorda, un sibilo lungo che assorda, che solo è così:le cicale. (U.Saba)
Oh estate
Oh estate abbondante, carro di mele mature, bocca di fragola in mezzo al verde, labbra di susina sevatica, strade di morbida polvere sopra la polvere, mezzogiorno, tamburo di rame rosso, e a sera riposa il fuoco, la brezza fa ballare il trifoglio,entra nell'officina deserta; sale una stella fresca verso il cielo cupo, crepita senza bruciare la notte dell'estate. (P.Neruda)
C'è un giardino chiaro, fra mura basse, di erba secca e di luce, che cuoce adagio la sua terra. è una luce che sa di mare. Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere molti frutti, dolci, su un'erba che so, con un tonfo. Così trasalisci tu pure al sussulto del sangue. Tu muovi il capo come intorno accadesse un prodigio d'aria e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti. La parole che ascolti ti toccano appena. Hai nel viso calmo un pensiero chiaro che ti finge alle spalle la luce del mare. Hai nel viso un silenzio che preme il cuore con un tonfo, e ne stilla una pena antica come il succo dei frutti caduti allora.
Cesare Pavese
Estate
A poco a poco appassisce nell'aria anche il clamore d'un grido e nell'odore largo del vento e della sera stagna la pineta già d'ombra, la campagna deserta nei suoi pascoli, nel raro lume dell'acqua.
Alfonso Gatto
Estate
Rosse vampe leggere tra nuvole nere per il profondo turchino... Su l'immoto silenzio della campagna frana improvviso il temporale, rotola, rotola, precipita giù. Un grandinare di fogliette morte su le mie mani... Un'altra e un'altra: tutta una cascata fragorosa s'abbatte sopra la mia casetta di verdura: la mortella si storce e si dibatte nelle strette della paura. . Uno scoppio secco; ed ecco, tutto il cielo s'annera di spavento. Cade il vento. Le cicale non cantano più.
Diego Valeri
Il contadin che tanto ha faticato guarda il grano che indora. Già si coglie la ciliegia che il sole ha maturato. Strillano le cicale tra le foglie, giocano i bimbi dopo aver studiato. Chi bene seminò ora raccogle dice il capoccia, e già pronto al lavoro pensa a mietere le belle spighe d'oro.
Marino Moretti
Patria
Sogno d'un dì d'estate. Quanto scampanellare tremulo di cicale! Stridule pel filare moveva il maestrale le foglie accartocciate. Scendea tra gli olmi il sole in fascie polverose; erano in ciel due sole nuvole, tenui, róse: due bianche spennellate in tutto il ciel turchino. Siepi di melograno, fratte di tamerice, il palpito lontano d'una trebbiatrice, l'angelus argentino... dov'ero? Le campane mi dissero dov'ero, piangendo, mentre un cane latrava al forestiero, che andava a capo chino
G.Pascoli
Estate
Ardono i seminati, scricchiola il grano, insertti azzurri cercano ombra, tocccano il fresco. E a sera salgono mille stelle fresche verso il cielo cupo. Son lucciole vagabonde. Crepita senza bruciare la notte dell'estate.
Pablo Neruda
Scorreva un vento caldo
Scorreva un vento caldo sugli abeti tenebrosi da secoli, e portava da fondali africani un grido lungo come un corno da caccia. Solo il tonfo delle pigne ritmava il suo ruggito lontano, quasi musica, e rasente il disco della luna, rari uccelli notturni sciabolati sul confine d'ombra e di luce qui da te giungevano a portare messaggi che ora il tempo mi esalta e mi confonde. Fu una notte di aspettazione, e lento San Lorenzo si annunciava con pianti di comete, gigli che si sfogliavano nel buio senza mani a raccoglierli. Passavano lungo il tratturo i cani dei pastori, neri dentro la tenebra dei pini, i cani, occhi provvidi del giorno e ora anime perse, inquieti lemuri dell'estate che scavano entro zone precluse il loro grido di rivolta, e da millenni lo affidano al canto delle sorgenti in corsa verso il mare.